La vera vittoria

«La vera vittoria è la vittoria sull’aggressione, una vittoria che rispetti l’umanità del nemico rendendo così inutile un ulteriore conflitto.»

Citazione tratta da L’arte della guerra, di Sun Tzu

 

Sun Tzu sembra non andare di moda negli Stati Uniti d’America. Se per il generale e filosofo cinese «la vera vittoria è la vittoria sull’aggressione», la lotta per la Casa Bianca sta andando in senso opposto. In attesa del risultato definitivo, il dibattito post-urne è più aggressivo che mai, con Donald Trump che parla di brogli elettorali. L’attuale presidente ha fatto meglio del previsto, ma Joe Biden, dopo la conquista del Michigan e del Wisconsin, sembra proiettato verso la vittoria. Tuttavia, bisognerà attendere i risultati finali degli Stati in cui si stanno ancora contando le schede prima di avere la certezza del vincitore. E anche allora, al contrario di quanto ha scritto Sun Tzu, si prospetta «un ulteriore conflitto». Ovvero una battaglia legale: Trump ha già annunciato che vuole ricorrere alla Corte Suprema per contestare l’eventuale vittoria del Democratico, e Biden è pronto a dare battaglia qualora il Repubblicano si rifiutasse di lasciare la Casa Bianca.

Le Borse europee non sembrano però eccessivamente preoccupate e giovedì 5 novembre hanno aperto in rialzo. Tuttavia, l’agenzia Reuters segnala che sono in aumento i timori che le elezioni possano produrre una spaccatura nel Congresso e determinare un pacchetto di stimoli economici più contenuto del previsto.

Dal fronte macroeconomico sono arrivati gli aggiornamenti relativi al Pmi manifatturiero Usa, con l’indice elaborato da Markit che ha registrato una crescita più veloce del settore. Nel mese di ottobre, il risultato definitivo si è portato a 53,4 punti dai 53,3 della stima preliminare e dai 53,2 del mese precedente. L’indice si è quindi rafforzato sopra la soglia chiave di 50 punti, la quale denota una espansione dell’attività.

Inoltre, negli States è cresciuto anche l’Ism manifatturiero, che ad ottobre si è attestato a 59,3 punti, in aumento rispetto ai 55,4 di settembre e nettamente sopra le attese degli economisti (55,6 punti).

I mercati, intanto, continuano a monitorare attentamente l’evoluzione della pandemia. In Europa le nuove restrizioni per contenere il coronavirus approvate in Italia, Germania, Francia e Regno Unito, potrebbero avere un minor impatto economico rispetto a quelle dei primi lockdown. Ma nulla va dato per scontato e i prossimi mesi saranno decisivi. Ben May, direttore della ricerca macro globale di Oxford Economics, ritiene probabile una discesa del Pil (quarto trimestre) fino al 3% nelle principali economie europee. Ciò alimenterebbe «il rischio di effetti negativi più duraturi, che comportano un ritorno più lento ai livelli pre-crisi e maggiori cicatrici a medio termine», ha commentato l’esperto.

Nel frattempo, prosegue la corsa per trovare un “antidoto” contro il Covid-19: questa sì che sarebbe una vera vittoria (non solo per i mercati, ma per tutti). L’azienda farmaceutica AstraZeneca prevede che il suo vaccino, attualmente in sperimentazione, sarà in una «fase avanzata di distribuzione entro la fine del primo trimestre del prossimo anno». Lo ha spiegato Josep Baselga, direttore dell’area Ricerca e sviluppo oncologico della società, durante un’intervista alla radio catalana ‘Rac1’.

L’esperto ha inoltre ricordato che «l’azienda si è impegnata a distribuire i vaccini in tutto il mondo e non solo a singoli Stati o in Europa». Relativamente alla situazione attuale, Baselga ha precisato che «sarà un inverno duro e non possiamo pensare di tornare alla vita di prima».

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), attualmente ci sono oltre 200 vaccini candidati in sperimentazione. La maggior parte di essi (più di 150) si trova nella cosiddetta sperimentazione preclinica, ovvero la fase in cui il prodotto viene testato su modelli animali e cellule in provetta, mentre 45 vengono già sperimentati sull’uomo. Alcuni di questi ultimi sono nel pieno della Fase 3, quella che, una volta ricevuto il via libera delle autorità competenti, precede l’immissione sul mercato.

Passando al Paese di Sun Tzu, sono arrivate novità dal fronte macro. L’economia della Cina si conferma in ripresa grazie alla performance del settore terziario, che vale oltre il 60% dell’attività. Il PMI dei servizi elaborato da Caixin/Markit è rimasto pressoché stabile a quota 54,8 punti, mantenendosi nella “zona espansione”.