Swiss Mirror – Dagli orologi al turismo, la Svizzera non si ferma mai

Orologeria, farmaceutica e turismo: la Svizzera è in fermento. Certo, non mancano le difficoltà, tuttavia, facendo un bilancio dei primi mesi dell’anno e guardando alle prospettive future, risaltano molti elementi positivi.

A partire da uno dei settori di maggior vanto della Confederazione. Infatti, durante i cinque primi mesi del 2023, le esportazioni di orologi elvetici hanno superato i 10 miliardi di franchi, balzando del +11,3% rispetto al livello del 2022. I dati, diffusi dalla Federazione dell’industria orologiera (FH), sono superiori alle attese (alcuni analisti stimavano una crescita compresa tra l’1 e il 3%).

Swissinfo ha riportato il commento di Oliver Müller, esperto del settore: «Il più grande mercato di esportazione attuale, gli Stati Uniti, sta andando meglio del previsto grazie in particolare alla domanda di orologi di lusso. La Cina ha ritrovato la via della crescita, dopo la fine delle chiusure dovute alla pandemia. È un’evoluzione molto positiva».

La crescita trainata dagli States dovrebbe diminuire durante il secondo semestre, ma ciò non impedirà all’orologeria svizzera di segnare un anno da record. Anche perché c’è una netta ripresa dell’attrattività degli orologi di livello base (venduti a meno di 500 franchi) sui consumatori, in controtendenza rispetto al declino degli ultimi anni.

Secondo Müller, «questo fenomeno è dovuto per quasi due terzi al Moonswatch». Ovvero la versione economicamente accessibile (circa 250 franchi) dello Speedmaster Moonwatch di Omega, che è commercializzata da poco più di un anno da Swatch. Sta diventando davvero popolare e quest’anno dovrebbero esserne piazzati circa un milione di pezzi, stando alle previsioni degli specialisti.

Le prospettive sono incoraggianti anche se passiamo al turismo. Gli operatori del settore sono infatti ottimisti circa la stagione estiva appena cominciata. Secondo un’indagine di Svizzera Turismo, il settore alberghiero dovrebbe generare un giro d’affari nettamente superiore a quella del 2022. Basti pensare che si stima una crescita dei pernottamenti del 27%. Proiezioni che fanno esultare le regioni di montagna e soprattutto le città elvetiche, dopo la sofferenza dovuta alla pandemia. La ripresa dovrebbe essere trainata dalla clientela dei Paesi extra europei (+21%), ormai libera dalle limitazioni nella circolazione.

Oltre al turismo, la Svizzera può guardare con fiducia anche al campo sanitario, nonostante alcune difficoltà. Roche, azienda leader a livello internazionale, sta registrando una crescita delle divisioni farmaceutica e diagnostica, le quali stanno controbilanciando il calo della domanda di prodotti destinati alla lotta contro il coronavirus. Inoltre, l’approvazione – da parte della Food and drug administration statunitense – di un farmaco sperimentale contro un aggressivo tumore del sangue rappresenta un’ottima notizia per i pazienti e per le prospettive aziendali.

C’è entusiasmo anche attorno alla rivale basilese Novartis, le cui vendite sono aumentate dell’8% nei primi tre mesi dell’anno. Senza scordare che la casa farmaceutica ha presentato risultati positivi relativi ad alcuni test clinici per un trattamento contro il cancro al seno. E, inoltre, ha recentemente annunciato l’acquisizione di una società biotech americana specializzata nei farmaci per malattie renali, i cui prodotti sono attualmente in fase avanzata di sviluppo. Come sottolineato da Swissinfo, l’operazione «contribuirà a rafforzare il posizionamento di Novartis nel settore dello sviluppo di farmaci innovativi nel contesto della vendita di Sandoz, la sua divisione di medicamenti generici».

A livello macro, la Segreteria di Stato dell’economia (Seco), il mese scorso ha confermato le sue previsioni di crescita: il prodotto interno lordo aumenterà quest’anno dello 0,8%, lo stesso valore stimato in marzo, quando era stato effettuato un lieve ritocco al rialzo (+0,1 punti). Ed è stata ribadita anche la previsione del +1,8% per il 2024. Numeri non eccezionali, ma comunque significativi visto il complesso scenario internazionale.

Inoltre, dobbiamo ricordare una dinamica non trascurabile: proprio come accaduto con l’eccellente performance dell’orologeria, la Svizzera ha dimostrato a più riprese la sua resilienza e, anche questa volta, potrebbe sorprendere e andare oltre le attese.