Dubitare per conoscere

«Non dubitare di nulla è il mezzo più sicuro per non sapere mai niente.»

Citazione tratta da Idee, di Multatuli

 

Credere di essere sempre certi di tutto non è sintomo di conoscenza. Anzi, come scrive Multatuli, pseudonimo dello scrittore olandese Eduard Douwes Dekker, «non dubitare di nulla è il mezzo più sicuro per non sapere mai niente». E in ambito monetario, la Federal Reserve ha iniziato a mettere in dubbio l’ammontare del piano di acquisto asset, arrivando così a sapere cosa fare: ieri ha infatti annunciato l’avvio del tapering a partire da novembre. L’istituto guidato da Jerome Powell diminuirà il programma per 15 miliardi di dollari complessivi. Se finora si procedeva al ritmo di 120 miliardi al mese, a novembre si scenderà a 70 miliardi sui Treasuries e 35 miliardi sui titoli bancari garantiti da mutui. A dicembre, invece, si calerà rispettivamente a 60 e 30 miliardi.

«La Fed è impegnata a usare tutti gli strumenti a sostegno dell’economia americana in questo momento difficile per promuovere gli obiettivi della massima occupazione e della stabilità dei prezzi – ha sottolineato l’istituto – Con i progressi sulle vaccinazioni e il forte appoggio delle politiche varate, l’attività economica e l’occupazione hanno continuato a rafforzarsi. I settori più colpiti dalla pandemia sono migliorati negli ultimi mesi». Ma la banca centrale ha anche aggiunto di essere pronta ad aggiustare, se necessario, la velocità del processo di riduzione degli acquisti di asset. Inoltre, la Federal Reserve, dopo aver valutato tutti i dubbi, ha infine lasciato invariati i tassi di interesse fra lo 0 e lo 0,25%.

Una cosa di cui invece non bisogna dubitare è l’importanza della questione microchip, la cui carenza continua a pesare sul mercato delle auto. Dei segnali chiari sono arrivati dai nuovi dati di Italia e Francia. Nel Belpaese, a ottobre, sono state immatricolate 101.015 autovetture a fronte di 157.188 nello stesso mese dell’anno precedente, con un calo di oltre il 35%. Facendo uno zoom su Stellantis, in Italia la compagnia ha registrato una quota di mercato del 35,3%, mentre la percentuale relativa ai primi dieci mesi dell’anno è del 38%. Le immatricolazioni del gruppo automobilistico di ottobre sono state 35.664, in calo rispetto alle 61.220 dello stesso mese 2021 (-41,7%). Tuttavia, sui primi dieci mesi 2021 i numeri di Stellantis sono in crescita (481.653 unità, in aumento dell’11,3%).

Federauto, l’associazione dei concessionari, non ha dubbi: «Anche l’ultimo trimestre dell’anno si apre con un fortissimo ribasso per le vendite di veicoli nuovi, frenando la già lenta ripresa e proseguendo nei deludenti e preoccupanti risultati degli ultimi tre mesi (luglio -19,4%; agosto -27,3%; settembre -32,7%), a causa delle strozzature nelle forniture di componentistica elettronica su scala planetaria che stanno mettendo in ginocchio le consegne. La complessa situazione e la pressione globale sul settore rischiano di compromettere i già delicati equilibri delle reti di vendita, che ancora non hanno interamente metabolizzato le pesanti ricadute negative causate dalla pandemia».

In Francia il trend è simile: il mercato automobilistico è sceso del 30,7% su base annua in ottobre, con un calo che ha raggiunto il 37,3% rispetto a ottobre 2019. Da un lato, l’inizio del 2021 era stato migliore dell’apertura del 2020, paralizzato dalla pandemia di Covid-19, dall’altro i dati di vendita sono tornati deboli dal giugno scorso.

Passando al tema dell’inflazione, i mercati hanno un po’ di dubbi sulle prospettive future. Invece, secondo la numero uno della Banca centrale europea, Christine Lagarde, nonostante l’impennata attuale le previsioni a medio termine rimangono contenute. Lo ha ribadito nel corso della settimana, parlando al 175° anniversario della Banca del Portogallo.

Per quanto riguarda gli acquisti di attività, Lagarde ha detto che il PEPP – ovvero il piano per l’emergenza pandemica – resta fondamentale «per salvaguardare condizioni di finanziamento favorevoli e garantire che i costi di finanziamento per tutti i settori dell’economia non si riducano eccessivamente». Lagarde ha poi aggiunto che «un indebito inasprimento» delle condizioni «non è auspicabile in un momento in cui il potere d’acquisto è già schiacciato dall’aumento delle bollette dell’energia e del carburante e rappresenterebbe un ingiustificato vento contrario per la ripresa».