Il mestiere di vivere, di insegnare, di scrivere

«Polito – Sul dialogo sono state scritte pagine famose. Il tuo amico Campagnolo, che hai definito un “uomo del dialogo”, gli dedica un intero capitolo nel Petit dictionnaire pour une politique de la culture.

Bobbio – Ho sempre tenuto presente questo richiamo di Campagnolo al dialogo tanto che come direttore della rivista Comprendre in uno degli ultimi numeri uscito all’inizio degli anni Ottanta, dedicato al tema Violenza e dialogo, ho ripreso uno dei suoi passi più significativi: “Il dialogo appare oggi più che mai necessario. Gli uomini, non potendosi più ignorare su un pianeta diventato stretto alla misura delle loro conoscenze e delle loro tecniche, non hanno altra scelta che fra il dialogo e la violenza. Il dilemma è netto: o parlarsi o combattersi”».

Conversazione tratta da Il mestiere di vivere, di insegnare, di scrivere di Norberto Bobbio.

Parole che sono più attuali che mai: con la globalizzazione il «pianeta è diventato stretto», e nulla è più importante per i mercati del dialogo tra Stati Uniti e Cina. «Il dilemma è netto: o parlarsi o combattersi», con la prima opzione che sembra dare i suoi frutti. L’inquilino della Casa Bianca, Donald Trump, ha infatti annunciato una tregua sulla guerra commerciale, dando un sospiro di sollievo alle Borse che hanno reagito positivamente. La notizia è arrivata con lo stile a cui il presidente degli States ci ha abituato, ovvero attraverso un tweet: «Sono lieto di annunciare che gli Stati Uniti hanno compiuto notevoli progressi durante i negoziati commerciali con la Cina, su importanti questioni strutturali, tra cui la protezione della proprietà intellettuale, il trasferimento tecnologico, l’agricoltura, i servizi, la valuta e molte altre questioni». Trump ha inoltre aggiunto che incontrerà il presidente cinese Xi Jinping (evento che deve ancora essere definito) presso la sua villa Mar-a-Lago in Florida, e in tale occasione potrebbe arrivare l’accordo finale tra le due superpotenze.

E dialogare è ciò che servirebbe anche al Regno Unito e all’Unione Europea. Entro il 29 marzo bisogna trovare una soluzione condivisa sulla Brexit, o almeno stabilire una proroga delle trattative. Altrimenti ci sarà il no deal, ovvero l’uscita dall’Ue senza accordo che è l’ipotesi peggiore per i mercati. Intanto Jeremy Corbyn, il leader del partito laburista, ha finalmente appoggiato esplicitamente un secondo referendum dopo mesi di ambiguità. Mentre la premier Theresa May sta lavorando a una nuova proposta di accordo da sottoporre al Parlamento verso metà marzo.

Ma, a volte, più che parlare è meglio tacere. È il caso del dialogo tra Elon Musk e i suoi follower: la Consob americana (Sec) ha messo sotto i riflettori un tweet del patron di Tesla sulla produzione della casa automobilistica. Secondo un accordo sottoscritto a settembre, qualsiasi cinguettio di Musk che possa avere delle ripercussioni sulla Borsa deve essere autorizzato preventivamente dal consiglio di amministrazione della società. La Sec ha quindi chiesto all’autorità giudiziaria di procedere contro il magnate per la violazione dei patti, notizia che ha creato turbolenza sui titoli di Tesla.

Chi pesa bene le proprie parole è sicuramente Jerome Powell, governatore della Federal Reserve. Durante la sua audizione al Senato americano, il banchiere ha detto che l’economia degli Stati Uniti continua a tirare, anche se l’attuale ciclo non gira come prima, in particolare a causa delle dinamiche internazionali. Il suo discorso prudente, tuttavia, non è bastato a sostenere il rally di Wall Street e martedì l’indice S&P500 ha chiuso in ribasso dello 0,1%. Complici della performance negativa sono stati i deludenti dati del mercato immobiliare Usa: le nuove costruzioni abitative a dicembre sono state 1,078 milioni, ovvero un calo dell’11% sul mese precedente, mentre le attese erano pari a 1,25 milioni. È andato bene, invece, il risultato relativo all’indice sulla fiducia dei consumatori, che a febbraio si attesta a 131,4 (battendo le previsioni di 124,9).

In Italia il debito pubblico sta vivendo una fase di “tregua” dopo le elezioni regionali della Sardegna, che hanno visto una vittoria del centro-destra e un netto ridimensionamento del Movimento 5 Stelle. Secondo diversi opinionisti, infatti, non ci sarà nessuna resa dei conti nel governo almeno fino alle elezioni europee di maggio. Circostanze che stanno mantenendo lo spread Btp-Bund in area 260 punti base. In questi mesi, e soprattutto una volta terminate le consultazioni per eleggere gli europarlamentari, i mercati avranno gli occhi puntati sul dialogo tra Lega e 5 Stelle. Perché «il dialogo appare oggi più che mai necessario».