Vincere da sfavoriti
- 9 Ottobre 2025
- Posted by: VectorWM
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«E il fatto di essere sfavoriti può cambiare le persone in modi che spesso non riusciamo ad apprezzare; può aprire porte e creare opportunità, educare e illuminare e rendere possibile ciò che altrimenti sarebbe sembrato impensabile.»
Citazione tratta da Davide e Golia, di Malcolm Gladwell
È stata una vittoria particolare quella di Sanae Takaichi, eletta presidente del Partito Liberaldemocratico Giapponese il 4 ottobre, diventando la prima donna a ricoprire questa carica. Lo scorso anno, infatti, dopo la sconfitta contro Shigeru Ishiba, era stata messa in disparte, trovandosi a dover risalire la strada da una posizione sfavorita, per poi diventare la candidata favorita nel 2025. Ora, bisogna valutare se ci troviamo nel caso descritto da Malcolm Gladwell, in cui agire, partendo da situazioni di svantaggio, «può cambiare le persone» e «creare opportunità».
Innanzitutto, va ricordato che per Takaichi è prevista la probabile nomina ufficiale a primo ministro il 15 ottobre, a valle della votazione del parlamento giapponese. Gli investitori, nel frattempo, hanno iniziato a domandarsi se la protetta del defunto ex premier Shinzo Abe sosterrà politiche di stimolo simili a quelle del suo mentore, capaci di spingere le borse ma lasciando lo yen vulnerabile.
Takaichi, sostenitrice di lunga data delle politiche espansive dell’ex premier note come “Abenomics”, ha invocato una maggiore spesa pubblica e tagli fiscali per attenuare l’aumento del costo della vita. Inoltre, è stata critica verso la decisione della Banca del Giappone (BOJ) di alzare i tassi d’interesse. Tuttavia, la sua posizione di recente è stata più moderata rispetto all’anno scorso.
Inizialmente, i mercati hanno reagito alla vittoria di Takaichi con un forte rialzo delle azioni giapponesi, la vendita dei titoli di Stato a lunga scadenza e un indebolimento dello yen, andando al di sotto della soglia psicologica dei 150 per dollaro statunitense.
Gli investitori vedono dei parallelismi con il 2012, quando Abe divenne primo ministro e avviò un’epoca di stimoli fiscali, applaudendo alle politiche monetarie espansive da parte della BOJ. Il Nikkei andò oltre il raddoppio nei quasi otto anni in cui il mentore di Takaichi fu al potere.
«L’Abenomics è stato un punto di svolta per i mercati dei capitali giapponesi, e c’è una buona possibilità che la vittoria di Takaichi rappresenti un cambio di percezione rispetto ai due precedenti premier, più orientati alla continuità», ha commentato Van Luu, responsabile globale delle strategie valutarie e obbligazionarie di Russell Investments a Londra.
Tuttavia, diversi analisti hanno sottolineato importanti differenze tra la situazione attuale e quella del 2012: oggi il Giappone affronta l’inflazione, mentre allora combatteva la deflazione. E l’impatto dei nuovi accordi commerciali e dei dazi statunitensi rappresentano un’altra grande incognita. Secondo Ipek Ozkardeskaya, analista senior di Swissquote Bank, a differenza di Abe, Takaichi dovrà inoltre gestire un debito record e tutti questi elementi lasciano «molto meno spazio a mosse audaci sul piano fiscale o monetario».
Certo, la premier in pectore potrà contare sull’effetto che l’AI avrà sulla crescita economica. Basti pensare, per esempio, al recente accordo tra l’americana Nvidia e la giapponese Fujitsu per collaborare nel campo dell’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di sviluppare robot e altre innovazioni basate sui chip del colosso statunitense.
Jensen Huang, amministratore delegato di Nvidia, ha detto che «la rivoluzione industriale dell’AI è già iniziata. Costruire l’infrastruttura per alimentarla è essenziale, in Giappone e in tutto il mondo».
Relativamente ai rischi fiscali di Tokio, che sono in aumento come si vede anche dai rendimenti dei titoli di Stato a lunghissimo termine sui massimi storici, le eventuali manovre espansive, per essere viste positivamente, dovranno andare di pari passi paso con la sostenibilità del debito pubblico. «Anche se le prospettive fiscali sono incerte, è chiaro che il Giappone adotterà politiche moderatamente pro-crescita, restando però prudente sull’espansione della spesa pubblica», ha commentato Matthias Scheiber, senior portfolio manager e capo del team multi-asset di Allspring Global Investments.
Sul fronte valutario, le diminuite aspettative di un nuovo rialzo dei tassi da parte della BOJ nel corso del 2025 hanno reso lo yen più vulnerabile. Secondo Van Luu, «potrebbero esserci tensioni con la Banca del Giappone, dato l’orientamento accomodante (dovish) di Takaichi, e l’inflazione potrebbe limitare la capacità della banca centrale di restare espansiva».