Swiss Mirror – Al via la rivoluzione della guida autonoma
- 6 Marzo 2025
- Posted by: VectorWM
- Categoria: Non categorizzato

Marzo 2025. Un mese da segnare in rosso sul calendario, perché è il mese in cui la Svizzera è diventata il primo Paese in Europa a consentire la circolazione di veicoli a guida autonoma.
Parliamo del livello 3 di questa tecnologia, nota come “automazione condizionata”, che permette al veicolo di gestire autonomamente la guida in determinate condizioni, senza che il conducente debba monitorare costantemente il traffico e il veicolo.
In Svizzera, è consentita sempre sulle sue autostrade. Tuttavia, il conducente deve rimanere pronto a riprendere il controllo del mezzo se il sistema lo richiede. Durante l’attivazione del “pilota automatico”, è consentito svolgere attività secondarie, come l’invio di messaggi o l’uso del cellulare, ma non è permesso dormire o distrarsi completamente.
Al di fuori delle autostrade, la regolamentazione della guida autonoma è delegata ai singoli cantoni, che hanno la responsabilità di identificare e autorizzare ulteriori percorsi stradali adatti. Mentre, nelle aree urbane, saranno consentite le manovre di parcheggio senza l’intervento del guidatore in appositi parcheggi segnalati.
Ad oggi, pochi modelli di veicoli dispongono del sistema di automazione richiesto e, secondo sicurauto.it, nessuno di questi è ancora omologato in Svizzera. Tuttavia, l’entrata in vigore di tale novità normativa, in seguito a una decisione presa da Berna lo scorso dicembre, è apripista per il graduale utilizzo delle self-driving cars.
In ogni caso, tutte le auto a guida autonoma saranno monitorate da una centrale di controllo presenziata da esseri umani. Si tratta di operatori che potranno guidare da remoto le auto quando queste si troveranno in difficoltà, suggerendo le manovre necessarie a districarsi nel traffico.
Secondo il governo svizzero, le macchine a guida autonoma porteranno vantaggi al sistema dei trasporti, sia per i cittadini sia per le merci.
È utile ricordare che, nella Confederazione Elvetica, sono diverse le realtà innovative che si sono messe in luce in questo settore. Si pensi a LOXO, startup bernese che è specializzata nello sviluppo di veicoli per la consegna autonoma. In collaborazione con Migros e Schindler, ha testato un servizio di consegna senza conducente, denominato “Migronomous”, utilizzando veicoli elettrici autonomi per la distribuzione di merci.
Un altro esempio è Fastree3D, realtà focalizzata sullo sviluppo di sensori 3D ad alta velocità per applicazioni di guida autonoma. I loro sensori LiDAR sono progettati per rilevare oggetti in movimento in tempo reale, migliorando la sicurezza dei veicoli self-driving in ambienti complessi.
Tuttavia, quando parliamo di mezzi autonomi non c’è solo la strada, ma anche il cielo. È il caso di Daedalean, fondata nel 2016 a Zurigo, che sviluppa sistemi di intelligenza artificiale per l’aviazione autonoma, con l’obiettivo di creare velivoli in grado di operare senza pilota. La loro tecnologia combina visione artificiale e apprendimento automatico per garantire la sicurezza e l’affidabilità dei voli autonomi.
Venendo ai numeri, il mercato globale dei veicoli autonomi ha superato i 41 miliardi di dollari nel 2024 e si prevede che raggiungerà quasi 115 miliardi di dollari entro il 2029, secondo Statista.
Tra le sfide principali c’è quella di ottenere la fiducia del pubblico. I potenziali incidenti dei veicoli autonomi e le preoccupazioni sulla privacy dei dati hanno reso molte persone caute nei confronti di questa tecnologia.
Inoltre, la potenziale perdita di posti di lavoro tra gli autisti di camion e autobus ha causato diverse preoccupazioni. Per questo sarà fondamentale che la transizione verso la guida autonoma sia governata e attentamente regolamentata, in modo tale che i benefici annullino gli effetti negativi. Anche su questi punti, la Svizzera può essere una nazione apripista in Europa.
Marzo 2025. Un mese da segnare in rosso sul calendario, perché è il mese in cui la Svizzera è diventata il primo Paese in Europa a consentire la circolazione di veicoli a guida autonoma.
