🇨🇭Swiss Mirror – Il futuro è sempre più green

La Svizzera ha un’anima sempre più verde e anche la politica punta forte sulla tutela dell’ambiente. Sono stati infatti definiti i punti principali della nuova legge sul CO2, finalizzata a contrastare la diffusione dei gas a effetto serra. Dopo quasi tre anni di dibattiti parlamentari, lunedì i deputati si sono spinti oltre gli obiettivi del governo, aumentando la quota di riduzione delle emissioni da attuare sul territorio svizzero al 75%, contro il 60% previsto nel progetto iniziale.

Tra le misure attualmente inserite, vi è l’introduzione di una tassa sul carburante e sui biglietti aerei. Tali decisioni potrebbero risultare antipatiche e accendere nuove discussioni politiche, tuttavia, secondo GĂ©raldine Pflieger, direttore dell’Istituto di scienze ambientali dell’UniversitĂ  di Ginevra, sono necessarie. In un’intervista a Swissinfo, l’esperta ha detto che il «consumo medio di carburante delle auto private in Svizzera è uno dei piĂą alti in Europa. L’aumento dei SUV (veicoli utilitari sportivi o 4X4) sta avendo un impatto particolarmente significativo sulle emissioni di CO2. Se i produttori optano per una transizione verso un maggior numero di auto ibride (che utilizzano sia il carburante che l’elettricitĂ ), la tassa potrebbe rivelarsi indolore per l’utente, ma sarĂ  un reale beneficio per l’ambiente». Grazie a tali misure, aumenta la credibilitĂ  della Confederazione nella sua azione a favore del clima e sarĂ  piĂą facile raggiungere gli obiettivi principali dell’accordo di Parigi.

Un altro nodo importante sarĂ  l’efficienza dei trasporti pubblici. A tal proposito, le imprese del settore, che sono state colpite dall’impatto della pandemia di Covid-19, dovrebbero ricevere un aiuto finanziario per coprire le perdite economiche. Lunedì, in apertura della sessione parlamentare, il Consiglio degli Stati ha sostenuto all’unanimitĂ  un credito di 700 milioni di franchi. La ministra dei Trasporti, Simonetta Sommaruga, ha sottolineato in aula che, durante il semi-confinamento, il numero di passeggeri è diminuito di quasi l’80%. Parliamo di un settore che, in Svizzera, è composto da 120 compagnie che servono 1.400 linee in totale. Gli aiuti previsti sono limitati fino alla fine del 2021 e anche i cantoni dovranno fare la loro parte: per le aziende regionali bisogna versare 290 milioni, tanto quanto la Confederazione. Altri 220 milioni proverranno dalle riserve speciali delle imprese beneficiarie, mentre non verranno utilizzate le altre riserve, al fine di garantire un margine di manovra per gli investimenti futuri. Su questo punto vi sono però delle divergenze tra governo e istituzioni regionali. Infine, una parte del sostegno finanziario (70 milioni) sarĂ  destinata ai trasporti di merci su ferrovia, poichĂ© hanno accusato il colpo della temporanea chiusura di molte imprese. Ulteriori novitĂ  sul tema sono attese nelle prossime sessioni.

E oltre alla lotta ai gas serra e al sostegno ai trasporti pubblici, c’è un’altra buona notizia per l’ambiente. Si tratta di una startup svizzera che ha messo a punto una tecnologia per trasformare la biomassa e farla diventare un’alternativa ai materiali plastici e ai derivati del petrolio. Parliamo di Bloom Biorenewables, giovane impresa nata come spin-off del Politecnico federale di Losanna (EPFL). La società, in pratica, utilizza legno, gusci di noci, foglie e altri materiali lignocellulosici per realizzare prodotti ecosostenibili. Per esempio, la startup punta a sviluppare nuovi tessuti “green”. Oggi, infatti, molti di essi sono realizzati con materiali o processi dannosi per l’ambiente, come il poliestere o l’acrilico.

Passando oltre alle tematiche ecologiche, vi è un’interessante analisi preparata dall’UniversitĂ  di San Gallo sul ruolo delle Ă©lite. Vi sono nazioni in cui esse accumulano ricchezze e potere con pochi effetti ridistributivi per la societĂ , e altri in cui hanno invece un ruolo importante a beneficio dell’intera comunitĂ . Secondo il report dell’ateneo, basato su 72 indicatori (tra cui il sistema normativo, la tassazione, i monopoli di Stato, l’uguaglianza di genere e la corruzione), la Svizzera si posiziona al secondo posto – su 32 Paesi – per gli effetti positivi delle Ă©lite. Il buon risultato, stando al parere degli studiosi, è da attribuire soprattutto alla «forte decentralizzazione e al sistema di democrazia diretta».