Idee per cui combattere

«Tu hai un’idea; combatti per quella, la ficchi a furia di martellate nel capo della gente, e la vedi sempre più spandersi e trionfare.»

Citazione tratta da Al paradiso delle signore, di Émile Zola

 

Seguendo la citazione di Émile Zola, possiamo dire che le banche centrali hanno delle idee per cui combattere e su cui stanno “martellando”, a partire dall’idea di contenere l’inflazione e, in Europa, lo spread. Riusciranno a «spandersi e trionfare», convincendo i mercati? Certo è più facile a dirsi, ma sicuramente qualsiasi mossa degli istituti centrali è messa sotto i riflettori dagli investitori.
In questi giorni, Christine Lagarde ha provato a martellare su un’idea precisa: «Preservare la trasmissione della politica monetaria in tutta l’area dell’euro consentirà di aumentare i tassi nella misura necessaria. In questo senso, non c’è compromesso tra il lancio di questo nuovo strumento [lo scudo anti-frammentazione, ndr] e l’adozione della necessaria posizione politica per stabilizzare l’inflazione al nostro obiettivo. In effetti, uno abilita l’altro». La presidente della Bce ne ha parlato al Forum annuale dell’Eurotower a Sintra (Portogallo).
Lo scudo anti-frammentazione, che servirà per contenere lo spread, è allo studio degli esperti di Francoforte. Non sappiamo ancora come sarà nel dettaglio, ma sappiamo che la Banca centrale europea non vuole stare con le mani in mano.
Lagarde ha inoltre spiegato che l’eurozona sta affrontando una complessa combinazione di vari shock (guerra in Ucraina, costi energia e materie prime, strozzature commerciali internazionali) che stanno riducendo la crescita e spingendo al rialzo i prezzi. Pertanto, la numero uno dell’Eurotower ha lanciato un monito ai responsabili politici, nell’ambito dei rispettivi mandati, incitandoli ad affrontare i rischi per le prospettive economiche. «I responsabili delle politiche fiscali – ha “martellato” Lagarde – devono fare la loro parte nella riduzione di questi rischi fornendo un sostegno mirato e temporaneo e, nel medio termine, seguendo un quadro basato su regole che è alla base sia della sostenibilità del debito che della stabilizzazione macroeconomica».
Nel suo discorso ha poi sottolineato che la Bce è «determinata» nello sforzo di garantire il target di inflazione al 2% nel medio termine, e per questo ha elaborato una strategia per rispondere agilmente al rialzo generale dei prezzi, con gli annunciati rialzi dei tassi. È la mossa giusta? Secondo diversi analisti è una “scelta obbligata”, comunque Lagarde è certa: «Affronteremo ogni ostacolo che potrebbe rappresentare una minaccia al nostro mandato di stabilità dei prezzi», ha affermato a Sintra.
La numero uno della BCE ha quindi ricordato le due azioni che l’istituto sta attuando per preservare la stabilità monetaria dell’eurozone, nel tentativo di evitare che il riprezzamento dei mercati «non sia esacerbato e distorto da dinamiche di mercato destabilizzanti».
In primis, l’Eurotower utilizzerà la flessibilità nei reinvestimenti del programma di acquisto di emergenza pandemica (PEPP). Tali rimborsi potranno, qualora sia ritenuto strategico, «essere investiti all’interno dell’Eurosistema nei mercati obbligazionari di giurisdizioni in cui è a rischio una trasmissione ordinata». Lagarde ha precisato che «abbiamo deciso di applicare questa flessibilità nel reinvestimento dei rimborsi in scadenza nel portafoglio PEPP a partire dal primo luglio».
In secondo luogo, la Banca centrale europea ha deciso di incaricare i comitati dell’Eurosistema, insieme ai propri funzionari, di accelerare lo sviluppo del nuovo scudo anti-frammentazione che andrà sottoposto all’esame del Consiglio direttivo. «Il nuovo strumento dovrà essere efficace, proporzionato e contenere sufficienti garanzie per preservare lo slancio degli Stati membri verso una sana politica di bilancio», ha chiarito Lagarde.
Negli States, è interessante l’idea su cui sta martellando Michael Burry, tra i primi investitori a prevedere e trarre profitto dalla crisi dei mutui subprime verificatasi tra il 2007 e il 2010, reso noto dall’interpretazione di Christian Bale nel film ‘The Big Short’ (in italiano ‘La grande scommessa’). Burry ha affermato che l’effetto Bullwhip – che si sta verificando nel settore del commercio al dettaglio – potrebbe portare la Federal Reserve a invertire gli aumenti dei tassi e la sua politica di restrittiva. Tale effetto, che in italiano è conosciuto anche come effetto Forrester, denota l’amplificazione della domanda che si ripercuote lungo la catena di distribuzione. E Burry è pronto per una nuova grande scommessa.