Scavare a fondo

«Siamo tutti visionari, se andiamo a scavare sufficientemente a fondo.»

Citazione tratta da Fiabe irlandesi, di William Butler Yeats

 

Per investire bisogna essere un po’ visionari, immaginando il futuro. E riprendendo Yeats, possiamo essere tutti visionari, a patto di «scavare sufficientemente a fondo».

Calandoci nel contesto attuale, diventa dunque fondamentale saper scavare a fondo nelle parole e nelle azioni di Donald Trump, che da presidente degli Stati Uniti ha il potere di cambiare il volto dell’economia nazionale. Ma anche impattare fortemente anche su quella internazionale.

Uno dei temi su cui scavare è quello dei dazi. Trump ha parlato dell’introduzione di tariffe del 25% sulle importazioni da Canada e Messico. Inoltre, ha annunciato di voler introdurre imposte del 10% sulle merci cinesi.

Le controparti però non vogliono subire passivamente. I governi canadese e messicano, da un lato, si sono affrettati a cercare di evitare lo scontro, provando a rassicurare il team di Trump sul fatto che stanno facendo sforzi extra per fermare il passaggio di persone e droghe ai confini americani (utilizzati come ‘motivazione’ dal presidente americano). Dall’altro lato, hanno redatto elenchi di prodotti made in USA sui quali potrebbero imporre dazi di ritorsione.

Anche in Oriente ci si prepara al contrattacco. Mao Ning, portavoce del ministero degli Esteri cinese, ha detto che non ci sono vincitori in una guerra commerciale, ma che Pechino difenderà i suoi interessi nazionali.

«È il mondo di Trump, noi ci viviamo dentro e i mercati dovranno abituarsi di nuovo a questo», ha commentato Kyle Rodda, analista Senior di Mercato per Capital.Com. «Penso che l’andamento dei prezzi nelle valute racconti una storia chiara sui rischi di guerra commerciale e i segnali sono abbastanza evidenti: le tariffe significano un dollaro USA più forte a causa dei prezzi più alti delle importazioni e una crescita globale più debole; nessuna tariffa significa un commercio globale più forte e uno sfondo di crescita globale più robusto».

Rodda ha quindi concluso: «Proprio come durante la prima amministrazione Trump, i mercati sono altamente sensibili ai rischi legati ai titoli, specialmente per quanto riguarda le guerre commerciali».

Anche l’UE è nel mirino di Trump, ma al momento l’attenzione sembra principalmente rivolta ai tre maggiori partner commerciali degli Stati Uniti. E l’imposizione di tariffe potrebbe sconvolgere sia le relazioni diplomatiche americane sia le catene di approvvigionamento globali.

Oltre un terzo dei beni e servizi importati ed esportati dagli Stati Uniti passano tra Messico, Cina e Canada, «supportando decine di milioni di posti di lavoro americani», ricorda il New York Times.

Le tre nazioni, in particolare, hanno acquistato insieme oltre 1 trilione di dollari di esportazioni statunitensi e fornito quasi 1,5 trilioni di dollari di beni e servizi agli Stati Uniti nel 2023.

Le economie di Messico e Canada sono quelle più strettamente integrate con quella a stelle e strisce. Le catene di approvvigionamento di vari prodotti attraversano più volte i confini, spostandosi tra campi, fabbriche e negozi dei Paesi in questione, permettendo la trasformazione da materie prime in prodotti finiti.

«Una singola auto e i suoi componenti possono attraversare il confine tra Stati Uniti e Canada otto volte durante il processo di assemblaggio – scrive il New York Times – Un paio di jeans può essere prodotto con cotone, tessuto e bottoni provenienti dagli Stati Uniti, ma cucito in una fabbrica in Messico. Gli agricoltori statunitensi inviano mais e soia a sud del confine per essere trasformati in alimenti confezionati e mangimi per animali; le aziende agricole messicane inviano ai negozi di alimentari americani avocado, mango e pomodori economici, anche nel pieno inverno».

Pertanto, con un dazio del 25% ogni volta che uno di questi prodotti attraversa il confine statunitense, secondo gli esperti di commercio sentiti dalla testata newyorkese, il costo dei beni acquistati dagli americani potrebbe schizzare alle stelle fino a costringere i produttori statunitensi a chiudere le loro attività.

Tuttavia, alcuni ritengono che Trump utilizzi questi annunci come minacce da sfruttare all’interno di negoziati commerciali. In ogni caso, attualmente non è certo su quali prodotti si applicherebbero i dazi.

Il compito degli investitori è quello di continuare a scavare a fondo, essere un po’ visionari, e agire di conseguenza.