Le migliori intenzioni e i danni peggiori

«Disgraziatamente gli umani sono imprevedibili. Spesso con le migliori intenzioni causano i danni peggiori.»

Citazione tratta da Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza, di Luis Sepúlveda

 

Agire tempestivamente per favorire la ripresa delle attività economiche, duramente colpite dall’impatto del Covid-19, è l’obiettivo dei governi di tutto il mondo. Tuttavia bisogna essere prudenti, perché, come scrive Luis Sepúlveda, spesso gli uomini «con le migliori intenzioni causano i danni peggiori». La volontà di accelerare la ripresa non deve portare ad avere eccessiva fretta: in una recente intervista alla Cbs, Jerome Powell ha infatti ricordato che «uno dei rischi per la ripresa economica è riaprire l’economia troppo velocemente». Il presidente della Federal Reserve ha quindi esortato gli americani a continuare a distanziarsi socialmente e indossare le mascherine, in quanto una ripresa dei contagi rimane il potenziale rischio principale per le prospettive.

Powell ha comunque detto che la crescita nella seconda metà dell’anno sarà molto forte, così come sarà significativo l’incremento del mercato del lavoro; in particolare, per l’intero 2021, gli analisti prevedono un balzo del Pil del 6-7%. «Valuteremo un aumento dei tassi di interesse quando la ripresa del mercato del lavoro sarà completa e quando torneremo alla massima occupazione e all’obiettivo di inflazione al 2% – ha poi ribadito il numero uno della Fed – Ci vorrà del tempo prima» che questo accada.

Intanto, la campagna vaccinale prosegue anche se non mancano le difficoltà. A partire dal fatto che gli Stati Uniti hanno deciso di sospendere Johnson & Johnson, evento sotto i riflettori dei mercati che monitorano attentamente l’evolversi della situazione. Le autorità sanitarie hanno spiegato che intendono valutare se vi sia un potenziale rischio che questo vaccino possa causare una «rara e severa» forma di trombosi. La misura è stata chiarita in un comunicato congiunto dalle due agenzie competenti, la Food and Drug Administration, che ha la supervisione dei farmaci, e il Center for Disease Control and Prevention, il Centro per controllo e prevenzione delle malattie infettive. Le due istituzioni hanno sottolineato che gli «eventi negativi» risultano «al momento estremamente rari» e che «la sicurezza dei vaccini è una priorità del governo federale»; la sospensione è stata raccomandata quale «misura di precauzione».

La vicenda ha avuto ripercussioni anche in Europa. Johnson & Johnson ha fatto sapere che, in accordo con le autorità Ue, ha anche deciso di rinviare la messa in commercio nel Vecchio Continente in chiave precauzionale. Nel secondo trimestre, qualora la situazione venisse chiarita, J&J dovrebbe distribuire 55 milioni di dosi nell’Unione Europea.

Sul fronte bancario, la reazione della Bce durante la crisi pandemica ha rappresentato «una forza stabilizzante cruciale per i mercati e ha aiutato a contrastare i gravi rischi posti sul meccanismo di trasmissione» della politica monetaria stessa «sulle prospettive economica dell’area euro e, in definitiva, sull’obiettivo di stabilità dei prezzi». Lo ha sottolineato Christine Lagarde, numero uno dell’Eurotower, nell’editoriale del rapporto annuale 2020 che è stato presentato in settimana al Parlamento europeo.

Inoltre, nel testo viene specificato che le misure delle varie istituzioni focalizzate a mantenere l’erogazione di credito bancario all’economia e quelle della vigilanza bancaria Bce «hanno smorzato l’impatto della crisi e sostenuto la resilienza del sistema bancario».

Lagarde ha anche detto che l’Eurotower mira a concludere la sua revisione alla strategia di politica monetaria nella seconda metà del 2021. L’obiettivo è quello di «analizzare le implicazioni dei profondi cambiamenti che si sono verificati dalla precedente revisione, nel 2003, che includono il persistente declino dell’inflazione, l’equilibrio dei tassi di interesse e l’impatto di globalizzazione, digitalizzazione e cambiamento climatico». La numero uno della Bce ha poi ribadito che l’istituto valuterà le possibili modalità per contribuire a «limitare i cambiamenti climatici operando nell’ambito del suo mandato», oppure puntando su investimenti in titoli green del suo fondo pensione dipendenti. La speranza è che le intenzioni migliori di cui parla Sepúlveda, in questo caso, non causino i danni peggiori ma favoriscano dei risultati positivi.