Swiss Mirror – Il 2024 e la sfida della crescita

Si apre un nuovo anno ricco di sfide per la Svizzera che, seppure all’interno di un contesto ancora complesso sotto vari punti di vista, è pronta per guardare al futuro con un prudente ottimismo. Basta andare a vedere l’ultima analisi previsionale sul 2024 della Banque Cantonale de Genève (BCGE) per capire che, dopo le turbolenze degli ultimi anni, si preannuncia «un ritorno alla normalità».

La BCGE ha sottolineato che la moderazione dell’inflazione è un fenomeno che comporta un nuovo scenario: «I tassi di interesse dovrebbero rimanere stabili, il che a sua volta offre maggiore visibilità alle aziende che hanno continuato a investire». Una dinamica che non dovrebbe essere compromessa nemmeno dalle attuali tensioni geopolitiche e dai conflitti, e infatti è tendenzialmente escluso il pericolo di aumenti repentini e incontrollati del prezzo del petrolio e, più in generale, dell’energia.

Nel 2024, in Svizzera l’inflazione dovrebbe essere sulla media dell’1,2% e la crescita del PIL dovrebbe raggiungere l’1,3% a livello nazionale (altri analisti stimano un risultato più cauto dell’1,1%) e l’1,2% a Ginevra. La BCGE ha poi messo in evidenza che «i consumi delle famiglie sono resistenti, sostenuti da importanti tendenze, in particolare la demografia, che stanno avendo il loro effetto sul mercato del lavoro». Questa dinamica avrà sviluppi positivi nel corso del 2024.

Naturalmente, la Svizzera trarrà vantaggio anche dalla normalizzazione dello scenario internazionale, nonostante alcune incertezze relative all’Eurozona. Facendo un focus sull’andamento dei prezzi, dopo il picco dell’inflazione nella prima metà del 2023, la strategia delle banche centrali ha iniziato a dare i suoi frutti. La Banque Cantonale di Genève ha ricordato che l’inflazione sta scendendo ovunque, compresa quella relativa ai prodotti alimentari e ai beni industriali. I tassi di riferimento degli istituti centrali sembrerebbero aver raggiunto il livello massimo e si stima che la FED, la BCE e la BNS seguiranno una linea di stop al ciclo di inasprimento, con valutazioni sulle tempistiche per eventuali sforbiciate.

L’efficacia della lotta all’inflazione, secondo lo storico istituto di Ginevra, come anticipato prima si è concretizzata anche nell’ambito dei prezzi dell’energia, ritenuti oggi a livelli accettabili di oscillazione. Facendo uno zoom sui conflitti e le tensioni geopolitiche in Ucraina e in Medio Oriente, l’istituto ha scritto che, pur persistendo, «non sembrano avere alcun effetto sui prezzi e anche la riduzione delle quote di produzione di petrolio dell’OPEC è stata compensata da un aumento della produzione statunitense».

Per quanto riguarda la Svizzera, il Paese trae beneficio dalla forza del franco svizzero, che si è apprezzato rispetto alle principali valute di riferimento, offrendo così una protezione dall’inflazione sui prodotti importati. E sebbene l’inflazione sia in calo, ciò non significa che sia in arrivo una recessione. La Banque Cantonale di Genève è stata molto chiara su questo punto: «L’economia globale sta dimostrando capacità di recupero» e una tendenza alla crescita, seppur moderata.

Entrando nel dettaglio dell’economia elvetica, va sottolineato che le aziende che operano in mercati strategici stanno registrando performance positive, tra cui l’industria farmaceutica, che rappresenta quasi il 30% delle esportazioni svizzere. E proprio questo settore sarà uno dei traini della crescita elvetica nel 2024. Inoltre, la BCGE ha aggiunto che «anche il mercato immobiliare darà il suo contributo, poiché l’aumento dei tassi di interesse non ha avuto un impatto significativo. Una buona parte dei mutui è stata stipulata per lunghi periodi, il che ha permesso di ammortizzare l’aumento del costo dei prestiti. Allo stesso tempo, la domanda ha superato l’offerta, sostenendo i prezzi, mentre una nuova ondata di immigrazione ha rafforzato la domanda di alloggi».

Portandoci un anno più avanti, secondo le previsioni della Segreteria di Stato dell’economia, nel 2025 si prevede un consolidamento ulteriore dell’economia globale. Di conseguenza, anche le esportazioni e gli investimenti svizzeri acquisiranno nuovo slancio. Le analisi stimano per l’intero 2025 una crescita del PIL svizzero dell’1,7 % al netto degli eventi sportivi.

Insomma, il 2024 sarà un anno ancora delicato e con alcuni elementi di incertezza, ma la Svizzera, benché a un ritmo contenuto, è vista in crescita. E nel 2025 il trend dovrebbe accelerare.