🇨🇭Swiss Mirror – Svizzera e pandemia: una luce in fondo al tunnel grazie alla campagna vaccinale

In Svizzera si intravede una luce in fondo al tunnel del Covid-19. Il merito va alla campagna vaccinale e all’impegno delle autorità per reperire nuove fiale in tempi rapidi. Infatti, sono in arrivo altre 3 milioni di dosi del farmaco Pfizer, con le prime consegne previste per aprile, come annunciato nei giorni scorsi dal Consigliere Federale Alain Berset sul suo profilo Twitter. «In questo modo consentiremo alla Svizzera di rafforzare la sua campagna di vaccinazione», ha sottolineato tramite il social. Ad oggi è difficile dire con certezza quando potremo lasciarci alle spalle la pandemia, ma questa notizia rappresenta un segnale importante nella lotta al virus.

Intanto, nonostante vi sia ancora molta strada da percorrere, la campagna vaccinale sta dando i primi risultati nelle fasce a rischio. In particolare, secondo un rapporto della SonntagsZeitung, al momento ne stanno beneficiando soprattutto i residenti delle case di cura così come una significativa quota delle persone con età pari o superiore ai 75 anni.

Anche se il numero totale di infezioni sta subendo delle oscillazioni, i numeri stanno calando in maniera più decisa tra gli ultraottantenni. Il rapporto spiega che, nell’ultima settimana di febbraio, l’incidenza in sette giorni per 100.000 persone in questa fascia di età è scesa da 79 casi a 71, mentre, negli altri gruppi di età c’è stata una lieve tendenza al rialzo.

Inoltre, anche alcuni Cantoni stanno riscontrando segnali positivi grazie alle somministrazioni. Ad esempio, oltre l’85% dei residenti delle case di cura del Vallese ha ricevuto due dosi di un vaccino contro il coronavirus. Nel Cantone, solo sei ospiti di tali strutture sono stati infettati dal Covid-19 la scorsa settimana, mentre, negli ultimi sette giorni di febbraio, erano stati registrati 438 casi.

Se le autoritĂ  locali e nazionali si muovono, le aziende farmaceutiche svizzere non vogliono certo rimanere ferme. Come Roche, la quale sta lavorando, insieme con il suo partner americano Atea Pharmaceuticals, a una “pillola anti-Covid”. Il medicinale potrebbe essere disponibile giĂ  entro fine dell’anno, come dichiarato dal presidente del consiglio di amministrazione, Christoph Franz, a TeleZĂĽri.

Nelle prossime settimane arriveranno i primi studi clinici e, qualora fossero positivi, si passerĂ  alle ricerche per l’autorizzazione. «Se saremo veramente bravi, in autunno avremo forse i dati per chiedere l’approvazione – ha sottolineato Franz – In tal caso alla fine dell’anno sarebbe possibile combattere la malattia anche con una pillola e non solo con le infusioni».

Si tratta della prima volta che un dirigente di Roche avanza una previsione a livello di tempistiche su questo dossier. Prima, il colosso farmaceutico renano non si era mai sbilanciato, affermando che qualsiasi ulteriore sviluppo sarebbe dipeso dai risultati. I potenziali sviluppi sono davvero interessanti: secondo Franz, la pillola potrebbe essere somministrata anche fuori dagli ospedali, eventualmente pure come profilassi.

La lotta al Covid-19 è fondamentale, ma non deve portare a trascurare tutte le altre attività, tra cui le ricorrenze significative. Per questo nella newsletter di Vector Wealth Management non si può non parlare della Giornata internazionale della donna, celebrata pochi giorni fa, l’8 marzo. La Commissione federale per le questioni femminili (CFQF) ha ricordato che, a 50 anni dal diritto di voto femminile in Svizzera, la parità a livello legale è stata in gran parte raggiunta, ma rimane ancora molto da fare. Pertanto, ha lanciato un appello alla politica e alla società: bisogna proseguire con le lotte in ambiti come la partecipazione alle posizioni dirigenziali, l’equità salariale, il congedo parentale e più in generale il connubio famiglia-lavoro, affianco all’eliminazione di sessismo, violenza e stereotipi.

Tra le varie iniziative, la Commissione ha diffuso un poster per ricordare le principali conquiste sulla parità di genere in Svizzera e nel mondo. A livello nazionale, si parte dal 7 febbraio 1971: «Chiamati alle urne, gli uomini con diritto di voto accolgono il diritto di voto e di eleggibilità delle donne a livello federale. A ottobre dello stesso anno, alle prime elezioni federali a partecipazione femminile, le donne conquistano 10 dei 200 seggi del Consiglio nazionale 1 dei 44 seggi del Consiglio degli Stati». Tra le altre tappe da ricordare c’è sicuramente l’iscrizione nella Costituzione federale dell’uguaglianza fra donna e uomo, avvenuta il 14 giugno 1981.