Future Mirror – Guardando al futuro con l’impact investing

Unire gli investimenti innovativi a obiettivi sociali o ambientali, con il doppio scopo di generare un rendimento e costruire un futuro migliore. Per alcuni sono solo belle parole, per altri è una forma di impact investing divenuta una missione ineluttabile.

Tra i sostenitori di questo approccio c’è New Summit Investments. La società statunitense, che opera nei private market equity e fixed-income, sta infatti raccogliendo 100 milioni di dollari per un nuovo “fondo d’impatto”, stando ai documenti depositati presso la SEC di recente.

L’obiettivo, se l’operazione dovesse andare a buon fine, è quello di avviare investimenti multi-manager per continuare a supportare imprese e tecnologie che risolvono problemi ambientali e sociali. Parliamo del quinto fondo dell’azienda, il quale segna un notevole salto rispetto ai 40 milioni di dollari di quello precedente, chiuso nel 2022.

In generale, New Summit investe in maniera diversificata in Venture Capital, mercato immobiliare e infrastrutture. Secondo PitchBook, attualmente possiede circa 115 milioni di dollari di asset in gestione.

Tuttavia, attorno alla nuova iniziativa c’è ancora del mistero. New Summit non ha ancora commentato la strategia nei dettagli o la tempistica del nuovo fondo. «Abbiamo lanciato una delle prime strategie multi-manager per l’impact investing nel mercato privato nel 2016 e siamo lieti di continuare questo lavoro», si è limitato a dire a TechCrunch Casey Dilloway, Ceo della società.

Dalle dimensioni del nuovo fondo possiamo però intuire che New Summit pensa di poter convincere gli investitori ad aprire i loro portafogli, con la prospettiva di unire le due dinamiche già citate: performance e requisiti ambientali e sociali.

L’investimento minimo è di 250.000 dollari, come si evince dal modulo SEC, indicando la volontà di rivolgersi a soggetti di varie dimensioni e propensioni al rischio. Un elemento da non sottovalutare è la specializzazione di New Summit nel comparto del climate tech, che è in controtendenza rispetto ai risultati di altri settori nell’ambito del Venture Capital. Infatti, l’ammontare delle risorse raccolte è rimasto solido anche nel 2023, secondo PitchBook. In particolare, l’anno scorso gli investimenti totali hanno raggiunto quota 41,1 miliardi di dollari. Nonostante questo valore sia inferiore al picco di 51 miliardi del 2021, gli analisti indicano che il climate tech rimane uno dei due campi sotto i riflettori del Venture Capital. Ovviamente, l’altro è quello dell’Intelligenza Artificiale.

Guardando alle operazioni più recenti di New Summit, a gennaio è stato annunciato l’investimento in ArcTern Ventures, una società di Venture Capital innovativa con focus, appunto, sulle tecnologie climatiche. I suoi segmenti d’interesse spaziano dall’energy (per la decarbonizzazione) alla clean industry (implementazione di innovazioni green nei processi manifatturieri) fino alla mobilità (trasporti elettrici a zero emissioni).

Veniamo al dunque, da un punto di vista prettamente finanziario: si può guadagnare seguendo questa filosofia? Secondo i dati pubblicati nel 2023 dal Global Impact Investing Network (GIIN), i ritorni finanziari continuano a soddisfare o superare le aspettative. La grande maggioranza degli “investitori d’impatto”, il 79%, ha dichiarato che i propri risultati soddisfano o superano gli obiettivi prefissati. Bisogna tuttavia considerare che il 26% ha detto di investire senza l’obiettivo di sovraperformare il mercato.

La crescita di questo settore è comunque fuori discussione, stando ai dati di Research and Markets. A livello globale, l’impact investing è passato da 420,91 miliardi di dollari nel 2022 a 495,82 miliardi nel 2023. E si prevede che crescerà fino a 955,95 miliardi nel 2027, con un tasso CAGR del 17,8%.

Trovare il connubio tra la performance finanziaria e l’impatto sociale e ambientale è una sfida difficile, ma non impossibile. E gli operatori come New Summit sono pronti a fare la lo