La lettura, regina dei mezzi d’apprendimento
- 13 Febbraio 2025
- Posted by: VectorWM
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«La lettura non è paragonabile con nessun altro mezzo d’apprendimento e di comunicazione.»
Citazione tratta da Mondo scritto e mondo non scritto, di Italo Calvino
Leggere i commenti e le analisi di chi ne capisce. È uno dei modi migliori per apprendere cosa guida i mercati. Perché come scriveva Calvino «la lettura non è paragonabile con nessun altro mezzo d’apprendimento e di comunicazione».
E oggi è particolarmente interessante leggere le parole di chi ne capisce sulla Cina. Le azioni del Paese asiatico sono tornate sotto i riflettori, con un potenziale bull market grazie a DeepSeek, la società tech che ha dimostrato come sia possibile competere con gli Stati Uniti sull’intelligenza artificiale. La startup ha infatti creato un modello di AI generativa efficace e con costi di realizzazione e addestramento minori rispetto a quelli delle concorrenti americane.
Diversi analisti, tra cui quelli di Morgan Stanley, JPMorgan e UBS, non escludono che la corsa al rialzo azionario tech cinese, alimentata da DeepSeek, continuerà. Leggendo le dichiarazioni di Yang Delong, capo economista del First Seafront Fund di Shenzhen, possiamo apprendere un’opinione interessante: «Rispetto alle azioni statunitensi, gli asset cinesi – in particolare le A-shares, le azioni di Hong Kong e le società cinesi quotate negli USA – si trovano a livelli di valutazione minimi, offrendo un forte potenziale di investimento. Questo presenta nuove opportunità per gli investitori».
Dunque, il mercato cinese potrebbe emergere come un’opzione attraente per gli investitori esteri a lungo termine.
Tra i titoli di maggior interesse c’è senza dubbio Alibaba, anch’essa impegnata nella corsa all’intelligenza artificiale. Inoltre, possiamo citare Baidu: secondo CNBC, l’azienda prevede di lanciare una nuova generazione del proprio modello di AI entro la fine dell’anno.
Leggendo una recente analisi di Deutsche Bank, si evince che il 2025 potrebbe essere un anno florido per gli investimenti in Cina. E non è la sola a pensarla così. Secondo Goldman Sachs, l’intelligenza artificiale potrebbe modificare significativamente la traiettoria del mercato azionario: l’aumento dell’efficienza grazie a questa tecnologia potrebbe far salire gli utili delle aziende cinesi del 2%, mentre migliori prospettive di crescita potrebbero portare a un aumento del 20% delle valutazioni. Lo si legge su Reuters.
Continuiamo a leggere, stavolta le dichiarazioni rilasciate al World Economic Forum di Davos di gennaio, dal capo del fondo sovrano norvegese da 1,8 trilioni di dollari, Nicolai Tangen: «La cosa migliore da fare è sempre l’opposto di ciò che fanno tutti gli altri. Bisognerebbe vendere le azioni tecnologiche statunitensi, comprare la Cina, vendere il credito privato e investire in ciò che è fuori moda». Si tratta di dichiarazioni “forti”, ma che non possono essere trascurate, fermo restando che nessuno ha la verità in tasca e che ogni investitore deve fare le proprie valutazioni.
Passando agli Stati Uniti, uno dei temi caldi della settimana è l’inflazione. Mercoledì a Wall Street sono scese le azioni e sono saliti i tassi di rendimento dei Treasury, dopo che l’aumento dei prezzi più forte delle attese ha messo in dubbio la possibilità di un ulteriore allentamento da parte della Federal Reserve.
Secondo quanto diffuso dal Bureau of Labor Statistics, l’inflazione al consumo core (che esclude i costi di cibo ed energia) è aumentato dello 0,4% a gennaio (contro previsioni del +0,3%), dopo un incremento dello 0,2% a dicembre. Su base annua, il dato core è salito al 3,3% (contro attese del +3,1%).
L’inflazione sottostante, invece, lo scorso mese è aumentata al ritmo più veloce da marzo. Gli economisti, in ogni caso, considerano l’inflazione core un indicatore più affidabile della tendenza di fondo rispetto all’indice generale (che include appunto i prezzi più volatili). Quest’ultimo è aumentato dello 0,5% su base mensile (l’attesa era del +0,3%) e del 3% rispetto all’anno precedente.
Kenneth Broux, stratega di Societe Generale a Londra, ha detto che l’inflazione superiore alle attese potrebbe mettere in pausa il sentiment rialzista sui mercati.
Mentre il presidente della Fed, Jerome Powell, ha confermato cautela nel taglio dei tassi durante la sua audizione di questa settimana al Senato americano: «Poiché la politica monetaria è ora significativamente meno restrittiva di prima e l’economia rimane solida, non dobbiamo avere fretta di modificare il nostro orientamento».