Future Mirror – Bending Spoons, il “propulsore” tech che punta Wall Street

Bending Spoons è «pronta a quotarsi» e «ogni anno potrebbe essere quello buono». Lo ha detto l’amministratore delegato e co-fondatore Luca Ferrari in un’intervista a Reuters di novembre, in cui è stato sottolineato il potenziale di crescita per la società tech italiana una volta completata l’integrazione delle due maxi-acquisizioni di Vimeo e Aol.

Forse si quoterà nel 2026, forse dopo, «ma siamo pronti», ha detto Ferrari. L’ad ha aggiunto che probabilmente la destinazione sarà Wall Street, dove le aziende tecnologiche vengono valorizzate maggiormente.

A rendere Bending Spoons pronta allo sbarco in borsa sono, appunto, le due maxi-acquisizioni della piattaforma video Vimeo e del portale internet Aol. Grazie a questi nuovi ingressi, la stima è che l’ebitda adjusted arriverà a 1,4 miliardi di dollari nel 2026. Parliamo quindi di una cifra raddoppiata rispetto ai 700 milioni di dollari attesi per l’anno in corso. A livello di valutazione, Reuters ha ricordato che Bending Spoons è stata valutata 11 miliardi di dollari in occasione dell’ultimo round.

Facciamo un passo indietro per capire chi è davvero Bending Spoons. È uno sviluppatore di app per smartphone, ma non solo, come si può capire dalla sua strategia di acquisizioni, tra cui vi sono anche nomi noti quali Evernote e Wetransfer. Bending Spoons è anche un investitore, senza però essere una tradizionale società di private equity né un puro veicolo di investimento finanziario.

Il suo obiettivo è acquisire marchi tecnologici popolari ma sottoperformanti, per poi trasformarli in modo che servano milioni di utenti in modo più efficiente, sfruttando anche le competenze interne nel mondo dei software. L’azienda, tra l’altro, non si limita ad apportare modifiche all’esperienza utente e alle funzionalità dei prodotti, ma anche alla tecnologia sottostante, alla strategia di monetizzazione e all’organizzazione del team.

Bending Spoons, inoltre, tende a far parlare di sé per le modalità “forti” con cui rilancia le aziende, spesso attraverso significativi licenziamenti o facendo modifiche controverse a prodotti amati dal pubblico.

Sebbene l’enfasi sull’efficienza e sui ricavi si sovrapponga alle strategie di private equity, Bending Spoons rivendica una differenza fondamentale: come riportato da TechCrunch, la società «mira a detenere per sempre e non ha mai venduto un’attività acquisita».

Riguardo le due recenti acquisizioni, Ferrari ha spiegato di poter «implementare alcune efficienze», ma nel complesso di essere «in una fase di crescita». In Vimeo, la previsione è che l’AI automatizzi processi che richiedono molto tempo, come la conversione dei formati video, la generazione dei sottotitoli e la traduzione automatica. In Aol, invece, l’obiettivo è quello di migliorare i consigli sui contenuti per incrementare i ricavi derivanti dalla pubblicità, prima di modernizzare il servizio di posta elettronica per diventare competitivi nei confronti dei principali concorrenti.

Tra l’altro, Bending Spoons sta valutando l’apertura di altre due sedi in Europa: a Madrid e Varsavia. In totale impiega oltre mille persone, a cui se ne aggiungeranno altre 1.200 circa con Aol e Vimeo.

La strategia M&A potrebbe subire, addirittura, una ulteriore accelerazione. A valle della chiusura – annunciata nei mesi scorsi – dell’ultimo round da 710 milioni di dollari, Bending Spoons ha fatto sapere di voler «impiegare queste risorse per sviluppare ulteriormente le proprie tecnologie proprietarie e capacità di intelligenza artificiale, nonché per perseguire nuove acquisizioni che amplino il proprio portafoglio di prodotti digitali per consumatori e imprese». Finora, i risultati sono chiari: «I prodotti dell’azienda hanno servito più di un miliardo di persone, con oltre 300 milioni di utenti attivi mensili e 10 milioni di clienti paganti». 

Per far fronte ai progetti di sviluppo, è prevedibile che Bending Spoons farà delle assunzioni. L’azienda ha affermato di aver già ricevuto più di 600.000 domande di lavoro nel 2025, una cifra che probabilmente aumenterà man mano che i suoi recenti accordi genereranno ulteriore attenzione.

