L’arte di trovare delle soluzioni

«È più ragionevole spendere le proprie energie per concentrarsi sulla soluzione che per preoccuparsi del problema.»

Citazione tratta da L’arte della felicità, del Dalai Lama

 

L’impatto della pandemia ha creato numerosi problemi, dal punto di vista sanitario ma anche economico. In tali circostanze, così come scrive il Dalai Lama, la cosa più ragionevole da fare è «spendere le proprie energie per concentrarsi sulla soluzione» anziché farsi bloccare dalla preoccupazione.

La ricetta del governatore della Bank of Japan, Haruhiko Kuroda, è proseguire ancora con una politica monetaria accomodante. Questa settimana, infatti, il banchiere è intervenuto al Parlamento nipponico e ha sottolineato che la strategia espansiva non è la causa dell’aumento della Borsa del Paese e di quelle mondiali. Secondo Kuroda, il rialzo del prezzo delle azioni riflette l’ottimismo dei mercati circa le prospettive economiche internazionali. Pertanto, bisogna rimanere vigili e monitorare i rischi finanziari associati a prolungati e massicci piani di acquisto, ma senza concentrarsi solo su un’improduttiva preoccupazione. 

«È probabile che occorra molto tempo per raggiungere il nostro obiettivo d’inflazione – ha spiegato il numero uno della Bank of Japan – Perciò, ora non è il momento di pensare a un’uscita, nemmeno dal nostro acquisto di ETF».

In Europa, Paschal Donohoe, Presidente dell’Eurogruppo, ha affermato di capire «la necessità di riportare in futuro il livello del debito su un percorso sostenibile». Sottolineando però che, in questo momento, «il rischio di ritirare le misure di sostegno in vigore è maggiore del rischio di mantenere le stesse misure troppo a lungo». Anche i Paesi che adottano la moneta unica sono quindi concentrati sulle soluzioni dei vari problemi dovuti alla pandemia. Un passaggio fondamentale dipenderà dalle prossime scelte relative al bilancio della zona euro per il 2022; secondo Donohoe, bisognerà valutare la «situazione sanitaria che avremo nel secondo trimestre di quest’anno, così come l’andamento dell’economia».

Nel frattempo, il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, si è detto convinto che l’economia del Continente tornerà a crescere dal prossimo trimestre. «Le ultime previsioni della Commissione europea mostrano che stiamo svoltando l’angolo sulla crisi pandemica, ci sono motivi di ottimismo e la crescita tornerà in primavera», ha spiegato durante una conferenza stampa dei giorni scorsi. Dombrovskis, inoltre, ha detto che il ritorno dell’economia ai livelli pre-Covid potrebbe essere una realtà già nel 2022. Gli sviluppi dipenderanno soprattutto dalla velocità con cui verrà condotta la campagna di vaccinazione e dal conseguente allentamento delle misure per contenere la diffusione del virus.

Concentrandosi sulle soluzioni, la Commissione ha quindi concluso un nuovo accordo con Pfizer e BioNTech per la fornitura di altre 200 milioni di dosi del “siero anti-Covid”. La distribuzione delle nuove fiale comincerà in tempi rapidi, con le prime consegne attese nel secondo trimestre. Inoltre, l’organo esecutivo dell’Ue si è tutelato tramite una clausola che prevede una richiesta successiva di altre 100 milioni di dosi. L’intesa si somma così al precedente accordo di fornitura, firmato nel 2020, portando il totale delle unità per il Continente a 500 milioni, con l’opzione di arrivare a 600 milioni. L’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, ha detto che la società è consapevole del fatto «che più persone devono essere vaccinate in Europa per sconfiggere il virus e contenere la pandemia in tutto il mondo». Sottolineando che stanno lavorando «instancabilmente» per supportare le campagne di somministrazione e potenziare la capacità di produzione.

Passando agli Stati Uniti, secondo la Federal Reserve, l’incertezza sull’economia americana resta elevata, ma gli stimoli e i vaccini potrebbero dare una considerevole spinta all’attività. È quanto si evince dai verbali, pubblicati questa settimana, relativi alla riunione dello scorso gennaio. L’istituto guidato da Jerome Powell ha sottolineato che il ritmo della ripresa economica e della crescita occupazionale è risultato meno vigoroso negli ultimi mesi. C’era molta attesa per la diffusione dei verbali Fed, che forniscono indizi agli esperti non solo sulle previsioni espresse dai membri del FOMC, ma anche circa le prossime mosse di politica monetaria. La banca centrale vuole infatti concentrarsi sulle possibili soluzioni e, ad oggi, intende confermare la sua strategia di sostegno, con l’obiettivo di mantenere i tassi d’interesse vicini allo zero finché l’inflazione non crescerà al 2%.