Le azioni e le conseguenze

«Se c’era una lezione che Holger Palmgren le aveva fatto imparare a memoria nei suoi anni, era che le azioni impulsive conducono a complicazioni, e le complicazioni possono avere conseguenze sgradevoli. Perciò non faceva mai qualcosa senza aver prima valutato le conseguenze.»

Citazione tratta da Uomini che odiano le donne, di Stieg Larsson

 

Tutti possono sbagliare, ma con la Federal Reserve guidata da Jerome Powell possiamo essere sicuri che non vi saranno «azioni impulsive» e che non verrà mai fatto qualcosa «senza aver prima valutato le conseguenze». E così, dopo un’attenta analisi della situazione, l’istituto statunitense ha deciso questa settimana di prorogare di tre mesi, fino al 31 dicembre 2020, i prestiti d’emergenza. La Fed ha fatto sapere che l’estensione aiuterà «la pianificazione da parte dei partecipanti e garantirà che le facilitazioni continuino a essere disponibili per aiutare l’economia a riprendersi» dall’impatto del Covid-19. Inoltre, la banca centrale ha detto che «le linee creditizie approntate durante la pandemia hanno fornito un sostegno cruciale, stabilizzando e sostanzialmente migliorando il funzionamento del mercato e migliorando il flusso di credito a famiglie, imprese ed enti governativi centrali e locali». La proroga riguarda i nove piani approvati dalla Fed nei mesi scorsi, non solo quelli a favore degli operatori primari e secondari del mercato monetario, ma anche quelli relativi agli acquisti di bond e ai prestiti a famiglie e imprese.

Sempre negli States, si spera che anche dal punto di vista politico non vi saranno azioni impulsive che portino a delle complicazioni. In questi giorni, infatti, repubblicani e democratici cercheranno di trovare un’intesa sul nuovo pacchetto di aiuti per contrastare l’impatto del coronavirus. Servirà trovare un punto d’incontro tra il provvedimento appena varato dal Senato a guida repubblicana, e quello approvato due mesi fa dalla Camera a maggioranza democratica. Il via libera al nuovo piano di aiuti è comunque previsto entro la settimana.

La proposta dei repubblicani, svelata lunedì 27 luglio, prevede mille miliardi di fondi, la maggior parte dei quali è destinata alle scuole, al fine di favorire il ritorno degli studenti in classe. Non ci sono i tagli alle imposte sul reddito delle persone fisiche che il presidente americano, Donald Trump, proponeva, facendo seguito alla riduzione delle imposte alle aziende del 2018, anche per rilanciare le sue possibilità di rielezione. Il piano è stato infatti elaborato dai senatori, che non hanno tenuto conto di molte delle indicazioni della Casa Bianca. Tra i punti vi è la conferma dei sussidi aggiuntivi alla disoccupazione per chi ha perso il lavoro a causa della pandemia, scaduti lo scorso 25 luglio, ma è previsto un taglio di 400 dollari: da 600 dollari settimanali a 200.

Anche parlando di geopolitica, è meglio evitare azioni impulsive, soprattutto viste le attuali tensioni – che agitano i mercati – tra Washington e Pechino. Questa settimana, il governo cinese ha ripreso possesso del consolato americano di Chengdu. Tale gesto rappresenta la risposta della potenza asiatica a quanto successo al proprio consolato di Houston, chiuso di recente per via delle accuse di spionaggio industriale e tecnologico mosse dagli Usa. Il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, giovedì scorso ha pronunciato un discorso molto critico nei confronti di Pechino, contrapponendo il “mondo libero” al Partito comunista cinese. Pechino ha respinto ogni accusa e, secondo i media di regime, gli Stati Uniti stanno portando le relazioni «al punto dell’isteria».

Passando all’altra sponda dell’oceano Atlantico, dal punto di vista macro ci sono novità che riguardano la locomotiva economica europea. L’indice Ifo (che misura il morale delle imprese tedesche) è risultato pari a 90,5 punti nella lettura di luglio, in crescita rispetto agli 86,2 del mese precedente. Il dato supera anche il consenso degli economisti (89,3 punti). Il presidente dell’istituto Ifo, Clemens Fuest, ha fatto sapere che il sentiment delle aziende è in continuo miglioramento: questo è infatti il terzo mese consecutivo in cui si registra un aumento. Inoltre, ha dichiarato che «l’economia tedesca si sta riprendendo passo dopo passo».

Facendo uno zoom sulle banche, la Bce ha chiesto agli istituti di evitare di pagare dividendi fino al prossimo anno e di essere moderati nella politica di «remunerazione variabile», ovvero nell’elargire bonus ai vertici. L’Eurotower ha spiegato che questa raccomandazione, «temporanea ed eccezionale», serve per favorire la «capacità di assorbire le perdite e fare in modo che l’attività creditizia sostenga l’economia».