Protagonisti o Perdenti

“Negli ultimi 33 anni, mi sono guardato ogni mattina allo specchio chiedendomi: “Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?”. E ogni qualvolta la risposta è no per troppi giorni di fila, capisco che c’è qualcosa che deve essere cambiato.”

Steve Jobs

 

Si tratta di una frase semplice, ma che racchiude un universo di colori ed emozioni al suo interno. Profumo di libertà. La possibilità di poter cambiare le carte in tavola e introdurre una novità nella nostra stessa esistenza è fonte di sollievo. Quante volte rimaniamo delusi dalle nostre stesse fragilità e dalla nostra persona che spesso non combacia con il personaggio ideale a cui avremmo tanto desiderato dare il nostro nome. Quanti progetti falliti, buoni propositi lasciati per strada, persone deluse, silenzi incolmabili e discorsi lasciati a metà.  La realtà è che nell’arco della nostra esistenza questo sensazione di estraneità e fallimento si ripresenterà più e più volte alla nostra porta. A quel punto toccherà a noi agire e stabilire che ruolo vogliamo avere in questa vita.

E voi? Chi volete essere?

Ieri siamo stati testimoni di un mercato che pare voler anticipare l’arrivo dell’estate. E’ cosi che le borse mondiali non sono riuscite a celare il loro entusiasmo. Giungono infatti buone notizie sia dal Presidente della BCE che dall’incontro Trump-Xi.

A proposito di cambiamenti di rotta, e’ importante citare Jens Weidmann. Il governatore della Bundesbank ammette infatti di essersi sbagliato sullo “scudo anti spread” concepito da Mario Draghi durante la crisi dei debiti sovrani dei Paesi della moneta unica. Il tedesco, che fino a poco fa si diceva nemico della politica accomodante dell’Eurotower e del “whatever it takes”, pare ora giudicare legittime le scelte strategiche fatte da Draghi. Non sappiamo se si tratti di una presa di coscienza o di una mera tattica politica di Weidmann. E’ altresì vero che il fine giustifica i mezzi, e nessuno ci toglie il dubbio che il falco in questione sia disposto a diventare colomba col solo scopo di guadagnarsi il vertice della BCE.

Ad elettrizzare i mercati sono quindi state le notizie in arrivo da Draghi dal forum di Sintra in Portogallo. L’annuncio di martedì ha riguardato l’eventualità di ulteriori stimoli monetari nel caso in cui non dovesse manifestarsi la desiderata accelerazione nel tasso di inflazione.

L’euro si è subito indebolito nei confronti del dollaro e questo ha provocato la rabbia di Trump. Quest’ultimo, già vittima della retromarcia della moneta cinese, ha accusato la BCE di manipolare il cambio a favore della moneta comune.  La risposta di Draghi e’ stata “loud and clear”. Quest’ultimo ha infatti ribadito che il suo mandato ha come scopo la stabilita’ dei prezzi e che si sta soltanto avvalendo degli strumenti a disposizione onde rispettare il suo mandato. Il focus non e’ infatti sui tassi di cambio.

A risentire delle parole di Draghi sono stati i titoli governativi. A toccare i nuovi minimi sono stati sia il tasso decennale bund (-0,32%) che il decennale francese, il quale ha toccato lo zero per la prima volta. Il BTP decennale si e’ spinto in area 2% portando lo spread verso la Germania sotto quota 250.

Della situazione di risk on hanno tratto beneficio anche il Brent e il WTI. Ad alimentarne il rialzo ha contribuito il tweet di Trump in cui faceva accenno ad “un’ottima conversazione telefonica” col Presidente Xi Jinping con il quale ha programmato un lungo incontro al prossimo G20 in Giappone.

Ieri e’ stata la Fed a scoprire le sue carte. In questa “settimana banca” caratterizzata dai comportamenti accomodanti delle banche centrali, la Fed ha aperto la possibilità quest’anno ad un taglio dei tassi onde contrastare lo scenario di incertezza diffusa. A beneficiarne sono stati i treasury USA e i futures su Europa e Wall Street. Questa notte anche la Bank of Japan (come la Fed) ha deciso di mantenere invariata la sua politica monetaria, contribuendo al clima di positività diffusa sui listini asiatici.

Tornando a noi e alle parole del celebre Steve Jobs, ritengo che spetti a noi stabilire chi vogliamo essere e cosa desideriamo fare della nostra vita. In un mondo in cui la nostra pietà non è concessa a nessuno (nemmeno a noi stessi) è ora di smettere di puntare il dito contro gli altri e incolpare il mondo intero delle nostre delusioni e fallimenti. E’ giunto il momento di fare un passo in avanti. Chi desiderate essere? Una volta che avrete trovato una risposta soddisfacente a questo enigmatico interrogativo, sarà ora di iniziare a lavorarci e costruirci sopra.

Mi permetto di darvi un solo consiglio: siate protagonisti.