La virtù secondo Seneca

«La virtù si rammollisce se non ha chi la contrasti, e solo quando dimostra quale peso può reggere rivela la sua grandezza e la sua forza.»

Citazione tratta da L’arte di essere felici e vivere a lungo, di Lucio Anneo Seneca

Spesso, è nei momenti di difficoltà che le vere qualità delle persone si manifestano. Lo spiega bene Seneca: «La virtù si rammollisce se non ha chi la contrasti, e solo quando dimostra quale peso può reggere rivela la sua grandezza e la sua forza». E così, traslando questo paradigma in ambito finanziario, una strategia di portafoglio virtuosa si vede anche nei periodi di mercato più complicati.

Gli operatori più solerti, dunque, non si “rammolliscono” in alcuno scenario, ma rimangono attenti per captare ogni evento rilevante e investire di conseguenza. Attualmente, la Cina è sotto i riflettori (anche per la “crisi del mattone”). La superpotenza economica, infatti, sta intervenendo a più riprese per sostenere il settore immobiliare.

Parliamo di un mercato che incide per il 28% del Pil della seconda maggiore economia al mondo. Ed è proprio la crisi di questo settore, oltre ai rigidi lockdown anti-Covid, a frenare la crescita cinese. Facciamo un passo indietro: il Real Estate è stato messo sotto stress con l’avvio della politica, voluta dal presidente Xi Jinping, di una maggiore eguaglianza.

In particolare, uno degli obiettivi era ed è quello di raffreddare i prezzi delle case, troppo elevati rispetto alla media degli stipendi. Questa politica ha portato alla luce alcune falle, basti pensare a Evergrande, il secondo maggiore gruppo cinese nel settore immobiliare, entrato in crisi sotto un peso di oltre 300 miliardi di dollari di debiti.

Una situazione che ha impattato sull’indice Hang Seng, dove molte aziende Real Estate sono quotate, causando un calo di circa un quarto del valore da inizio anno. A valle di tale scenario, è stata accolta con entusiasmo la notizia secondo cui alcune tra le più importanti banche cinesi, capitanate dall’Industrial & Commercial Bank of China, sono pronte a dare un sostegno finanziario di almeno 1.280 miliardi di yuan (179 miliardi di dollari) ai gruppi immobiliari.

L’intenzione è quella di alleviare le turbolenze di un mercato in forte difficoltà anche per le crescenti “ribellioni” degli acquirenti, i quali si rifiutano di pagare le rate del mutuo per protesta, ad esempio contro i ritardi dei lavori. Alla mossa della Industrial & Commercial Bank of China si aggiunge quella della People’s Bank of China, la quale (secondo Reuters) prevede di erogare 100 miliardi di yuan (14 miliardi di dollari) da conferire ad asset manager in mano allo Stato, con uno scopo preciso: rilevare progetti immobiliari da gruppi in difficoltà.

Bisogna tuttavia tenere a mente che la priorità del governo è sempre stata quella di garantire il completamento delle case ancora in costruzione, per consegnarle agli acquirenti, e, al contempo, aiutare i grandi gruppi del Real Estate. Secondo Li Kai, fondatore di Beijing Shengao Fund Management Co., «il fulcro della politica è costruire un firewall tra gli immobiliaristi che sono già inadempienti e quelli che non hanno ancora fatto default». Ora bisogna continuare a seguire gli sviluppi, nella speranza che le fasi più critiche siano alle spalle.

Passando all’Europa, è arrivata una buona notizia sul rallentamento dei prezzi. L’ultima rilevazione dell’Eurostat, infatti, ha segnalato che l’inflazione nella zona euro è salita al 10% nel mese di novembre, che rappresenta un livello inferiore rispetto a quanto atteso dagli analisti (10,4%); inoltre è in rallentamento rispetto +10,6% del mese precedente.

Bisogna poi sottolineare che il dato, a livello congiunturale, è in diminuzione dello 0,1% rispetto al +0,2% stimato. Andando a guardare l’inflazione core – scorporando i prezzi dell’energia e del cibo – è stato registrato un incremento tendenziale del 5%, in linea con la rilevazione di ottobre e con le attese del consenso.

Questi numeri hanno fatto scattare il dibattito circa le prossime mosse della Banca centrale europea. Alcuni analisti hanno una posizione “ottimista”: si può sperare in una stretta meno aggressiva della politica monetaria. Altri, invece, sono più “cauti”: l’Eurotower, nella prossima riunione di dicembre, potrebbe varare comunque un rialzo di altri 75 punti. Ma l’operatore virtuoso saprà come muoversi in ogni caso, “rivelando la sua grandezza”.