Il traguardo inesistente

“I momenti più gloriosi della tua vita non sono i cosiddetti giorni del successo, ma piuttosto quei giorni quando dalla depressione e dallo sconforto senti sorgere in te una sfida alla vita, e la promessa di realizzazioni future.“

Gustave Flaubert

 

La matematica non è sicuramente disciplina amata da tutti. Eppure è prassi diffusa ritagliare ai numeri un ruolo importante nelle nostre vite.

Il nostro successo giornaliero, il conseguimento dei nostri obiettivi, il benessere, la carriera, l’amore e l’approvazione di chi ci circonda sono compartimenti della nostra vita sempre piu quantificabili numericamente. I soldi nei nostri portafogli, i like e le visualizzazioni sui social network, i voti scolastici, il peso sulla bilancia.

E’ questo che ci tiene in vita, una sfida costante che è in atto con noi stessi, una vita spesa per arrivare ai nostri obiettivi e combaciare con il personaggio ideale che abbiamo inventato per noi stessi. Vogliamo essere perfetti e finalmente guadagnarci l’amore che abbiamo atteso per tanti anni.

Ma chiediamoci allora: Chi vogliamo ancora sorprendere?

E quando finalmente riusciremo a raggiungere i nostri obiettivi,

chi ci aspettiamo ci sia accanto a noi pronto ad applaudirci?

Sullo schermo vediamo la direttrice del FMI Christine Lagarde che non esita a mostrare la sua preoccupazione per la guerra commerciale USA-Cina. Gli Stati Uniti confermano la minaccia di innalzare i dazi su 200 miliardi di dollari di beni esportati dalla Cina (dal 10% al 25% a partire da venerdì) in caso non si giunga ad un accordo. Donald Trump accusa Pechino di aver tentato una retromarcia rispetto agli impegni presi durante i colloqui per risolvere la disputa commerciale.

Dopo la notizia di domenica, i mercati hanno aperto la settimana con “sobrietà’”, ma il passare delle giornate sembra aver seminato paura e diffidenza. Ne è la prova la volatilità diffusa sull’azionario, segnale di una situazione di risk off con vendite generalizzate su azioni, materie prime e valute ad alto rendimento.

I listini europei sono in calo e i settori worst performers sono stati il comparto tecnologico ed industriale. Forti vendite anche su minerali, titoli bancari ed energia.

L’incertezza diffusa ha causato una discesa del prezzo del petrolio con un Brent che tocca i 70$.

Nel frattempo l’euro/dollaro rimane fermo a quota 1,12.

Come giustamente afferma il ministro Giovanni Tria, un esito negativo dei negoziati tra le due superpotenze potrebbe rivelarsi deleterio per la bilancia commerciale di un paese esportatore quale è l’Italia. Le parole di Christine Lagarde sono veritiere: la guerra commerciale ci vede tutti perdenti.

A proposito della problematicità in cui verte il Bel Paese, la Commissione Europea martedì ha abbassato nuovamente le stime di crescita del PIL italiano passando dallo 0,2% allo 0,1% per il 2019 e dallo 0,8 al 0,75% per il 2020.

Questa recente previsione della Commissione riconferma che l’Italia si guadagna l’ultimo posto per crescita, investimenti ed occupazione tra i paesi UE.

Dal resto del mondo ci giungono  una buona notizia ed una invece un po’ più preoccupante. La prima riguarda la tanto attesa liberazione dei due giornalisti imprigionati più di un anno fa in Myanmar per aver investigato sull’uccisione di dieci membri della minoranza musulmana Rohingya. La notizia che suscita più preoccupazione riguarda invece la Turchia. Erdogan ha ancora una volta dimostrato di possedere una sua particolare interpretazione del concetto di democrazia. Il presidente turco ha questa volta deciso di far annullare le elezioni del sindaco di Istanbul in quanto il suo candidato era stato sconfitto.

Tornando alla matematica, che è sempre più protagonista del nostro 21esimo secolo, penso non ci sia un vero e proprio punto d’arrivo nel raggiungimento dei nostri obiettivi personali.

La nostra esistenza sarà sempre condannata a questo eterno mutare di scenari, di persone e di versioni di noi stessi che tentiamo di realizzare.  Il dramma che tange le nostre giornate è dunque l’illusione di aver tutto sotto controllo, per poi riscoprirci deboli e impotenti.

A mio parere la cosa più conveniente, facile e complicata allo stesso tempo, è fare pace con noi stessi e vivere le giornate partendo da dove siamo e non da dove vorremmo essere. Ritengo che il traguardo, e poi anche il punto di partenza, non possa che consistere in questa radicale novità: una tenerezza ed un amore sconfinato nei confronti di noi stessi.