🇨🇭Swiss Mirror – La nanoscienza Made in Switzerland

Lo studio delle particelle su scala atomica e molecolare, ovvero la nanoscienza, sta compiendo passi da gigante, così come la sua traslazione in ambito tech (nanotecnologia). E la Svizzera vuole essere leader di queste nuove frontiere: basti pensare al team di Cornelia Palivan, professoressa di Chimica e Fisica all’Università di Basilea e membro dell’Istituto di nanotecnologia della medesima città.

Il suo gruppo sta infatti portando avanti delle ricerche che potrebbero condurre a importanti progressi in svariati ambiti, dalla medicina all’ecologia fino all’alimentazione. Attualmente, il focus è sullo sviluppo dei cosiddetti “materiali bio-ibridi”, che sono ottenuti combinando biomolecole – come le proteine e gli enzimi – con materiali sintetici in quantità minuscole. Un’attività che consente di produrre delle “nano capsule” che agiscono una volta assorbite dal corpo umano. Ad oggi, le biomolecole contenute nei farmaci perdono in fretta la loro efficacia, mentre queste nuove soluzioni permetteranno di aumentare le performance dei medicinali.

Un’altra questione fondamentale è la riduzione degli effetti collaterali. L’idea è che il medico del futuro non si limiti solo a prescrivere pillole e farmaci, ma si assicuri che la terapia agisca nel punto giusto senza essere tossica per altre parti dell’organismo. E anche in questo caso la ricerca svizzera nell’ambito della nanotecnologia può fare la differenza. Pensiamo a una persona che, a causa di una malattia, ha la necessità di rimpiazzare delle proteine: se si utilizza la prassi classica, ossia l’introduzione delle molecole in forma polverosa, c’è la possibilità che le sostanze non riescano a entrare nelle cellule, perché troppo grandi. Sfruttando un processo di nanoscienza, questo rischio sarebbe invece scongiurato.

Palivan, in un’intervista a Swissinfo, ha inoltre sottolineato che l’evoluzione di questo ramo di studi sarà importante «nella diagnostica e cura dei tumori. Le nanoparticelle sono conosciute come agenti di contrasto e potrebbero essere molto utili per identificare tumori in zone specifiche del corpo o monitorare la direzione delle cellule tumorali. Inoltre, le nanotecnologie danno una spinta significativa alla medicina personalizzata e di precisione e ciò è essenziale nella cura del cancro». Ma la nanoscienza potrebbe aiutare anche il pianeta, grazie allo sviluppo di soluzioni in grado di contrastare gli agenti inquinanti e purificare le acque.

Tuttavia, serviranno anni di test e risultati clinici prima di poter valutare le nanotecnologie nella loro interezza, arrivando a poter commercializzare prodotti sicuri ed efficaci su larga scala. C’è poi da considerare la questione dei costi. «Le aziende che sviluppano le tecnologie hanno interesse a mantenere i prezzi alti e a preservare i brevetti il più a lungo possibile per ragioni di profitto. Da questo punto di vista la questione non è ancora risolvibile», ha sottolineato Palivan.

Recentemente, la Svizzera ha però centrato un importante traguardo nel settore nanotech. A luglio, per la prima volta, un team di fisici – guidato da Andreas Baumgartner nel gruppo di ricerca di Christian Schönenberger, professore presso lo Swiss Nanoscience Institute e il Dipartimento di Fisica dell’UniversitĂ  di Basilea – ha dotato un semiconduttore ultrasottile di contatti superconduttori. Questi materiali (estremamente sottili) con nuove proprietĂ  elettroniche e ottiche potrebbero aprire la strada ad applicazioni prima inimmaginabili. Combinati con i superconduttori, potrebbero trovare impiego nella tecnologia quantistica. Le future evoluzioni di tali innovazioni, potenzialmente, potranno impattare sulla nostra quotidianitĂ . Le tecnologie e i computer quantici, solo per fare alcuni esempi, potrebbero elaborare previsioni meteo piĂą esatte e a piĂą lungo raggio, potenziare la sicurezza informatica, aumentare la batteria e le performance degli smartphone o migliorare i sistemi di intelligenza artificiale oggi in uso.

Bisogna infine ricordare che dal 2011 esiste la Swiss Nano Convention, l’iniziativa annuale (saltata solo nel 2020 a causa della pandemia) per riflettere su questo universo. L’iniziativa mira inoltre a riunire, nel nome della nanoscienza, i leader della ricerca svizzeri e internazionali, insieme a imprenditori, investitori, amministratori e politici.