Bending Spoons è «pronta a quotarsi» e «ogni anno potrebbe essere quello buono». Lo ha detto l’amministratore delegato e co-fondatore Luca Ferrari in un’intervista a Reuters di novembre, in cui è stato sottolineato il potenziale di crescita per la società tech italiana una volta completata l’integrazione delle due maxi-acquisizioni di Vimeo e Aol.

Forse si quoterà nel 2026, forse dopo, «ma siamo pronti», ha detto Ferrari. L’ad ha aggiunto che probabilmente la destinazione sarà Wall Street, dove le aziende tecnologiche vengono valorizzate maggiormente.

A rendere Bending Spoons pronta allo sbarco in borsa sono, appunto, le due maxi-acquisizioni della piattaforma video Vimeo e del portale internet Aol. Grazie a questi nuovi ingressi, la stima è che l’ebitda adjusted arriverà a 1,4 miliardi di dollari nel 2026. Parliamo quindi di una cifra raddoppiata rispetto ai 700 milioni di dollari attesi per l’anno in corso. A livello di valutazione, Reuters ha ricordato che Bending Spoons è stata valutata 11 miliardi di dollari in occasione dell’ultimo round.

Facciamo un passo indietro per capire chi è davvero Bending Spoons. È uno sviluppatore di app per smartphone, ma non solo, come si può capire dalla sua strategia di acquisizioni, tra cui vi sono anche nomi noti quali Evernote e Wetransfer. Bending Spoons è anche un investitore, senza però essere una tradizionale società di private equity né un puro veicolo di investimento finanziario.

Il suo obiettivo è acquisire marchi tecnologici popolari ma sottoperformanti, per poi trasformarli in modo che servano milioni di utenti in modo più efficiente, sfruttando anche le competenze interne nel mondo dei software. L’azienda, tra l’altro, non si limita ad apportare modifiche all’esperienza utente e alle funzionalità dei prodotti, ma anche alla tecnologia sottostante, alla strategia di monetizzazione e all’organizzazione del team.

Bending Spoons, inoltre, tende a far parlare di sé per le modalità “forti” con cui rilancia le aziende, spesso attraverso significativi licenziamenti o facendo modifiche controverse a prodotti amati dal pubblico.

Sebbene l’enfasi sull’efficienza e sui ricavi si sovrapponga alle strategie di private equity, Bending Spoons rivendica una differenza fondamentale: come riportato da TechCrunch, la società «mira a detenere per sempre e non ha mai venduto un’attività acquisita».

Riguardo le due recenti acquisizioni, Ferrari ha spiegato di poter «implementare alcune efficienze», ma nel complesso di essere «in una fase di crescita». In Vimeo, la previsione è che l’AI automatizzi processi che richiedono molto tempo, come la conversione dei formati video, la generazione dei sottotitoli e la traduzione automatica. In Aol, invece, l’obiettivo è quello di migliorare i consigli sui contenuti per incrementare i ricavi derivanti dalla pubblicità, prima di modernizzare il servizio di posta elettronica per diventare competitivi nei confronti dei principali concorrenti.

Tra l’altro, Bending Spoons sta valutando l’apertura di altre due sedi in Europa: a Madrid e Varsavia. In totale impiega oltre mille persone, a cui se ne aggiungeranno altre 1.200 circa con Aol e Vimeo.

La strategia M&A potrebbe subire, addirittura, una ulteriore accelerazione. A valle della chiusura – annunciata nei mesi scorsi – dell’ultimo round da 710 milioni di dollari, Bending Spoons ha fatto sapere di voler «impiegare queste risorse per sviluppare ulteriormente le proprie tecnologie proprietarie e capacità di intelligenza artificiale, nonché per perseguire nuove acquisizioni che amplino il proprio portafoglio di prodotti digitali per consumatori e imprese». Finora, i risultati sono chiari: «I prodotti dell’azienda hanno servito più di un miliardo di persone, con oltre 300 milioni di utenti attivi mensili e 10 milioni di clienti paganti». 

Per far fronte ai progetti di sviluppo, è prevedibile che Bending Spoons farà delle assunzioni. L’azienda ha affermato di aver già ricevuto più di 600.000 domande di lavoro nel 2025, una cifra che probabilmente aumenterà man mano che i suoi recenti accordi genereranno ulteriore attenzione.

A inizio dicembre, ovvero dopo l’intervista di Ferrari a Reuters,  Bending Spoons ha anche firmato un accordo definitivo per acquisire Eventbrite, una delle principali piattaforme mondiali per la gestione e la vendita di biglietti di eventi, in una transazione interamente in contanti da circa 500 milioni di dollari.