Swiss Mirror – Svizzera e UK, un legame all’insegna dell’innovazione

La Svizzera si è messa in mostra a Londra, una delle principali piazze finanziarie internazionali. E lo ha fatto grazie a Venturelab, che da 18 anni organizza roadshow in tutto il mondo per presentare le startup elvetiche. Con l’obiettivo di farle conoscere a investitori e potenziali clienti, i suoi meeting hanno toccato i principali hub tecnologici come la Silicon Valley, Boston, Cina, Hong Kong, Barcellona, Monaco e, appunto, Londra.

Questo mese, infatti, per la quinta edizione del roadshow Venture Leaders Fintech, dieci innovatori sono stati selezionati per rappresentare l’eccellenza svizzera in vari eventi nella City, fulcro di uno degli ecosistemi imprenditoriali più dinamici d’Europa. Dei Venture Leader svizzeri del 2022 possiamo citare, per esempio, Aidonic (piattaforma di fundraising sociale per progetti umanitari), AMNIS Treasury Services (servizi di international banking per piccole e medie imprese), e Money Masters + Efrontier Markets (sistema EdTech per rendere l’educazione finanziaria accessibile a tutti).

Queste società, insieme alle altre selezionate, hanno partecipato a una sessione introduttiva gestita dal partner organizzativo di Venturelab, ovvero Swissnex, presso il Dipartimento del commercio internazionale (DIT) dell’Ambasciata svizzera. Successivamente, i Venture Leader hanno presentato i loro progetti ai potenziali investitori e hanno partecipato a un incontro di networking sostenuto da Forestay Capital.

Tra gli appuntamenti londinesi, inoltre, non poteva certo mancare il Fintech Connect, una delle principali conferenze di settore. Qui le giovani imprese elvetiche hanno avuto la possibilità di presentarsi a un vasto pubblico presso lo stand di Startup Launchpad. Ed è grazie a questo roadshow che alcuni investitori hanno conosciuto e deciso di sostenere le eccellenze Made in Switzerland.

Ma anche a livello governativo ci sono importanti novità. Di recente, infatti, il Regno Unito e la Svizzera hanno firmato un importante accordo che va a rafforzare il rapporto tra le attività di ricerca e innovazione dei due Paesi. L’accordo è stato definito dal Ministero britannico per la scienza, la ricerca e l’innovazione, insieme al Dipartimento federale svizzero dell’economia, della formazione e della ricerca.

Sommando gli “asset” delle due nazioni, otteniamo 10 delle 20 migliori università di ricerca d’Europa. E attraverso l’accordo siglato, verrà potenziata la relazione bilaterale in aree di reciproco interesse, seguendo tre pilastri chiave: deep science, commercializzazione industriale, standard e regolamentazione.

Il biglietto di presentazione della Confederazione, che primeggia in svariate classifiche mondiali per l’innovazione, parla da solo: due delle 10 migliori università europee, avanzati laboratori di ricerca, imprese di livello mondiale come Roche e Novartis, aziende tech attive in differenti mercati di riferimento, sistema finanziario d’eccellenza.

In occasione della firma della partnership, il consigliere federale Guy Parmelin ha dichiarato che il «Regno Unito e la Svizzera sono entrambi leader mondiali quando si tratta di ricerca e innovazione. I principi, i valori e l’eccellenza scientifica condivisi ci rendono partner naturali». Inoltre, «in linea con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione bilaterale nella ricerca e nell’innovazione con Paesi competitivi in ​​tutto il mondo, il protocollo d’intesa con il Regno Unito fornirà un quadro eccellente per sviluppare ulteriormente la nostra partnership».

Parmelin, infine, ha sottolineato che la cooperazione scientifica internazionale è la chiave per risolvere molte sfide globali. Perché solo così «possiamo andare oltre, muoverci più velocemente e ottenere di più lavorando insieme».

Mentre dal Ministero britannico per la scienza hanno fatto sapere che «la Svizzera ospita una ricerca di livello mondiale nelle scienze della vita, neuroscienze, vaccini, quantistica, spazio, fintech e cleantech». Inoltre, vanta con legami di lunga data con il Regno Unito ed «è un partner strategico fondamentale». Per queste ragioni è stato sottoscritto l’accordo, che «è più di un pezzo di carta», poiché promuove «una cooperazione tangibile e più profonda», anche nel campo dell’innovazione industriale.