Swiss Mirror – Ideali ed efficienza, l’esempio delle cooperative elvetiche

La Confederazione Elvetica è terra di cooperative. Come ricorda un recente approfondimento di Swissinfo, “quasi tutti gli svizzeri e tutte le svizzere fanno la spesa in una cooperativa. Molte persone hanno un conto presso una banca cooperativa. Il più grande produttore di mangimi per animali, la più grande società di car-sharing e persino parte dei media finanziati con fondi pubblici in Svizzera sono organizzati come cooperative”.

Queste forme di organizzazione, generalmente, privilegiano soprattutto ideali come lo sviluppo e l’assistenza economica reciproca, ad esempio nella costruzione o nell’acquisto di abitazioni. E anche le attività imprenditoriali possono assumere la forma giuridica di cooperativa, purché abbiano determinati requisiti. Tra questi vi è il rispetto di determinati principi come la democrazia diretta e il diritto di codecisione (un voto per testa a prescindere dal peso delle proprie quote). Inoltre, la trasparenza a tutti i livelli gerarchici è un fattore fondamentale, poiché, per esempio, previene le disuguaglianze in termini di salari.

Uno dei settori più amati dagli svizzeri in ambito cooperativo è, come già accennato, quello della spesa. Si pensi a Coop, che l’anno scorso ha registrato una forte crescita nonostante il difficile contesto economico. La sigla di supermercati ha infatti realizzato un fatturato di 34,2 miliardi di CHF, segnando un aumento del 7,3%. E l’incremento dei costi, pari a circa 250 milioni di CHF, è stato sostenuto da Coop stessa a carico dell’utile e gli aumenti non sono stati trasferiti alla clientela (a riprova dell’importanza delle cooperative per la comunità).

L’utile 2022 si è attestato a 562 milioni di CHF, registrando un leggero aumento rispetto a quello dell’anno precedente. Coop ha fatto sapere che «sarà reinvestito interamente nell’azienda». Facendo uno zoom sulle specifiche aree, è interessante notare che il commercio online ha segnato un fatturato di circa 5 miliardi di CHF, realizzando un balzo di 1,2 miliardi.

Un altro elemento da non sottovalutare è l’incremento dei ricavi dei prodotti sostenibili, che sono cresciuti di 382 milioni di CHF a 6,2 miliardi. La sigla della grande distribuzione, in un suo comunicato ufficiale, ha addirittura dichiarato di avere la «più grande offerta di prodotti Fairtrade al mondo».

Nella stessa nota si legge che «alla fine del 2022 Coop impiegava complessivamente 94.790 persone. Il numero di persone impiegate in Svizzera è aumentato di 286 unità». Da questo scenario possiamo quindi capire quanto possa essere importante l’operato delle cooperative, anche dal punto di vista occupazionale. Ed è meraviglioso notare come degli ideali etici possano combaciare con un business profittevole, a beneficio di soci e cittadini.

Uscendo dal caso particolare di Coop, possiamo riflettere sull’ultimo rilevamento su larga scala dedicato alle cooperative e commissionato dalle Nazioni Unite. È un po’ datato e risale al 2014, ma offre comunque degli spunti importanti. Secondo il report, infatti, solo in Nuova Zelanda le imprese cooperative creavano più posti di lavoro per abitante rispetto alla Svizzera.

Swissinfo ricorda inoltre che «da sola, la cooperativa Migros impiega oggi quasi 100.000 persone. È il più grande datore di lavoro privato della Svizzera e produce ogni genere di prodotti, dal borotalco alle michette, che vengono poi venduti nei supermercati».

Dal punto di vista storico, bisogna ricordare che il cooperativismo ha avuto un ruolo importante a livello mondiale, e potrebbe continuare ad averlo. Sicuramente, la Svizzera è sempre stata una fucina di idee, che hanno rappresentato un modello anche al di fuori dei suoi confini. Tra le date più importanti c’è il 1851, quando fu fondata la cooperativa di consumo di Zurigo. Nel 1864 fu la volta della cooperativa di Schwanden, che introdusse il principio del ristorno e della vendita a prezzi correnti.

E l’esperienza dell’Unione di Basilea merita di essere menzionata, poiché fu una grandiosa organizzazione culturale, ma anche una efficiente impresa economica, che gestiva un calzaturificio, una fabbrica di mobili, terreni propri, e che avviò forme di compartecipazione in altre imprese.

Certo, nel corso dei secoli il cooperativismo ha vissuto profonde trasformazioni, attraversando periodi più o meno fortunati. Ma il suo ruolo può essere ancora determinante, e la Svizzera è lì a testimoniarlo.