Future Mirror – Agritech, un faro di speranza per l’Africa

L’Africa subsahariana ha un potenziale inespresso, e la tecnologia potrebbe essere l’elemento di svolta. Secondo uno studio di McKinsey and Co., l’area potrebbe aumentare – fino a triplicare – la sua produzione agricola, dando così un contributo significativo all’economia. Dunque, quali sono i problemi principali che impediscono questo scatto? Ad oggi il settore rimane inutilizzato in gran parte a causa della mancanza di accesso ai mezzi per poter realizzare coltivazioni di alta qualità, senza scordare la debolezza delle infrastrutture (servono soprattutto magazzini) e le difficoltà di accesso ai mercati. Il risultato è che in un’economia con circa il 60% della popolazione coinvolta nell’agricoltura, solo il 23% del PIL deriva da questo settore.

Aiutare a risolvere tali strozzature, diffuse in tutta la regione, è la missione della società agritech ghanese Farmerline. In particolare, l’azienda sfrutta la tecnologia per favorire l’accesso degli agricoltori a mezzi di produzione efficienti e per offrire attività di formazione sulle migliori pratiche (comprese le modalità per affrontare l’impatto sulle coltivazioni del cambiamento climatico). Le soluzioni di Farmerline sono inoltre progettate per favorire un rapido accesso ai mercati, con l’obiettivo di consentire alle imprese di accrescere il reddito nonché ridurre le perdite e gli sprechi post-raccolta.

E adesso c’è una novità importante per la società, fondata nel 2013 da Alloysius Attah ed Emmanuel Owusu Addai. Grazie a un recente finanziamento di 12,9 milioni di dollari (6,4 milioni di dollari di capitale proprio e 6,5 milioni di dollari di debito), Farmerline punta a consolidarsi in Ghana per poi espandersi in Costa d’Avorio. Più nel dettaglio, l’obiettivo è quello di raggiungere 300.000 agricoltori nel 2022, segnando un incremento di quasi il 400% rispetto allo scorso anno.

Il round azionario è stato guidato da Acumen Resilient Agriculture Fund (ARAF) e FMO, la banca olandese per lo sviluppo imprenditoriale, con la partecipazione della Greater Impact Foundation, focalizzata sulla lotta alla povertà. Relativamente al finanziamento per debito, bisogna invece citare player come Rabobank, Whole Planet Foundation, Ceniarth e Mulago Foundation.

Concretamente, i soldi serviranno innanzitutto per costruire infrastrutture fisiche, come magazzini e reti di distribuzione.  “Ci consideriamo l’Amazzonia degli agricoltori”, ha spiegato Attah a TechCrunch. Aggiungendo che la società rappresenta “un’infrastruttura digitale e fisica che alimenta un mercato che consente il movimento di beni e servizi da e verso le aree rurali”. Farmerline punta inoltre a consolidare la rete di partner, che sarebbe strategica per spostare rapidamente “input come fertilizzanti e sementi” o prodotti agricoli. “Non intendiamo gestire tutta la logistica e lo stoccaggio internamente – ha specificato l’imprenditore – Vogliamo essere più efficienti e questo significa lavorare con i partner giusti”.

Farmerline ha deciso quindi di partire dalle basi, collaborando con piccoli negozi al dettaglio che possono dare tutti i rifornimenti necessari agli agricoltori. E l’azienda agritech fornisce alle attività partner Mergdata, ovvero la sua piattaforma tecnologica di Intelligenza Artificiale per gestire la catena di approvvigionamento. Creando un circolo virtuoso: gli agricoltori diventano sempre più digital, permettendo di generare i dati utili per prevedere la domanda di forniture agricole.

Rimanendo nel continente africano, si può fare poi l’esempio del Kenya, dove ha sede Apollo Agriculture. Si tratta di una società che ha alcune somiglianze con Farmerline, poiché aiuta gli agricoltori ad accedere ai mezzi di produzione, e cerca inoltre di far affluire finanziamenti alle imprese del settore. E, per valutare l’affidabilità creditizia degli agricoltori, utilizza un sistema di Intelligenza Artificiale. Anche in questo caso, l’idea piace agli investitori: nei mesi scorsi Apollo ha infatti raccolto 40 milioni di dollari in un round azionario guidato da Softbank Vision Fund 2.

Risorse utili per accelerare la crescita, servendo più agricoltori e aiutandoli ad aumentare la superficie di coltivazione. Riusciranno Apollo e Farmerline a superare tutti gli ostacoli? Le premesse sono buone, ma si tratta di un percorso in salita. Tuttavia una cosa è certa: non bisogna sottovalutare le potenzialità dell’agritech.