Il ritratto di Dorian Gray

“Sempre! Che parola tremenda. Mi fa rabbrividire ogni volta che la sento. Alle donne piace moltissimo usarla. Rovinano tutto ciò che vi è di romantico cercando di farlo durare in eterno.”

“L’umanità si prende troppo sul serio. È il peccato originale del mondo. Se l’uomo delle caverne fosse stato capace di ridere, la storia sarebbe stata diversa.” “Oggi la gente conosce il prezzo di tutto e non conosce il valore di nulla.” “La sigaretta è il modello perfetto di un piacere perfetto: è squisita e ti lascia insoddisfatto. Che cosa si può volere di più? ‘Unico fascino del passato è che è passato.”

“Si può sempre essere gentili con chi non ci interessa affatto.”

Citazioni da: “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde.

Come direbbe Oscar Wilde: “il passato è passato”. La Gran Bretagna non è più nella Ue. O meglio non lo sarà più, forse. L’accordo su Brexit ha rischiato di cadere al primo ostacolo, ma Theresa May è riuscita in extremis a ottenere il via libera del suo Governo all’intesa faticosamente raggiunta dopo oltre un anno di complessi negoziati a Bruxelles. Dopo cinque ore di discussioni definite dalla May «lunghe, dettagliate e appassionate», la premier ha annunciato che i suoi ministri avevano approvato «l’accordo migliore che fosse possibile raggiungere».

La scelta, ha detto la May, era tra il compromesso da lei proposto che «permette alla Gran Bretagna di riprendersi il controllo delle proprie leggi e delle frontiere, mettendo fine alla libera circolazione delle persone e che protegge i posti di lavoro» e un mancato accordo che sarebbe stato deleterio per l’economia oppure una rinuncia a Brexit.

La Mayer ha spiegato che era l’unica soluzione possibile e l’unica alternativa a un’uscita dalla Ue senza un’intesa, la cosiddetta “hard Brexit”, oppure a un tradimento della volontà degli elettori che avevano votato per l’uscita dall’Unione. In raltà questo accordo rimanda alle modalità pratiche più dettagliate che non sono ancora state decise. È come la sigaretta: modello perfetto di un piacere perfetto: è squisita e ti lascia insoddisfatto. Che cosa si può volere di più? La Brexit lascia molti insoddisfatti perchè manca ancora di tutti i dettagli. È forse è voluta così da chi spera in un ripensamento.

I leave hanno convinto gli inglesi che la Brexit gli lascerà sempre giovani, a quello splendore di un tempo negato dalle rigide regole Ue. Al contrario in molti credono che la dinamicità economica sia più garantita all’interno dell’Unione. Si scoprirà tutto una volta rotta la tela, come fece Dorian Gray del suo ritratto, se l’exit è stata in grado di mantenere le promesse. Ma la verità oggi è che ai mercati non interessa più quale sarà l’età dell’Inghilterra fra qualche anno, gli operatori si interrogano quale sarà fra qualche mese la vivacità dell’economia globale.

Nel terzo trimestre il Pil tedesco è sceso dello 0,2%, peggio delle attese, anche il Giappone ha deluso a causa di tifoni e terremoti. I dati macro iniziano a insinuare il timore che l’economia stia rallentando. Indicazioni simili sono arrivate sul fronte del greggio. In poche settimane gli operatori sono passati da una percezione diametralmente opposta sul fronte dell’offerta, ora molto abbondante dopo il rinvio delle sanzioni all’Iran. Il reportOpec, che segnala un drastico calo della domanda, ha aggiunto un ulteriore colpo alle quotazioni, provocando il crollo del prezzo del Brent fino ad area 65 dollari al barile. Per quanto paradossale possa sembrare, un report di questo tenore appare essere la base per poter ipotizzare un taglio dell’Opec più ampio rispetto ai 500.000 barili prospettati dalla sola Arabia la scorsa. Si parla già di 1,4 milioni di barili in meno, con l’appoggio anche della Russia. È impressionante vedere la correlazione tra le big tech Usa e il petrolio, molto stretta nell’ultimo periodo, segno che l’unico elemento veramente in comune che possa spiegare questi movimenti è il timore tra gli operatori che siamo davanti a un’inversione del ciclo economico a livello globale.

Questo scenario significherrebbe l’aggravarsi di molte situazioni, vedi Italia, che presentano un debito troppo elevato. Vale anche per le singole società quotate con una posizione finanziaria sotto stress. Gli operatori iniziano già a scommettere su un atteggiamento più morbido delle banche centrali che non fermerà la correzione in corso. Le inversione dei cicli economici sembrano ovvie dopo momenti di forte crescita, difficilissimo prevedere il timing giusto. Da tempo come gestori abbiamo capito che è impossibile fermare il tempoalla Dorian Grey, i cicli economici non si arrestano con un arteficio e soprattutto non sono di durata infinita. Meglio posizionarsi sui classici difensivi che godono ancora di cedole molto elevate, vedi utilities, assicurativi. Costruire posizioni long/short, operazioni market neutral che scomettono sulla performance di un singolo titolo contro un altro. Questa è l’unica strategia per mantenere giovane un portafoglio gestendolo in maniera dinamica.