Una buona occasione

«Una buona occasione nella vita si presenta sempre. Il problema è saperla riconoscere.»

Citazione tratta da Un altro giro di giostra, di Tiziano Terzani

 

Per Tiziano Terzani «una buona occasione nella vita si presenta sempre». Ed è quello che è successo a Fiat Chrysler Automobiles e Psa. Anche se, in questo caso, non è stato un problema riconoscere l’occasione di diventare il quarto gruppo automobilistico al mondo. Così, il 4 gennaio, le assemblee dei due gruppi hanno approvato il progetto di fusione – già annunciato lo scorso anno – che darà vita a Stellantis.

In particolare, i soci di Psa hanno dato il via libera all’aggregazione con il 99,85% dei voti, mentre quelli di Fca con il 99,15%. Il nuovo gruppo debutterà in Borsa a Milano e Parigi il 18 gennaio, il giorno successivo toccherà invece a New York. Come da intesa con la casa automobilistica francese, i soci di Fiat Chrysler Automobiles riceveranno un dividendo straordinario da 2,9 miliardi, che sarà distribuito entro il 15 gennaio. Una nota, tuttavia, spiega che l’operazione è condizionata al rispetto di tutti i necessari adempimenti societari propedeutici al completamento della fusione; la conferma finale è prevista entro mercoledì 13 gennaio.

Il connubio tra i due gruppi è stato salutato positivamente anche dal mercato, e una volta diffusasi la notizia i due titoli sono saliti. «Vogliamo avere un ruolo di primo piano nel prossimo decennio, che ridefinirà la mobilità, proprio come hanno fatto i nostri padri fondatori con grande energia negli anni pionieristici», ha fatto sapere il presidente di Fca, John Elkann. «Negli ultimi 10 anni abbiamo aumentato di 5 volte il valore del Gruppo Fiat, la fusione proposta con Groupe Psa è un ulteriore coraggioso passo avanti nel nostro viaggio», ha poi aggiunto l’imprenditore.

Secondo Carlos Tavares, presidente del consiglio di gestione di Psa, la fusione punta a «proteggere i lavoratori e garantire il futuro della società» e ha dimostrato «la grande maturità degli azionisti dei due gruppi che hanno una visione chiara dell’avvenire».

Proprio il settore automobilistico, nel 2021, potrebbe presentare diverse occasioni per gli investitori, che dovranno però saperle riconoscere. Secondo JPMorgan, sarà un anno di profonda ripresa con un aumento dei volumi globali dell’11% grazie alla ricostituzione delle scorte in tutti i canali. Gli ostacoli rilevati in precedenza (come le emissioni e la guida autonoma) hanno spinto al ribasso i prezzi delle azioni, rendendo il settore relativamente economico, ha sottolineato il broker.

I mercati, intanto, continuano a monitorare attentamente la situazione pandemica, e si muovono tra la speranza dei vaccini e la preoccupazione della crescita dei contagi. Nei giorni scorsi, il governo britannico ha annunciato un nuovo lockdown nazionale per cercare di contenere la diffusione del coronavirus e tutelare il sistema sanitario nazionale, il quale è sotto forte pressione. Il premier, Boris Johnson, ha sostenuto che il problema maggiore è dovuto alla cosiddetta “nuova variante” del Covid-19, e che questa abbia annullato gli sforzi fatti sinora.

Nell’Unione europea, intanto, si presenta una nuova occasione per combattere la pandemia. L’Agenzia europea del farmaco (Ema) ha infatti dato il via libera al vaccino anti-Covid di Moderna; si tratta della seconda soluzione approvata nell’Ue dopo quella di Pfizer-BioNTech.

Passando agli Stati Uniti, a essere sotto i riflettori è la politica. Mercoledì i supporter del presidente uscente, Donald Trump, hanno assaltato il Congresso per impedire la proclamazione del Democratico Joe Biden. La polizia ha parlato di quattro morti (tuttavia ulteriori verifiche sono ancora in corso). L’insediamento effettivo di Biden è comunque previsto per il 20 gennaio, e in quella data si spera che la situazione possa normalizzarsi (anche se Trump continua a non voler ammettere la sconfitta elettorale).

Sul fronte dei dati macroeconomici: il Pmi manifatturiero, nella lettura finale di dicembre, si è attestato a 57,1 punti, un risultato superiore sia di quello preliminare (56,5) che del precedente (56,7). Sono poi state pubblicate anche le spese per costruzioni negli Usa a novembre: in base ai dati destagionalizzati sono salite dello 0,9% rispetto al mese di ottobre. In questo caso, il dato ha deluso il consenso degli economisti che si attendevano un incremento dell’1,1% su base mensile.