Un futuro migliore

«Forse il futuro sarà meglio del presente.»

Citazione tratta da Il mondo nuovo, di Aldous Huxley

 

Nel 1932 veniva esposto sugli scaffali delle librerie Il mondo nuovo, un romanzo di fantascienza di genere distopico. Il mondo ideato da Aldous Huxley non girava nel verso giusto ma, con una frase molto semplice, l’autore apriva alla speranza nei confronti dell’avvenire: «Forse il futuro sarà meglio del presente».

E possiamo dirlo anche oggi. Anzi, possiamo dire che probabilmente il futuro sarà meglio del presente. È quello che sostiene la Commissione europea in riferimento alle previsioni economiche, abbastanza ottimistiche, pubblicate il 15 maggio. Le autorità comunitarie hanno infatti rivisto al rialzo, rispetto a febbraio, le stime di crescita. Confermando un’economia più solida di quanto ci si potesse aspettare.

In sostanza, la Commissione ha ipotizzato un incremento del PIL della zona euro dell’1,1% nel 2023 e dell’1,6% nel 2024; le precedenti stime indicavano due espansioni, rispettivamente, dello 0,9 e dell’1,5%. Da segnalare tuttavia la stagnazione della locomotiva tedesca (+0,2% quest’anno), causata principalmente dall’elevato livello di inflazione.

In termini generali, «l’economia europea sta resistendo molto bene all’aggressione della Russia contro l’Ucraina». Lo ha sottolineato in un comunicato l’ex premier lettone Valdis Dombrovskis, oggi vicepresidente dell’esecutivo comunitario. Aggiungendo che adesso è fondamentale «mantenere sotto controllo l’inflazione» e «assicurarsi che la politica di bilancio rimanga prudente. Al tempo stesso è necessario mantenere lo slancio delle riforme e degli investimenti».

Riguardo al tasso di aumento dei prezzi, stiamo assistendo a un calo graduale, tuttavia il tasso di inflazione al netto dei costi energetici e alimentari rimane elevato. La Commissione ha spiegato che «i prezzi dell’energia, decisamente più bassi, stanno riducendo i costi di produzione delle imprese. Anche i consumatori vedono diminuire le loro bollette energetiche, anche se i consumi privati sono destinati a rimanere contenuti, poiché la crescita dei salari è in ritardo rispetto all’inflazione».

L’esecutivo comunitario, inoltre, si è soffermato sulle questioni monetarie: «Sebbene si preveda che la Banca centrale europea e le altre banche centrali dell’Unione europea si stiano avvicinando alla fine del ciclo di rialzo dei tassi d’interesse, le recenti turbolenze nel settore finanziario potrebbero aggiungere pressione al costo e alla facilità di accesso al credito».

Facendo un focus sui conti pubblici, il disavanzo aggregato della zona euro dovrebbe continuare a diminuire, sempre in rapporto al prodotto interno lordo: dal 3,6% nel 2022 al 3,2% nel 2023, fino al 2,4% nel 2024.

Se ci spostiamo sui motori, anche il futuro delle auto elettriche dovrebbe essere migliore del presente. Infatti, il settore è in continua espansione. Stando ai dati diffusi il 17 maggio da ACEA, l’associazione europea dei costruttori, ad aprile le quattro ruote elettriche hanno registrato un +51,9% in termini di vendite. Portando quindi la crescita totale da inizio anno al +45,1% (trend che potrebbe accelerare ulteriormente). La quota di mercato ha raggiunto l’ì’11,8%, ovvero 3 punti percentuali in più rispetto ad aprile 2022. Le ibride elettriche hanno invece segnato un +22,7% in termini di vendite, mentre le plug-in hanno registrato un calo (-5,5%) dopo un mese di marzo positivo.

In generale, tutto il mercato dell’auto europeo continua a correre. Ad aprile, il settore ha centrato un’espansione del 17,2%, ovvero 803.188 unità vendute rispetto alle 685.075 dello scorso anno. Un risultato che ha portato il bilancio da inizio anno a +17,8% rispetto ai primi quattro mesi del 2022.

Considerando anche l’EFTA – l’Associazione di libero scambio che comprende Svizzera, Islanda e Norvegia – e il Regno Unito, l’aumento delle vendite si è attestato al 16,1% ad aprile e al +17,2% tra gennaio e il mese scorso.

Particolarmente interessante è il risultato del Gruppo Volkswagen, comprese Audi e Porsche, che ha realizzato un aumento del +31,2%. Grazie a questa performance, ha portato la sua quota di mercato al 27,4%. Fra gli altri marchi europei più conosciuti, la Renault ha registrato una crescita delle vendite del 41,1%, con una quota in aumento all’11,4%.

In conclusione: tra l’espansione del mercato delle auto e le previsioni della Commissione, seppure con le dovute cautele, possiamo confidare in un futuro migliore.