L’essenziale è invisibile agli occhi
- 15 Giugno 2017
- Posted by: VectorWM
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“Agli adulti piacciono i numeri. Quando raccontate loro di un nuovo amico, non vi chiedono mai le cose importanti. Non vi dicono: «Com’è il suono della sua voce?
Quali sono i suoi giochi preferiti? Fa collezione di farfalle?» Le loro domande sono: «Quanti anni ha? Quanti fratelli? Quanto pesa?
Quanto guadagna suo padre?» Solo allora pensano di conoscerlo.[…]
Gli uomini coltivano 5.000 rose nello stesso giardino e non trovano quello che cercano. E tuttavia quello che cercano potrebbe essere trovato in una sola rosa o in un po’ d’acqua. Ma gli occhi sono ciechi. Bisogna cercare col cuore!”… tratto da “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry
Il barone William Thomson primo Kelvin, per i più noto come colui che diede il nome alla scala di misurazione della temperatura, raccolse fama e molta ricchezza per l’invenzione del primo telegrafo elettrico. Kelvin amava ripetere che « possiamo conoscere qualcosa dell’oggetto di cui stiamo parlando solo se possiamo eseguirvi misurazioni, per descriverlo mediante numeri; altrimenti la nostra conoscenza è scarsa e insoddisfacente”.
L’economia è una scienza che si promette di misurare tutto con un’unica unità di misura: la moneta. Gli economisti, però, quando non riescono a misurare qualcosa sono bravi a introdurre il concetto delle aspettative, del tempo, del rischio e altro ancora. Sui mercati, da qualche anno, si sta affermando la news analysis ovvero l’analisi delle notizie, con l’obiettivo di misurarle o meglio di prezzarle. Quanto vale una fusione in termini di maggiore capitalizzazione di Borsa? Un aumento di capitale che effetti avrà sull’utile della società? Si cerca di prezzare in anticipo anche il valore di un nuovo manager o quanto impatterà una potenziale multa o il lancio di un nuovo prodotto. La Borsa vuole prezzare tutto, in anticipo, perchè una scommessa giusta si traduce in forti guadagni. Sono le diverse interpretazioni, analisi, visioni del futuro che rendono i mercati dinamici.
Affermare che i mercati sono perfetti è un ossimoro. Se fossero perfetti i prezzi sarebbero fissi, non ci sarebbe mercato. Ogni notizia, rumours sarebbe immediatamente riflessa sulle quotazioni. E’ l’imperfezione di vedute degli investitori che li rende dinamici. Il loro compito è quello di far confluire le diverse previsioni su un unico valore, le quotazioni. Ogni giorno, ogni minuto o meglio ogni scambio in Borsa è una misurazione delle aspettative. Ma gli operatori lo sanno bene, anzi benissimo, ha ragione il piccolo principe: “L’essenziale è invisibile agli occhi”, non è misurabile.
Quanto stanno pesando le probabilità di impeachment per il neo presidente Donald Trump in Borsa? Poco o nulla. La risposta è nei record di Wall Street. Eppure a pochi mesi dalle elezioni, la popolarità di Trump è ai minimi storici, nessun presidente Usa era arrivato, in così pochi mesi, sotto la soglia del 40% con i sostenitori di impeachment che sono diventati la maggioranza. Il Russiagate non poteva lasciare indifferente un Paese cresciuto a film sulla guerra fredda. Ai mercati piace l’ipotesi di un governo a guida Mike Pence, oggi vicepresidente. Difficile che accada ma probabilmente la sua voce conterrà di più. Le debolezza di Trump è la forza dei mercati oggi. Se la politica fiscale espansiva ritarderà anche la Fed sarà più cauta.
Per ora dal presidente della Banca centrale Usa, Janet Yellen, arrivano segnali ottimistici: l’economia americana corre, la previsione del Pil 2017 è stata alzata e la disoccupazione è ai minimi. Dopo l’aumento, ieri, dei tassi a fine anno ne è atteso un altro. Allo stesso tempo la Yellen non dà nulla per scontato, è pragmatica. La misurazione dei dati macro detterà la linea futura.
Quanto pesa il flop alle elezioni di Theresa May in Inghilterra? Una prima misura l’abbiamo dal calo del 5% della sterlina sull’euro nell’ultimo mese. David Cameron ha già consigliato alla rivale di ripensare la Brexit. Non sarebbe una novità, May era partita contraria…Il neo presidente francese, Emmanuel Macron, ed il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble le hanno già teso la mano in caso di ripensamento. Solo un anno fa la Brexit era invisibile agli occhi, così come solo pochi mesi fa lo era il flop della May alle elezioni. Ora misurare cosa succederà domani è ancora più arduo. I mercati ci provano. Per ora la sterlina debole ha portato la disoccupazione ai minimi dal 1975, al 4,5%. La Brexit non sta facendo danni.
Poche settimane fa era invisibile agli occhi la revisione al rialzo delle stime del Pil per l’Italia, vista come prossimo anello debole dell’Europa. Lo spread è tornato vicino ai livelli di inizio anno. Ancora, si è tremato per le Fang (Facebook, Amazon, Netflix, Google) eppure sono lì sui massimi. Invisibile agli occhi anche i benefici che porterà ad Apple gli investimenti nei software per la guida autonoma. Solo società con oltre 130 miliardi di cassa possono permettersi di guardare oltre le misure di breve periodo.
Un gestore non deve coltivare 5mila rose nel suo portafoglio per poi non trovare quello che cerca. “E tuttavia quello che cerca potrebbe essere trovato in una sola rosa o in un po’ d’acqua”. Non basta misurare tutto bisogna guardare oltre, ma gli occhi spesso a questo sono ciechi.