La grande corsa

«Commentando l’impresa [di Bartali] al “Lombardia”, Guido Giardini scrive: “Ancora una volta è il grande campione che vince la grande corsa”.»

Frase tratta da Grande Bartali, di Bruno Cavalieri

 

Bruno Cavalieri ci ricorda l’impresa di Gino Bartali al giro di Lombardia del 1940 con le parole che Guido Giardini scrisse all’epoca sulla Gazzetta dello Sport. E proprio come in una gara di ciclismo, le case farmaceutiche hanno iniziato quest’anno una «grande corsa» al vaccino per il Covid-19. Ma chi sarà il «grande campione» di questa sfida? Anche se sono attese le validazioni finali, alcune case farmaceutiche hanno riportato notevoli risultati, suscitando così l’entusiasmo dei mercati, i quali vedono la possibilità concreta di “ridimensionare” il virus e il suo impatto economico. Al momento, tuttavia, gli operatori continuano a monitorare attentamente la crescita dei contagi.

Il gruppo americano Pfizer, comunque, ha annunciato questa settimana che il suo candidato vaccino è efficace al 95% (battendo il precedente risultato del 90%) e non ha avuto effetti collaterali gravi.  I dati presentati dalla società, che ha sviluppato il prodotto con il partner BioNTech, hanno mostrato la capacità di prevenire le forme sia lievi che gravi di Covid-19. Ed è risultato efficace al 94% negli anziani, più esposti al coronavirus e meno propensi a una piena risposta ad alcuni tipi di vaccini. Pfizer ha inoltre fatto sapere che punta a richiedere l’autorizzazione di emergenza alla Food and Drug Administration americana in pochi giorni. Se verrà dato il via libera, la società ha spiegato che potrebbe avere fino a 50 milioni di dosi disponibili entro la fine dell’anno, e fino a 1,3 miliardi entro la fine del 2021.

Ma anche Moderna sta facendo bene in questa grande corsa. Il gruppo statunitense ha annunciato che il suo candidato vaccino, dopo la terza fase di sperimentazione su 30.000 volontari, ha mostrato un’efficacia del 94,5%. Rispetto a quello di Pfizer, è più facile da conservare e da trasportare, poiché dura fino a 30 giorni nei frigoriferi di casa e fino a 12 ore a temperatura ambiente. Inoltre, rimane stabile fino a 6 mesi a -20 gradi, temperatura della maggior parte dei freezer domestici e delle farmacie.

Secondo Anthony Fauci, immunologo e direttore dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive Usa (Niaid), dosi di entrambi i vaccini dovrebbero essere disponibili a fine dicembre per le «categorie ad alto rischio».

Se gli States sono in prima fila, l’Europa non vuole essere da meno. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue, ha annunciato nel corso della settimana l’autorizzazione per «un nuovo contratto con CureVac per il vaccino contro il Covid-19, che permetterà di assicurarci fino a 405 milioni di dosi. Questo è il quinto contratto per il nostro portafogli di vaccini e stiamo lavorando ad un sesto con Moderna». Tuttavia, ha sottolineato che in questa fase «non sappiamo ancora quale vaccino si rivelerà efficace. L’Ema li autorizzerà solo dopo una valutazione attenta ed è per questo motivo che abbiamo bisogno di un portafogli di vaccini ampio e basato su tecnologie diverse». Von der Leyen ha inoltre assicurato che ogni Stato membro riceverà il vaccino allo stesso tempo, su base percentuale, e alle stesse condizioni.

Secondo il rapporto Year Ahead, pubblicato di recente da Ubs Global Wealth Management, il vaccino, gli stimoli fiscali e i tassi d’interesse (tenuti bassi artificialmente) segneranno la ripresa economica del 2021, sia a livello di produzione che di utili aziendali. Questa dinamica permetterà «rendimenti superiori alla media per le piccole e medie imprese, per azioni selezionate in ambito energetico e finanziario e per le società del settore industriale e dei beni voluttuari», ha spiegato il colosso svizzero. 

Per gli investitori, pertanto, si presenta un’occasione interessante per ampliare i propri portafogli, andando «oltre le grandi società statunitensi, il reddito fisso a basso rendimento e il dollaro Usa», ovvero le soluzioni maggiormente considerate durante il 2020.

Lo scenario migliore è quello con un vaccino efficace distribuito già nel primo trimestre del 2021, con politiche accomodanti da parte delle banche centrali, e una crescita globale supportata anche dalla riapertura degli Stati Uniti al commercio internazionale con la nuova amministrazione Biden, nonché un accordo di stimoli negli Usa da oltre 2 mila miliardi di dollari. Se tutte queste premesse dovessero verificarsi, potrebbe partire una nuova grande corsa dell’economia.