Future Mirror – Partecipazione, tech e finanza. Ovvero il mix del futuro

È proprio nei momenti di difficoltà che bisogna essere ancor più lungimiranti del consueto. Per questo, è necessario concentrarsi sui trend che nel lungo termine possono portare grandi soddisfazioni agli investitori, nonostante le difficoltà (nella prossima newsletter ci sarà un focus sulla questione Ucraina, che è innanzitutto un dramma umano e che poi ha ripercussioni anche economiche).

Uno dei settori ad alta crescita è il fintech, che sta rendendo i servizi finanziari, come gli investimenti, sempre più accessibili a un’ampia popolazione di consumatori. Ed è interessante notare come uno dei principali operatori abbia annunciato un grande round di finanziamenti, sulla scia di una forte domanda e in previsione di ulteriori opportunità in futuro. Parliamo di PrimaryBid, che aiuta le società quotate in Borsa, o le aziende che stanno raccogliendo fondi, a offrire le proprie azioni a investitori al dettaglio (ovvero persone comuni, non professionisti) insieme alla vendita di asset più tradizionali. La startup londinese ha infatti detto di aver recentemente raccolto 190 milioni di dollari.

Anand Sambasivan, CEO e co-fondatore di PrimaryBid, ha spiegato che la società ha le idee chiare sull’utilizzo di questi soldi. Innanzitutto, vuole continuare a sviluppare i prodotti finanziari che offre alle aziende, come la possibilità di investire in quotazioni pubbliche via SPAC, oppure nelle obbligazioni retail. Inoltre, la startup punta a espandersi in nuove aree geografiche, con l’obiettivo di avviare un ufficio anche negli Stati Uniti, dove è in corso l’iter per ottenere le approvazioni normative per lavorare con le società quotate a stelle e strisce (che dovrebbero arrivare entro il 2023).

Tutto ciò, come ha sottolineato Sambasivan, con la missione di riportare il “pubblico” nel concetto di offerta pubblica, offrendo alla gente comune la possibilità di investire direttamente in IPO insieme a banche e altri grandi investitori professionali. Lo startupper ha aggiunto inoltre che, se i mercati fossero inventati oggi, i servizi interagirebbero con le API, con le app mobili e con modalità di accesso più ampie. «È un sistema che necessita di un aggiornamento», ha puntualizzato.

A guidare il round (serie C) di PrimaryBid è SoftBank, tramite il suo Vision Fund 2, insieme alla partecipazione di alcuni tra i precedenti investitori dell’operazione di serie B da 50 milioni di dollari, nell’ottobre 2020. Allora, tra i nomi principali figuravano il London Stock Exchange Group, Draper Esprit, OMERS Ventures e Fidelity International Strategic Ventures.

PrimaryBid non ha dichiarato una nuova valutazione, anche se, come precisato da TechCrunch, in una nota di gennaio si parlava di 650 milioni di dollari. Oggi, secondo le stime della testata, il valore dovrebbe aggirarsi sui 690 milioni.  Grazie ai fondi raccolti in questi anni, PrimaryBid ha intensificato un percorso di crescita, arrivando, negli ultimi 18 mesi, a facilitare le offerte di azioni per gli investitori al dettaglio in circa 150 IPO e successive emissioni equity. Tra i casi più noti vi sono Deliveroo, PensionBee e la quotazione statunitense di MCG Group (Soho House) nel 2021, avvenuta tramite una vendita di azioni nel Regno Unito.

PrimaryBid, inoltre, sta iniziando a lavorare anche con aziende in Francia e, con l’aiuto di ABN AMRO (un altro dei suoi investitori), sta cercando espandersi nei Paesi Bassi. Bisogna poi evidenziare il fatto che la startup sta cavalcando un’ondata di interesse generale verso il fintech e la “finanza democratica”. Le app finanziarie come Robinhood e Revolut, o la crescita di un nuovo approccio all’investimento popolare in Europa, l’ETF, hanno reso accessibili al grande pubblico attività che, in precedenza, sarebbero state riservate solo a individui con grandi patrimoni tramite broker o investitori professionali.

SoftBank ha quindi deciso di puntare su questo universo sostenendo PrimaryBid, poiché ritiene che «il team abbia creato una piattaforma che combina tecnologia, dati e un approccio ‘amico degli ecosistemi’ alla sfida dell’ampliamento della partecipazione». Una sfida che potrà «aggiungere un valore significativo al business attraverso la nostra rete globale e le nostre competenze». Insomma, anche in un contesto di mercato complesso come quello attuale, il fintech continua a progredire e offrire occasioni d’investimento.