🇨🇭Swiss Mirror – Lugano punta a diventare hub d’eccellenza per blockchain e Bitcoin

Da un lato, la Svizzera rimane con il fiato sospeso per il conflitto in Ucraina – con la speranza che venga ristabilita la pace – dall’altro, continua a guardare al futuro. Basti pensare alla collaborazione strategica recentemente firmata dal Comune di Lugano e Tether, una delle società più note nel mondo delle criptovalute (nel 2014 ha lanciato Tether USDT, una stablecoin agganciata al valore del dollaro).

In particolare, è stato siglato un protocollo d’intesa per avviare il cosiddetto Plan B. Parliamo di un progetto che, tra le altre cose, mira a incentivare l’utilizzo di Bitcoin, Tether e Lvga (la stablecoin della località ticinese), nonché far diventare Lugano un vero e proprio hub per la tecnologia blockchain e il sostegno alle startup innovative.

Le tre valute digitali potranno quindi essere utilizzate per pagare sia nel settore pubblico che in quello privato. E Lugano le accetterĂ  per il pagamento di tasse, contributi comunali e per gran parte dei servizi: licenze, affitti, accesso a eventi pubblici e molto altro.

Un’altra iniziativa interessante riguarda l’istituzione di un fondo da 3 milioni di franchi per assistere le aziende che vorranno accettare Bitcoin (una parte dei fondi sarà messa a disposizione dalla stessa Tether). Ma questo è solo il primo gradino: l’idea è quella di creare successivamente un ulteriore piano da 100 milioni, per sostenere le imprese che decideranno di spostarsi a Lugano.

Nei prossimi 3-6 mesi partiranno le prime fasi attuative, con alcune aziende che hanno già manifestato l’intenzione di traslocare nel comune ticinese. Saranno anche lanciate 500 borse di studio universitarie con corsi ad hoc, per consentire agli studenti di studiare la criptovaluta più famosa al mondo e tutte le possibili applicazioni.

Dal 26 al 28 ottobre 2022, inoltre, a Lugano andrà in scena il Bitcoin World Forum, al quale hanno già confermato la partecipazione tre dei personaggi più autorevoli del settore: Adam Back, Max Keiser e Samson Mow. Un’occasione durante la quale si potrà fare il punto sui traguardi tagliati e sul cosiddetto green mining. Infatti, secondo quanto annunciato, il Comune di Lugano e la sua alleata valuteranno la possibilità di estrarre Bitcoin a livello pubblico, utilizzando esclusivamente energia proveniente da fonti rinnovabili.

I dettagli non sono ancora definiti ma il Cto di Tether e Bitfinex, Paolo Ardoino, ha detto a Bitcoin Train – la newsletter curata dal giornalista Federico Rivi – una cosa molto interessante: “Da quello che vediamo, la potenza a disposizione potrebbe essere dai 5 ai 10 MW/h, il che richiederebbe un investimento di circa 20 milioni di franchi”.

E, successivamente, il Plan B prevede anche un altro (importantissimo) obiettivo: far diventare Bitcoin, Tether e Lvga valute a corso legale. In maniera analoga a quanto successo in El Salvador, dove la criptovaluta di Satoshi Nakamoto, dal 7 settembre 2021, è integrata con il sistema monetario “tradizionale”. Ma le difficoltà non mancheranno, sia dal punto di vista burocratico che politico, poiché non tutti vedono di buon occhio i Bitcoin. Discorso diverso per la blockchain, una tecnologia che può essere applicata anche al di fuori delle criptovalute, per esempio per le certificazioni dei documenti, la gestione della contabilità o il tracciamento delle merci. Tematiche su cui la Svizzera può diventare leader grazie al suo slancio innovativo.

 

Ma facciamo un passo indietro e torniamo a concentrarci sulle implicazioni del Plan B. Lvga, Tether e Bitcoin sono strumenti molto diversi tra loro. Di fatto, i “Lvga Points” sono crediti che vengono concessi in forma di cashback ai possessori di My Lugano, app che è stata sviluppata a inizio 2020 e che è oggi usata regolarmente da numerosi esercizi commerciali della località ticinese. Il suo utilizzo è semplice: dopo essersi registrati, su ogni acquisto – che può essere fatto in franchi tramite carta di credito – gli utenti residenti ricevono gratuitamente dei Lvga pari al 10% dell’importo speso, mentre i non residenti il 5%.

“Ciò che resta da capire – ha sottolineato Bitcoin Train – è come verranno integrati tecnologicamente Bitcoin, Tether e Lvga”. Tra le possibilità, c’è quella di provare a unire tutto nell’app My Lugano. La cosa certa è che il Ticino non vuole perdere le opportunità tech del futuro.