Future Mirror – GTMfund e l’approccio “operator led”

Una raccolta da 54 milioni di dollari – superiore all’obiettivo iniziale di 50 milioni – per investire nell’innovazione. È il recente colpo di GTMfund, un fondo basato in Texas con approccio “operator led”. Ossia dedicando attenzione agli investitori che hanno competenze operative, tendenzialmente persone che hanno fondato startup, o che hanno lavorato o lavorano attualmente in realtà tech di successo. In questo caso, per esempio, AWS, OpenAI e Snowflake.

«Per la maggior parte, sono attivi nella loro azienda attuale o hanno appena concluso un’esperienza in un’azienda che è passata da zero a qualche centinaio di milioni di dollari di fatturato», ha dichiarato il fondatore, Max Altschuler, a TechCrunch. Parliamo di uomini e donne con solida esperienza, in grado di sviluppare le fasi del “go to market”, da cui il nome GTMfund.

Non si tratta di semplici investitori che terminano il loro contributo con l’iniezione di capitale. Infatti, alla luce delle proprie esperienze sul campo, diventano mentor per le aziende in portafoglio, supportando le startup nelle strategie di vendita e nella selezione del personale.

Accanto a questi “investitori-docenti”, ci sono anche gli istituzionali. Durante la prima raccolta, nel 2021, questi ultimi erano un paio. Con la nuova operazione, sono più che raddoppiati: tra loro possiamo citare Bain Capital Ventures, HarbourVest, Inovia Capital e Franklin Park.

Tra le aziende supportate dalla prima raccolta ci sono Writer (generative AI platform), valutata 1,9 miliardi di dollari nel suo round di finanziamento a novembre; Atlan (active metadata platform), che ha raccolto 105 milioni di dollari con una valutazione di 750 milioni; e Vanta (security and compliance platform), che ha raccolto 150 milioni di dollari con una valutazione di 2,45 miliardi.

Gli obiettivi della nuova raccolta da 54 milioni sono chiari. GTMfund punta a sostenere circa 40 startup, tra pre-seed, seed e (in misura minore) round di serie A, con tagli d’investimento tra 500.000 e 1,5 milioni.

Va detto che la struttura operator led non è una novità assoluta: si pensi a Operator Collective, lanciato nel 2019 con una raccolta iniziale da 45 milioni di dollari.

Tuttavia, è molto particolare la storia di come è nato GTMfund. A un certo punto della sua vita, dopo esperienze in alcune startup e sclaeup, Altschuler ha iniziato a fare l’angel investor. Molti tra i suoi contatti hanno cominciato poi a chiedergli come poterlo diventare anche loro. Così, Altschuler ha condiviso un’idea via mail a un elenco di persone accuratamente selezionate: «E se raccogliessimo un milione di dollari tra 20 e 50 di noi e li investissimo in 10 aziende, supportandole in modo significativo». La risposta è stata chiara, arrivando a raccogliere 22 milioni con il primo fondo. Ora, il fondatore dice che ama questo “mestiere”, nato quasi accidentalmente.

In generale, i fondi di venture capital guidati da operatori esistono negli Stati Uniti da quando esiste la Silicon Valley, ma il concetto è meno consolidato in Europa. Solo circa l’8% delle società di VC del Vecchio Continente rispecchia questa dinamica, rispetto a quasi la metà di quelle Usa. «Come per molte altre differenze tra Europa e Stati Uniti, tanti attribuiscono questa disparità alla maggiore maturità del mercato VC americano», si legge in un’analisi 2024 di Pitchbook.

Nel Vecchio Continente «non è certo la mancanza di founder di successo a spiegare il numero ridotto di fondi VC guidati da operatori. Negli ultimi dieci anni, la regione ha visto numerose exit di rilievo e la nascita di decine di migliaia di angel investor».

Tuttavia in molti Paesi, ha ricordato Pitchbook, «le agenzie governative restano ancora la principale fonte di impegni di capitale per i fondi. Un documento di lavoro del 2023 del Fondo Europeo per gli Investimenti ha rilevato che la raccolta fondi è la sfida più grande per i VC europei, a causa della mancanza di un numero sufficiente di investitori istituzionali privati a livello nazionale». Ma lo scenario potrebbe cambiare, soprattutto se l’Ue, come dichiarato in più occasioni, dovesse riuscire a migliorare e integrare il mercato dei capitali privati.