Future Mirror – AeroCloud e la sfida dell’airport management

Durante la pandemia di Covid-19 uno dei settori più colpiti è stato quello aeroportuale. Ma con la fine dei lockdown e delle restrizioni alla circolazione, le persone sono tornate a viaggiare nei cieli. E non è un caso che, recentemente, AeroCloud, una startup di software per la gestione aeroportuale cloud-native, abbia raccolto 12,6 milioni di dollari in un round di finanziamento di Serie A per sostenere la crescita aziendale.

Parliamo di un’operazione guidata dalla società di venture capital statunitense Stage 2 Capital, con la partecipazione di player come Praetura Ventures, Playfair Capital, Triple Point Ventures, I2BF Global Ventures e Haatch.

La società britannica, fondata nel 2019, è utilizzata da svariati aeroporti in tutto il mondo, tra cui Manchester e Eindhoven in Europa, mentre negli Stati Uniti si può citare lo scalo internazionale di Tampa, per un totale di circa 150 milioni di passeggeri all’anno.

Nello specifico, AeroCloud consente agli operatori del settore l’accesso ai dati tramite il cloud, con funzioni che supportano le principali attività, dall’assegnazione automatica dei gate alle previsioni (tramite tecnologie predittive basate su dati storici) per la gestione dei flussi.

Ma la piattaforma sviluppata dalla società è anche in grado di analizzare dati chiave. Un esempio? Può controllare la percentuale di passeggeri imbarcati su un determinato aereo e prevedere se il velivolo partirà in tempo. Inoltre, qualora ve ne fosse la necessità, AeroCloud è in grado di riassegnare automaticamente i gate dei voli in arrivo.

Il Ceo della startup, George Richardson, ha spiegato a TechCrunch che «introducendo l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico nel nostro sistema di gestione aeroportuale intelligente, consentiamo ai team operativi degli aeroporti di pianificare meno e agire di più». Infatti «gli aeroporti hanno una serie di compiti che richiedono vari gradi di interazione umana su base giornaliera. Grazie all’intelligenza artificiale, possiamo ridurre il carico cognitivo di individui e team e contribuire a liberare il tempo di un aeroporto per concentrarsi su altre sfide prioritarie».

Gli investitori hanno capito che questo business model e il mercato di riferimento offrono interessanti prospettive. Già prima dell’ultimo round, AeroCloud aveva raccolto circa 3,4 milioni di dollari. E la startup adesso è pronta per fare il salto di qualità. In particolare, AeroCloud si sta preparando ad aumentare sensibilmente l’organico durante il 2023 nei suoi hub nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Un altro obiettivo è quello di espandere la sua base di clienti a più di 100 – rispetto agli attuali 42 – entro la fine dell’anno.

«Oggi ci occupiamo principalmente di aerei passeggeri – ha sottolineato Richardson a TechCrunch – ma riteniamo che anche il traffico aereo cargo, in forte espansione dopo il COVID, e l’introduzione dei droni nei prossimi 5-10 anni beneficeranno della nostra rete e di questi dati».

In ogni caso, secondo Market Research Future, la dimensione del mercato mondiale dei sistemi IT aeroportuali si è attestata a 5,8 miliardi di dollari nel 2022. E prevede che il settore crescerà da 5,9 miliardi di dollari nel 2023, per poi arrivare a 7,32 miliardi di dollari entro il 2030, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 3,4% durante il periodo di previsione (2023 – 2030).

Secondo la società di ricerca, la crescente adozione di tecnologie altamente avanzate negli aeroporti per una migliore efficienza operativa è il fattore chiave che favorirà la crescita del mercato. Market Research Future ha inoltre spiegato che l’aumento del volume del traffico aereo e la crescente necessità di scambio di dati in tempo reale saranno elementi fondamentali per l’evoluzione del settore.

È importante anche ricordare che il mercato sarà accelerato dai progetti di espansione aeroportuale e dall’incremento dei flussi; secondo l’International Air Transport Association (IATA), il numero di passeggeri potrebbe raddoppiare fino a raggiungere gli 8,2 miliardi entro il 2037.

A valle di tale scenario, AeroCloud è certa di poter essere il partner ideali per i grandi aeroporti che, secondo Richardson, spesso si affidano a sistemi obsoleti e non in cloud. Modernizzare gli hub non sarà certo facile, ma il settore ha bisogno di evolversi e sempre più investitori credono nel futuro delle tecnologie aeroportuali.