FAHRENHEIT 451

“Se non vuoi un uomo infelice per motivi politici, non presentargli mai i due aspetti di un problema, o lo tormenterai; dagliene uno solo; meglio ancora, non proporgliene nessuno.”

“Non voleva sapere, per esempio, come una cosa fosse fatta, ma perché la si facesse. Cosa che può essere imbarazzante. Ci si domanda il perché di tante cose, ma guai a continuare: si rischia di condannarsi all’infelicità permanente.”

“Il televisore è ‘reale’, è immediato, ha dimensioni. Vi dice lui quello che dovete pensare, e ve lo dice con voce di tuono. Deve avere ragione, vi dite: sembra talmente che l’abbia!”

“Ecco perché un libro è un fucile carico, nella casa del tuo vicino. Diamolo alle fiamme! Rendiamo inutile l’arma. Castriamo la mente dell’uomo.”

 “I buoni scrittori toccano spesso la vita. I mediocri la sfiorano con una mano fuggevole. I cattivi scrittori la sforzano e l’abbandonano.”

 

Citazione tratte da “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury.

 

Nel presente-futuro di “Fahrenheit 451” non si leggono più libri, anzi si bruciano, perché tutti devono essere uguali, e nei libri, invece, si impara la differenza. È un presente dedito al piacere, ai titillamenti in abbondanza, allo svago per lo svago, a forme di distrazione che sanno di dipendenza. Dove si vuole soltanto essere allegri, spensierati, sereni. Non pensare.

Ma le differenze esistono, di per sé, l’appiattimento, anche in Borsa porta alle forzature instabili destinate a saltare per la ricerca di un nuovo equilibrio. A fine anno abbiamo assistito alla forzatura dei tecnologici, giudicati tutti alla stessa stregua. Le trimestrali hanno ribadito le differenze tra quelle società che continuano a correre, crescere si adattano facilmente a situazioni diverse perché hanno una struttura liquida e continuano a investire. Bocciate invece quelle che hanno impostazioni più rigide. Bene la trimestrale di IBM che è stata in grado di reinventarsi, puntare sul cloud, sulle architetture aperte e soprattutto sull’intelligenza artificiale. Non era un passaggio scontato. Bene le trimestrali di alcuni produttori di chip che innovano Texas Instruments, Xilinx, Lam Research.

Le differenze saranno le vere protagoniste di quest’anno. Dopo trimestri in cui l’economia cresceva a forti tassi in Usa e Cina, il lieve rallentamento (della crescita) sarà il vero filtro per i mercati.

Complice di questi movimenti tutti uguali che hanno privilegiato i settori, o i megatrend,  senza invece distinguere tra singole stocks è stata la grande diffusione degli etf. Aggiungeteci gli algoritmi, che per la maggior parte sono trend follower, esasperando le tendenze, senza dimenticare nel passato il forte intervento delle banche centrali sul mondo dei bond governativi,  ed è spiegata la situazione.

Il fuoco in Fahrenheit 451 bruciava tutte le differenze. Quel fuoco si sta spegnendo. Stanno per arrivare i giorni più freddi dell’anno, quelli della merla. Il 29-30-31 saranno segnati dalla riunione della Federal Reserve e dagli incontri tra Cina e Usa sul commercio internazionale, mentre prosegue l’insensato shutdown. Il gelo si sente. La tradizione vuole che gli ultimi giorni di gennaio, la merla trovò riparo dal freddo in un camino. La fuliggine segnò per sempre il colore delle sue piume.

Dalle indicazioni che, tra le righe, manderà la Fed e dalle trattative Usa e Cina, dipenderà molto il colore dei mercati nel 2019.

Un assaggio lo abbiamo avuto martedì sera con Nasdaq e Dow Jones in forte calo sulle indiscrezioni del  Financial Times, secondo cui gli Stati Uniti avrebbero cancellato incontri previsti questa settimana con due viceministri cinesi e che dovevano servire per preparare il terreno al prossimo round di negoziati di alto livello previsto il 30 e 31 gennaio prossimi nella capitale americana. Le indiscrezioni sono state smentite in serata dal consigliere economico di Donald Trump, Lawrence Kudlow. Gli indici Usa hanno chiuso in deciso calo ma recuperando dai minimi di seduta.

La lieve gelata sull’economia è già stata annunciata dal Fondo monetario internazionale che ha ridimensionato le stime sul 2019 di 0,2 punti percentuali a un +3,5%, mentre quelle sul 2020 sono state ritoccate all’ingiù di 0,1 punti percentuali a +3,6%. La crescita nell’area euro nel 2019 è stata rivista al ribasso di 0,3 punti percentuali a +1,6% (in calo anche sul +1,8% del 2018). Le economie avanzate, nel complesso, procederanno a passo del gambero: da +2,3% nel 2018 a +2% nel 2019 a +1,7% nel 2020.

Ora tocca a noi (che ogni tanto la notte troviamo il tempo di leggere qualche libro) trovare delle differenze in un mercato che è stato troppo dominato dal mainstream. Alcune differenze sono macroscopiche, le forti difficoltà che dovrà affrontare l’Italia se il Pil non crescerà come da attese. Il rischio dei bond tripla B Usa, altre invece sono da analizzare azione per azione. Continuiamo a preferire i produttori di software e servizi internet, fintech e insurtech. Prevediamo brevi periodi di turbolenze politiche in vista delle elezioni in Europa e un calo di consensus di Trump in Usa. Materie prime su questi livelli e inflazione sotto controllo.  Un ritorno più ragionato e meno emotivo sui bond  a discapito dell’azionario.