I punti di vista che ci avvicinano alla verità

«È solo comprendendo ogni punto di vista che possiamo sperare di avvicinarci alla verità.»

Citazione tratta dalle Meditazioni, di Marco Aurelio

 

A volte il mestiere degli investitori è quello di comprendere ogni punto di vista, sperando, come scriveva l’imperatore Marco Aurelio, di avvicinarsi alla verità. In questo caso, la verità di come si muovono e si muoveranno i mercati.

Ed è particolarmente interessante capire gli attuali punti di vista di Citigroup e Hsbc, due delle principali istituzioni finanziarie del mondo. Queste, infatti, hanno cambiato visione su Wall Street e ora raccomandano ai clienti di non lanciarsi in nuovi investimenti sul mercato azionario americano.

Recentemente, in particolare, Citi e Hsbc hanno abbassato il proprio giudizio sulle azioni Usa a “Equal weight” e a “Neutral”. Entrambe avevano una precedente raccomandazione “Overweight” (sovrappesare in portafoglio). 

Dirk Willer, capo della ricerca macroeconomica di Citi, ha firmato la nota in cui, tra le altre cose, si legge: «È probabile che le notizie sull’economia statunitense dei prossimi mesi saranno peggiori rispetto a quelle del resto del mondo». Nello specifico, il giudizio neutrale sulle azioni Usa si colloca su un orizzonte temporale di tre-sei mesi, periodo in cui Citi si attende ulteriori dati negativi sugli Stati Uniti. 

A pesare potrebbero essere soprattutto le conseguenze delle politiche tariffarie volute da Donald Trump: con le guerre commerciali non ci sono vincitori, alla fine vengono colpite tutte le economie delle parti coinvolte. 

Parallelamente, Citi ha aggiornato il proprio punto di vista sulla Cina, alzandola a “Overweight”, grazie a diversi fattori potenzialmente favorevoli, a partire dalla recente innovazione nell’intelligenza artificiale della startup DeepSeek, apripista per una possibile fase d’oro dell’AI asiatica, fino al supporto governativo al settore tecnologico e alle valutazioni ancora contenute dell’equity.

Un indice di Société Générale composto da sette grandi gruppi del comparto hi-tech cinese, tra cui Alibaba, ha guadagnato dall’inizio dell’anno all’11 marzo oltre il 40%, a fronte di un calo del 10% circa dell’indice dei Magnifici Sette, la cui brusca discesa ha spinto anche l’indice Nasdaq 100 sull’orlo della correzione.

Passando a Hsbc, anche in questo caso tra le principali motivazioni del downgrade vi sono l’incertezza legata ai dazi trumpiani e il rischio di un impatto negativo sugli utili aziendali e sulla crescita economica.

Dall’altro lato, l’istituto ha migliorato il proprio giudizio sulle borse europee (escluso il Regno Unito) da “Underweight” a “Overweight”. Una scelta legate ai piani di investimento dell’UE, con la Germania pronta ad aumentare significativamente la spesa pubblica, segnando un punto di svolta che potrebbe dare una scossa a tutta l’eurozona.

In particolare, Berlino potrebbe aumentare il proprio debito pubblico fino a 2.000 miliardi di euro nei prossimi dieci anni senza compromettere la crescita economica. Lo ha segnalato un sondaggio del Financial Times condotto tra 41 economisti. Questo margine di manovra si traduce in uno spazio fiscale pari a 1,9 trilioni di euro che potrebbe essere sfruttato per favorire la difesa, il tech e la transizione green.

Gli analisti di Hsbc, comunque, hanno precisato che la rotazione tra USA e UE non implica una visione negativa sul mercato azionario statunitense nel lungo termine; semplicemente, al momento, dall’Europa sembrano arrivare migliori opportunità.

Interessante anche il punto di vista di Goldman Sachs, adesso cautagoldm sull’azionario statunitense: la banca ha abbassato il target di fine 2025 sull’S&P 500 a 6.200 punti (da 6.500). Oltre alle motivazioni già citate per Citi e Hsbc, è il caso di ricordare anche le incertezze geopolitiche e il riposizionamento degli hedge fund.

Il dato uscito questa settimana sull’inflazione americana, più bassa del previsto, non ha modificato sensibilmente lo scenario. «È stato una boccata d’aria fresca, ma nessuno dovrebbe aspettarsi che la Fed inizi a tagliare i tassi immediatamente», ha dichiarato Ellen Zentner di Morgan Stanley Wealth Management. «La Fed ha adottato un approccio di attesa e osservazione e, data l’incertezza sull’impatto della politica commerciale e dell’immigrazione sull’economia (che rischia di causare mancanze di manodopera, ndr), vorrà vedere più di un solo mese di dati favorevoli sull’inflazione».