Immergersi nei mercati

«Quando vorrai conoscere qualche cosa, dovrai immergerti in essa.»

Citazione tratta da Brida, di Paulo Coelho

 

Una conoscenza superficiale non è una vera conoscenza. Ed è per questo che Paulo Coelho ha scritto una precisa frase: «Quando vorrai conoscere qualche cosa, dovrai immergerti in essa». Alla stessa maniera, chi vuole conoscere i mercati – che presenteranno sempre una buona dose di imprevedibilità e sorprese totalmente inaspettate – deve immergersi in essi.

Tuffandosi nelle Borse asiatiche non si può non parlare di Hong Kong. L’indice dell’ex colonia britannica, nella seduta dell’8 ottobre, è crollato di oltre il 9%, il calo più potente degli ultimi 16 anni. Nel dettaglio, l’Hang Seng di Hong Kong ha chiuso in ribasso del 9,41% a 20.926,79 punti. Insomma, una perdita giornaliera così intensa non si vedeva dalla crisi finanziaria globale del 2008. 

In generale, le Borse cinesi stanno vivendo una fase di forte volatilità. Secondo gli analisti, gli investitori voglio sentire ulteriori annunci di nuove misure a sostegno dell’economia da parte di Pechino, dopo la recente ondata di interventi, tra cui riduzioni dei tassi e prestiti immobiliari più accessibili. Un contesto che aveva fatto balzare i mercati azionari di Hong Kong e della Cina continentale anche di oltre il 20%. 

«Affinché i mercati mantengano l’entusiasmo, potrebbero essere necessarie mosse molto più aggressive per il nuovo pacchetto fiscale o per il meccanismo di stabilizzazione del mercato», ha detto a Bloomberg Homin Lee, macro strategist di Lombard Odier. Si pensi alla Commissione nazionale per lo sviluppo e le riforme, ovvero l’agenzia di pianificazione economica della Cina, che ha annunciato un anticipo della spesa di 200 miliardi di yuan (28 miliardi di dollari) a partire dal prossimo anno: troppo poco, considerando che gli analisti avevano stimato un pacchetto fiscale del valore di 3.000 miliardi di yuan.

La Radio nazionale cinese, CCTV, ha tuttavia riportato che il premier Li Qiang, nel recente incontro con economisti e imprenditori, ha promesso nuove misure a sostegno delle imprese in difficoltà e una rapida attuazione delle misure economiche già previste.

Continuando a immergersi nelle Borse asiatiche, bisogna soffermarsi sulla Corea del Sud, che entrerà a far parte del principale indice obbligazionario globale (FTSE Russell) il prossimo anno, a coronamento di una revisione dell’infrastruttura del mercato finanziario. Chi viene aggiunto a un benchmark come questo si vede favorito nell’emissione del proprio debito verso i fondi globali che seguono tale comparto.

«Questo sviluppo dovrebbe avere un impatto positivo sui mercati finanziari coreani», ha detto Kiyong Seong, macro strategist di Societe Generale. Inoltre, secondo il ministero delle Finanze di Seoul, l’adesione dovrebbe attirare 56 miliardi di dollari di afflussi in tempistiche relativamente brevi.

Immergendoci in Europa, invece, è interessante ascoltare il consigliere BCE Yannis Stournaras. Questi, in un’intervista al Financial Times, ha detto di essere favorevole a due tagli dei tassi di interesse quest’anno e di aspettarsi un ulteriore allentamento nel 2025, poiché l’inflazione continua a scendere.

«Anche se si dovesse procedere a un taglio di 25 punti base ora e a un altro a dicembre, torneremmo a un tasso del 3%, sempre in un territorio altamente restrittivo», ha sottolineato Stournaras. Inoltre, il governatore della banca centrale greca ha detto che l’inflazione potrebbe raggiungere l’obiettivo del 2% nella prima metà del 2025, in anticipo rispetto alle previsioni iniziali e rafforzando l’ipotesi di una più veloce riduzione dei tassi di interesse.

Stournaras è in buona compagnia: secondo oltre il 90% degli economisti intervistati questa settimana da Reuters, la Banca centrale europea taglierà il tasso di deposito di 25 punti base il 17 ottobre e di nuovo a dicembre. «Con l’affievolirsi delle pressioni inflazionistiche, sia ‘headline’ che ‘core’, riteniamo che la BCE sarà in grado di tornare più rapidamente al suo tasso neutrale, gestendo l’accelerazione dei rischi al ribasso per la crescita», ha detto James Rossiter, responsabile della strategia macro globale di TD Securities. Aggiungendo che il raffreddamento dell’inflazione unito a un’espansione economica poco brillante è un contesto «sufficiente perché la Banca tagli costantemente da ottobre».