Future Mirror – Da Oracle a Microsoft: le big puntano su healthcare e tecnologia

La pandemia di Covid-19 ci ha ricordato quanto sia importante avere un settore sanitario efficiente. Una lezione di cui Oracle vuole fare tesoro: il gigante californiano – che vende software aziendali, tecnologia per database nonché sistemi in cloud – ha annunciato questo mese di volersi lanciare a tutta forza nell’healthcare.

Oracle ha infatti raggiunto un accordo che dà il La all’iter di acquisizione di Cerner, quotata NASDAQ e leader nella fornitura di sistemi informativi digitali – utilizzati all’interno di ospedali e sistemi sanitari – per consentire ai medici di fornire una migliore assistenza ai singoli pazienti e alle comunità. L’intesa prevede un’offerta pubblica di acquisto all-cash fissata a 95 dollari per azione (circa 28,3 miliardi di equity value).

«Lavorando insieme, Cerner e Oracle hanno la capacità di trasformare l’assistenza sanitaria fornendo ai medici professionisti informazioni migliori, consentendo loro di prendere decisioni terapeutiche migliori con risultati migliori per i pazienti», ha affermato Larry Ellison, Presidente e Chief Technology Officer del colosso californiano. «Con questa acquisizione – ha aggiunto – la missione aziendale si espande per assumere la responsabilità di fornire ai nostri medici, oberati di lavoro, una nuova generazione di strumenti digitali più facili da usare che consentono l’accesso alle informazioni tramite un’interfaccia vocale hands-free che rende sicure le applicazioni cloud». Con questa linea innovativa di sistemi di informazione medica, Oracle promette di ridurre il carico di lavoro amministrativo che sottrae tempo ai dottori, migliorando la privacy, la soddisfazione dei pazienti e riducendo i costi sanitari complessivi.

L’acquisizione di Cerner, inoltre, consente al gruppo non solo di consolidarsi in maniera specifica nel comparto della sanità, ma anche di rafforzare il nascente business societario delle infrastrutture cloud. Safra Catz, amministratore delegato di Oracle, ha sottolineato che «l’assistenza healthcare è il mercato verticale più grande e più importante al mondo: 3,8 trilioni di dollari l’anno scorso solo negli Stati Uniti. Il tasso di crescita dei ricavi di Oracle è già aumentato quest’anno e Cerner sarà un enorme motore aggiuntivo di espansione dei ricavi per gli anni a venire, mentre noi estenderemo la nostra attività in molti altri Paesi in tutto il mondo». La strategia è in linea con quanto fatto dal gruppo negli ultimi anni, basti pensare all’acquisizione di NetSuite (società di cloud computing). Ma «l’opportunità di guadagno di Cerner è ancora maggiore», ha detto Catz.

Holger Mueller, analista di Constellation Research, ha detto a TechCrunch che è il più grande affare nella storia di Oracle. E che si tratta di una mossa intelligente per dare nuova linfa al business. Ma cosa ne pensa il management della società in via di acquisizione? David Feinberg, presidente e amministratore delegato di Cerner, è stato molto chiaro: «Cerner è stato un leader nell’aiutare a digitalizzare le cure mediche e ora è il momento di realizzare la vera promessa di questo lavoro». «Entrare a far parte di Oracle come Industry Business Unit dedicata – ha poi aggiunto – offre un’opportunità senza precedenti per accelerare il nostro lavoro modernizzando le cartelle cliniche elettroniche (EHR), migliorando l’esperienza del caregiver e consentendo un’assistenza ai pazienti più connessa, di alta qualità ed efficiente. Siamo anche molto entusiasti che Oracle si impegna a mantenere e far crescere la nostra presenza nella comunità, anche nell’area di Kansas City».

Tuttavia, potrebbero esserci delle criticità. Per completare l’operazione bisognerà passare attraverso diversi step, incluso un deposito ufficiale presso la Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti. Filerà tutto liscio dal punto di vista normativo, sia a livello nazionale che internazionale? Difficile assicurarlo, anche considerando il caso Microsoft. Il colosso dell’informatica quest’anno ha annunciato un accordo da quasi 20 miliardi di dollari per l’acquisizione di una società attiva nei servizi per l’healthcare, Nuance Communications. L’operazione sta però riscontrando delle difficoltà in UK, poiché l’antitrust ha avviato un’indagine per verificare che l’intesa sia tutta regolare o meno.