Parliamo del livello 3 di questa tecnologia, nota come “automazione condizionata”, che permette al veicolo di gestire autonomamente la guida in determinate condizioni, senza che il conducente debba monitorare costantemente il traffico e il veicolo.
In Svizzera, è consentita sempre sulle sue autostrade. Tuttavia, il conducente deve rimanere pronto a riprendere il controllo del mezzo se il sistema lo richiede. Durante l’attivazione del “pilota automatico”, è consentito svolgere attività secondarie, come l’invio di messaggi o l’uso del cellulare, ma non è permesso dormire o distrarsi completamente.
Al di fuori delle autostrade, la regolamentazione della guida autonoma è delegata ai singoli cantoni, che hanno la responsabilità di identificare e autorizzare ulteriori percorsi stradali adatti. Mentre, nelle aree urbane, saranno consentite le manovre di parcheggio senza l’intervento del guidatore in appositi parcheggi segnalati.
Ad oggi, pochi modelli di veicoli dispongono del sistema di automazione richiesto e, secondo sicurauto.it, nessuno di questi è ancora omologato in Svizzera. Tuttavia, l’entrata in vigore di tale novità normativa, in seguito a una decisione presa da Berna lo scorso dicembre, è apripista per il graduale utilizzo delle self-driving cars.
In ogni caso, tutte le auto a guida autonoma saranno monitorate da una centrale di controllo presenziata da esseri umani. Si tratta di operatori che potranno guidare da remoto le auto quando queste si troveranno in difficoltà, suggerendo le manovre necessarie a districarsi nel traffico.
Secondo il governo svizzero, le macchine a guida autonoma porteranno vantaggi al sistema dei trasporti, sia per i cittadini sia per le merci.
È utile ricordare che, nella Confederazione Elvetica, sono diverse le realtà innovative che si sono messe in luce in questo settore. Si pensi a LOXO, startup bernese che è specializzata nello sviluppo di veicoli per la consegna autonoma. In collaborazione con Migros e Schindler, ha testato un servizio di consegna senza conducente, denominato “Migronomous”, utilizzando veicoli elettrici autonomi per la distribuzione di merci.
Un altro esempio è Fastree3D, realtà focalizzata sullo sviluppo di sensori 3D ad alta velocità per applicazioni di guida autonoma. I loro sensori LiDAR sono progettati per rilevare oggetti in movimento in tempo reale, migliorando la sicurezza dei veicoli self-driving in ambienti complessi.
Tuttavia, quando parliamo di mezzi autonomi non c’è solo la strada, ma anche il cielo. È il caso di Daedalean, fondata nel 2016 a Zurigo, che sviluppa sistemi di intelligenza artificiale per l’aviazione autonoma, con l’obiettivo di creare velivoli in grado di operare senza pilota. La loro tecnologia combina visione artificiale e apprendimento automatico per garantire la sicurezza e l’affidabilità dei voli autonomi.
Venendo ai numeri, il mercato globale dei veicoli autonomi ha superato i 41 miliardi di dollari nel 2024 e si prevede che raggiungerà quasi 115 miliardi di dollari entro il 2029, secondo Statista.
Tra le sfide principali c’è quella di ottenere la fiducia del pubblico. I potenziali incidenti dei veicoli autonomi e le preoccupazioni sulla privacy dei dati hanno reso molte persone caute nei confronti di questa tecnologia.
Inoltre, la potenziale perdita di posti di lavoro tra gli autisti di camion e autobus ha causato diverse preoccupazioni. Per questo sarà fondamentale che la transizione verso la guida autonoma sia governata e attentamente regolamentata, in modo tale che i benefici annullino gli effetti negativi. Anche su questi punti, la Svizzera può essere una nazione apripista in Europa.
La lungimiranza porterà frutti nel tempo. Secondo McKinsey & Company, si prevede che il 20% delle autovetture vendute nel 2030 includerà tecnologie avanzate di guida autonoma e il 57% entro il 2035. È difficile però prevedere con esattezza la disponibilità delle auto con tecnologia di livello 5, quella totalmente autonoma. L’importante è farsi trovare pronti, e la Svizzera è sulla giusta strada.