Swiss Mirror – La bellezza dell’architettura incontra la ricerca avanzata

L’architettura deve andare di pari passo con la spinta verso la ricerca e l’innovazione. Questo perché la Svizzera non trascura la bellezza, meno che mai quando si tratta di fare un progetto di ampio respiro. È il caso del Parco dell’Innovazione di Zurigo, conosciuto anche con la sigla IPZ.

Quest’anno, in particolare, inizieranno i lavori di costruzione degli immobili nella sezione nord, sul piazzale adiacente l’aeroporto di Dübendorf, nell’ambito del piano di progettazione approvato e degli accordi edilizi già stipulati. Sette opere sono state selezionate attraverso un concorso architettonico internazionale, che ha avuto un iter complesso al fine di individuare le migliori proposte. Infatti, dopo una competizione nel 2023, allla quale hanno partecipato rinomati studi nazionali e internazionali e tre giovani atelier che si sono distinti, una giuria ha selezionato i progetti vincitori, su un totale di 28 presentati.

In generale, il piano di sviluppo ha un obbiettivo chiaro: creare un Parco dell’Innovazione che possa essere un ponte tra la scienza e l’economia, focalizzandosi su alcune aree di interesse come la robotica, la mobilità, le tecnologie per lo spazio, l’aviazione e la produzione avanzata. Tutto questo, come anticipato, senza trascurare la bellezza e l’architettura, diventando anche un faro per lo sviluppo urbano sostenibile.

A tal fine si stanno sviluppando tipologie edilizie speciali di lunga durata che, grazie alla loro flessibilità e modularità, hanno un basso impatto ambientale. E per quanto concerne l’approvvigionamento energetico, saranno installati pannelli solari su larga scala, collocandoli su tetti e facciate.

Questa filosofia di unire efficienza, tecnologia e rispetto dell’ambiente si riflette anche nell’ambito idrico. Infatti, sono previsti sistemi per la conservazione dei flussi delle acque sotterranee e la prevenzione del loro surriscaldamento, a cui si aggiungono impianti per il ricircolo dell’acqua, per il miglioramento della protezione dalle inondazioni e per il riutilizzo delle acque reflue.

Il progetto è ambizioso e, pertanto, servirà tempo per la sua realizzazione al 100%. I progetti vincitori del concorso verranno realizzati nell’ambito della prima fase dei nuovi cantieri di costruzione, che, secondo le stime, durerà dal 2024 al 2032 circa.

Il Parco dell’Innovazione di Zurigo diventerà così in un campus urbano per sprigionare il massimo potenziale dei ricercatori e per accogliere il pubblico in generale, il tutto accanto agli immobili già esistenti. Da notare che massima importanza è stata data all’aspetto “umano”: gli interventi edilizi dovranno rispettare dei precisi requisiti, al fine di creare ambienti di lavoro e di svago confortevoli ed attraenti, in modo tale da adattarsi alle mutevoli esigenze delle persone.

Stando allo stato attuale della pianificazione, circa il 24% delle superfici sarà destinata ad uffici, l’8% a laboratori e il 12% alle aree di produzione (ad esempio, per la realizzazione di prototipi). Un altro 36% sarà dedicato, in maniera flessibile, a uno di questi utilizzi. Questo mix sarà affiancato da usi del campus per servizi pubblici, altre attività di ricerca e sviluppo o alloggi, e anche superfici per la ristorazione, la spesa e le zone ricreative.

A lungo termine, il campus potrà accogliere più di 10.000 dipendenti, nonché visitatori (naturalmente sia della comunità locale e nazionale, sia persone provenienti da tutto il mondo). E sarà possibile immergersi nella storia dell’aviazione svizzera, grazie alla ristrutturazione di alcuni hangar storici. In particolare, gli edifici esistenti nelle zone periferiche della porzione settentrionale del sito sono in fase di ristrutturazione dal 2020. I lavori su un hangar e sull’edificio della caserma dei Vigili del Fuoco sono stati già completati.

Tra gli “inquilini” dell’hub vi sono nomi di primario standing. Il Politecnico federale di Zurigo (ETH), il gruppo Angst+Pfister e la Banca Cantonale di Zurigo sono già locatari del Parco dell’Innovazione. Nei prossimi mesi si insedierà anche un altro importante partner: l’Università di Zurigo.

Il Parco dell’Innovazione – non va dimenticato – rientra in un ecosistema più ampio. Ovvero quello della rete Switzerland Innovation, composta da sei hub considerando anche Park West EPFL, Park Basel Area, Park Innovaare, Park Biel/Bienne e Park Ost. È dunque chiaro: la Svizzera vuole tenere ben salda la propria leadership mondiale nell’innovazione.