Swiss Mirror – Opportunità e sfide con l’avvento dei robotaxi
- 5 Giugno 2025
- Posted by: VectorWM
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I robotaxi sbarcheranno anche in Europa, e la Svizzera avrà un ruolo di primaria importanza. Infatti, il colosso tecnologico cinese Baidu ha annunciato il lancio, almeno in via sperimentale, del suo servizio Apollo Go nella Confederazione entro la fine del 2025.
Ad oggi, questa modalità di trasporto pubblico che utilizza veicoli autonomi senza conducente è attiva in alcune città cinesi, tra cui Pechino.
Secondo il Wall Street Journal e Il Sole 24 Ore, Baidu sarebbe in trattative con AutoPostale per avviare i test in tempistiche relativamente brevi. In attesa di accordi ufficiali, possiamo dire per certo che la Confederazione rappresenta un’area strategica per la guida autonoma. Questo perché sono svariate le sperimentazioni già in corso nella mobilità innovativa.
«A Zurigo, per esempio, c’è già da qualche mese una navetta che dall’aeroporto effettua tragitti su percorsi fissi», ha ricordato Alessandro Longo, giornalista specializzato in nuove tecnologie e direttore di Agendadigitale.eu, durante la trasmissione Alphaville.
In particolare, Swissport ha avviato un test pilota con un veicolo autonomo insieme all’azienda britannica Aurrigo, realtà leader nell’assistenza aeroportuale. Il mezzo in questione, denominato “Auto-DollyTug”, ha una funzione di carico e scarico automatizzato per i container standard (unit load device, ULD) utilizzati nel mondo dell’aviazione. Qualora la fase sperimentale a Zurigo dovesse andare bene, la “ricetta” sarà poi esportata in altri scali.
Canton Zurigo e FFS stanno invece per avviare un progetto di trasporto da e per le stazioni con veicoli senza conducente: «I passeggeri dovrebbero poter sperimentare il servizio nella seconda metà del 2025», aveva affermato, lo scorso novembre, ai microfoni della RSI la consigliera di Stato zurighese Carmen Walker Späh.
Non c’è tempo da perdere. Mentre in Europa i veicoli autonomi seguono percorsi prestabiliti, in Cina e negli Stati Uniti la tecnologia è più evoluta. «In alcune città americane e cinesi, i robotaxi funzionano come un vero servizio di taxi, simile a Uber», ha commentato Alessandro Longo. «Puoi prenotarli e farti portare a destinazione all’interno di una determinata area urbana».
I veicoli autonomi più avanzati utilizzano una combinazione di radar, LIDAR (Light Detection and Ranging) e intelligenza artificiale per creare una mappa tridimensionale in tempo reale dell’ambiente circostante. Nonostante questi progressi, secondo Longo, persistono sfide importanti da superare.
Una delle principali riguarda la gestione di situazioni impreviste, mai incontrate prima dal sistema di guida autonoma, che rappresentano ancora un ostacolo significativo al pieno sviluppo della tecnologia. Per questo, un supervisore umano, almeno da remoto, potrebbe rendersi sempre necessario.
Inoltre, si aprono diversi temi sul fronte etico e legale: non esiste una risposta univoca su chi debba essere ritenuto responsabile in caso di danni. A seconda dei casi, la colpa potrebbe infatti essere condivisa tra chi sviluppa il software, chi produce il veicolo e, talvolta, anche l’utilizzatore. E non mancano le critiche per questioni occupazionali: in alcune aree ci sono state proteste da parte dei tassisti.
Un altro tema: le collaborazioni tra aziende tecnologiche come Baidu e servizi pubblici rappresentano sia delle opportunità sia delle sfide per la Svizzera e l’Europa. Il direttore di Agendadigitale.eu ha infatti ricordato che sarà fondamentale mantenere una sovranità tecnologica a livello Continentale e nazionale. Le collaborazioni internazionali devono portare valore aggiunto, ma senza mettere a rischio il controllo sull’innovazione.
Questioni che si intrecciano con la geopolitica. Gli Stati Uniti, ad esempio, hanno già imposto restrizioni sulla vendita di auto autonome di provenienza cinese, esprimendo preoccupazioni per la sicurezza nazionale.
Veniamo al giro d’affari. Come ricordato in un altro approfondimento di Vector, il mercato globale dei veicoli (auto) autonomi ha superato i 41 miliardi di dollari nel 2024 e si prevede che raggiungerà quasi 115 miliardi di dollari entro il 2029 (Statista).
Analisti del settore evidenziano che il costo di produzione di questa tipologia di macchine è destinato a diminuire, passando da circa 120.000 dollari nel 2023 a circa 50.000 dollari entro il 2030, secondo stime di Goldman Sachs. Questa riduzione potrebbe rendere i robotaxi più accessibili e favorire la loro diffusione.