Per quanto sia lontana la meta, l’importante è iniziare a camminare

«Se pensi che un posto sia lontano, parti e pensaci mentre cammini»

Citazione tratta da La compagnia dei celestini, Stefano Benni

 

Fino a qualche tempo fa poteva sembrare una meta lontana quella dell’emissione di debito comune europeo. Eppure, l’Ue, per dirla con Stefano Benni, è partita e ci ha pensato lungo il cammino. Oggi, il Next Generation Eu – il piano per rispondere all’impatto della pandemia di Covid-19 che si fonda proprio sul debito comune – non è più una meta lontana ma una realtà. E tale modalità potrebbe essere replicata anche in futuro, secondo il commissario europeo agli Affari economici Paolo Gentiloni. Il successo del piano di rilancio europeo «può essere la premessa per utilizzarlo in modo diverso, per altri obiettivi», ha dichiarato il politico italiano nei giorni scorsi. Gentiloni ha inoltre ribadito l’auspicio che l’Europa riesca, prima della pausa estiva, a erogare i previsti anticipi del 13% delle somme del Next Generation Eu per ciascun Paese (una volta ricevuto il via libera dei parlamenti nazionali).

Nel frattempo, anche Stellantis – società nata a inizio 2021 dalla fusione tra Fiat Chrysler e Psa – prosegue nel suo cammino. Il gruppo ha fatto il punto sulle attese e, per il suo primo anno di vita, stima un margine operativo adjusted al 5,5%-7,5% se non ci saranno rigidi lockdown per il contenimento della pandemia. Inoltre, sempre nel 2021 si aspetta un mercato dell’auto in crescita in tutte le aree in cui opera. In particolare, la società prevede un +8% in Nord America, un +20% in Sud America, un +10% in Europa e un +5% in Cina.

I risultati 2020, presentati separatamente per Fca e Psa vista la recente fusione, «dimostrano la solidità finanziaria di Stellantis, che nasce dall’unione di due gruppi sani e forti»: è questo il pensiero dell’amministratore delegato, Carlos Tavares. La nuova società, ha aggiunto, «debutta posizionandosi in alto ed è pienamente concentrata sul raggiungimento delle sinergie preannunciate».

Andando nel dettaglio dei bilanci scorporati, Fca ha chiuso il 2020 con un Ebit adjusted pari a 3,7 miliardi di euro, un margine al 4,3%, un utile netto in pareggio e un utile netto adjusted a 1,9 miliardi. Psa, invece, nel 2020 ha realizzato un utile netto pari a 2,2 miliardi con un margine operativo adjusted delle attività auto al 7,1% (3,4 miliardi di euro).

Alla luce dei dati di Fca, complessivamente migliori delle attese, e dei numeri di Peugeot, il consiglio d’amministrazione di Stellantis ha approvato il dividendo straordinario da 1 miliardo di euro previsto nell’accordo di fusione.

Passando agli Stati Uniti, anche Warren Buffet continua a camminare lungo il suo percorso, dimostrandosi ancora una volta un abile stratega finanziario. La sua holding, Berkshire Hathaway, ha infatti chiuso il quarto trimestre 2020 registrando un aumento dell’utile del 23%, con l’oracolo di Omaha che ha utilizzato la sua consueta lettera annuale agli investitori per spiegare le recenti attività di riacquisto azioni dalla società. Nell’intero anno, Berskshire Hathaway ha riacquistato titoli per quasi 25 miliardi di dollari, una strategia opposta rispetto a quella seguita in precedenza, quando tendeva a evitare qualsiasi buyback.

L’imprenditore ha spiegato che tale linea aumenta il valore intrinseco per gli azionisti, lasciando comunque alla holding i fondi necessari per cogliere qualsiasi opportunità. Buffet ha quindi sottolineato la differenza della strategia rispetto alle altre società: «Gli amministratori delegati americani hanno un record imbarazzante nel dedicare più fondi aziendali ai riacquisti quando i prezzi sono aumentati rispetto a quando sono crollati. Il nostro approccio è esattamente l’opposto».

Rimanendo negli States, nel corso della settimana un annuncio importante è arrivato dal presidente Joe Biden. «Avremo vaccini per tutti gli americani entro la fine di maggio», ha infatti dichiarato l’inquilino della Casa Biana. Gli Stati Uniti anticipano così di due mesi il traguardo decisivo, che era stato previsto per la fine di luglio. Insomma, una meta che sembrava lontana si avvicina. Tale dinamica deriva dall’accelerazione produttiva dei giganti farmaceutici Usa, d’accordo con il governo. L’aumento nella fabbricazione prosegue da due mesi, e di recente si è aggiunto il contributo di una sorprendente alleanza tra rivali, la Johnson&Johnson e la Merck. Le due società, grazie alla spinta della Casa Bianca, si sono unite per produrre su vasta scala il vaccino della J&J.