Chi sta fermo e chi galoppa

«Il tempo avanza a passo diverso con diverse persone. Ti dirò con chi il tempo va d’ambio, con chi il tempo va al trotto, con chi il tempo va al galoppo, e con chi sta fermo.»

Citazione tratta da Sogno di una notte di mezza estate, di William Shakespeare

 

Come il tempo di Shakespeare, anche i mercati avanzano «a passo diverso con diverse persone». E dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni statunitensi, hanno accolto la notizia «al galoppo», almeno inizialmente.

Tra gli osservatori, ci sono differenti opinioni su come e con che intensità procederà la cavalcata. Quello che è certo è che, a livello di focus sui singoli titoli, ci saranno vincitori e vinti in base alle politiche trumpiane.

Ma andiamo con ordine. Una prima analisi interessante da cui partire è quella espressa questa settimana da James Surowiecki, firma del The Atlantic. «Vale la pena ricordare che il mercato azionario è salito bruscamente nel 2020 dopo che la vittoria di Joe Biden sembrava assicurata, quindi una parte del rialzo» post vittoria repubblicana «è probabilmente il risultato del sollievo degli operatori per il fatto che non ci aspettano mesi di sfide legali e conflitti su chi ha vinto».

Oltre a questa dinamica, Surowiecki ricorda altresì che gli operatori «stanno investendo denaro in attività che ritengono possano trarre vantaggio dalla prossima presidenza Trump, mentre puniscono coloro che pensano ne saranno danneggiati». Sottolineando che il “president-elect” è «un crypto bro che taglierà le tasse e i regolamenti, ama le grandi banche e le fusioni societarie, non si preoccupa del deficit, ama il petrolio e odia l’eolico e il solare, e potrebbe davvero lasciare che RFK Jr faccia alcune cose bizzarre sulla salute». E ha promesso una politica di dazi, soprattutto sui beni importati dalla Cina, nonché espulsioni di massa degli immigrati irregolari.

I mercati stanno cercando di analizzare le varie promesse, distinguendo quelle effettivamente realizzabili da quelle che possono essere ignorate. Ad esempio, nonostante il ruolo di rilievo che avrà Elon Musk nel governo Trump, i trader sembrano essere tranquilli nell’ignorare la dichiarazione del capo di Tesla secondo cui vuole tagliare trilioni di dollari di spesa federale. «Musk ha affermato, inverosimilmente, di poter tagliare “almeno 2.000 miliardi di dollari”, soprattutto eliminando gli sprechi del governo», ha ricordato Surowiecki. Ma se gli investitori credessero davvero a questa dichiarazione, «il mercato avrebbe ceduto a picco, perché tagli al bilancio pubblico di tale portata manderebbero l’economia in una profonda recessione».

Il mercato ritiene invece che Trump farà il contrario: lungi dall’abbracciare l’austerità, probabilmente taglierà le tasse e aumenterà la spesa, riversando più denaro nell’economia. «Questo aumenterebbe il rischio di inflazione – ironia della sorte, visto che Trump ha vinto in gran parte perché gli elettori erano arrabbiati con Biden e Kamala Harris per i prezzi alti – ed è per questo che, nel primo giorno di contrattazioni dopo l’elezione di Trump, i tassi di interesse sui titoli del Tesoro a 30 anni sono saliti con il margine più alto in più di due anni», ha scritto la firma dell’Atlantic.

Facendo un focus sui singoli asset, i vincitori più evidenti sono le società dei settori che Trump intende deregolamentare. Tra queste si possono segnalare le società di trivellazione petrolifera e le società di servizi collegate. Anche il valore delle criptovalute è in sprint, perché ci si aspetta che Trump avrà un atteggiamento lassista in questo settore.

Le società finanziarie, come Goldman Sachs e Morgan Stanley, dovrebbero beneficiare della deregolamentazione nel loro ambito di riferimento.

Mentre, passando ai settori “sconfitti” dall’elezione di Trump, troviamo quello dei veicoli elettrici (ad eccezione di Tesla, naturalmente). Stesso discorso per le imprese attive nelle energie rinnovabili, considerando la poca attenzione di Trump nei confronti dell’ambiente e del cambiamento climatico.

Sotto i riflettori, in negativo, ci sono anche le compagnie farmaceutiche che producono vaccini. Trump ha dichiarato che vuole tagliare fondi alle scuole che prevedono l’obbligo. Inoltre, se Kennedy Jr riuscirà a implementare le sue posizioni radicali contro i vaccini, la situazione potrebbe precipitare. E le sue convinzioni sull’alimentazione (non supportate da prove scientifiche) potrebbero danneggiare le aziende del settore.

Trump, Musk, Kennedy Jr e il resto della “squadra”: non resta che monitorare cosa faranno queste persone per capire chi continuerà a galoppare e chi, invece, rischia di essere azzoppato.