Sentimento e visione
- 24 Aprile 2024
- Posted by: VectorWM
- Categoria: Non categorizzato
«A costituire il poeta vale infinitamente più il suo sentimento e la sua visione, che il modo col quale agli altri trasmette l’uno e l’altra.»
Citazione tratta da Il fanciullino, di Giovanni Pascoli
Così come per il poeta di Pascoli, anche per l’investitore contano «il suo sentimento e la sua visione». E «il modo col quale agli altri trasmette l’uno e l’altra» passa in secondo piano, perché la sua determinazione è l’elemento principale.
Focalizzandoci sugli Stati Uniti, il sentimento e la visione degli investitori sono (in parte) guidati dai risultati trimestrali e dalle prospettive delle aziende. Sotto i riflettori, in particolare, ci sono i titoli dei cosiddetti ‘Magnifici Sette’, ovvero Meta, Alphabet, Amazon, Apple, Microsoft, Nvidia e Tesla.
Entriamo nel dettaglio della compagnia capitanata da Elon Musk, che arriva da un periodo sofferto come indicano i risultati pubblicati di recente. Nel primo trimestre 2024, i ricavi del leader americano dell’auto elettrica sono calati per la prima volta dal 2020, facendo peggio anche a confronto con il periodo pandemico. Il giro d’affari si è attestato a 21,3 miliardi, rispetto ai 22,15 miliardi ipotizzati, e le entrate dalle attività core automobilistiche sono calate del 13% a 17,38 miliardi. Mentre i profitti sono stati pari a 1,13 miliardi, ovvero 45 centesimi per azione (al netto di voci straordinarie) contro gli almeno 51 centesimi previsti.
Eppure, nonostante i numeri al di sotto delle attese, il sentimento e la visione attorno al titolo sono migliorati a seguito delle dichiarazioni della compagnia. Tesla ha infatti promesso novità in arrivo in anticipo rispetto alle previsioni: in particolare, la compagnia sta accelerando il lancio di una serie di nuovi veicoli elettrici, compresi alcuni “modelli più economici”. L’avviamento della produzione, pertanto, è ora stimato in anticipo rispetto al precedente obiettivo (che era la seconda metà del 2025).
Nonostante i dirigenti di Tesla non abbiano voluto condividere i dettagli relativi alle prossime novità, martedì, dopo l’annuncio, il prezzo delle azioni è salito di oltre il 10% nelle contrattazioni successive alla chiusura dei mercati finanziari. La modifica dei piani della compagnia è arrivata dopo un susseguirsi di mesi di “tempesta perfetta”, caratterizzati dalla contrazione delle vendite di veicoli elettrici negli Stati Uniti e dall’ascesa della concorrenza dalla Cina.
Le nuove generazioni di veicoli che hanno rilanciato il titolo dovrebbero comprendere un robotaxi e il Model 2 (ovvero la vettura col prezzo più a buon mercato). Nonostante questo balzo, bisogna però considerare il forte calo da inizio anno, dinamica che rende l’andamento di Testa in Borsa tra i più complicati dei Magnifici Sette.
Nel suo comunicato sul bilancio trimestrale, l’azienda ha sottolineato come le «vendite globali di Ev (veicoli elettrici) continuino a essere sotto pressione, con numerose case che danno la priorità a ibridi sugli elettrici». La compagnia di Musk ha però aggiunto di volersi distinguere: «Mentre molti diminuiscono gli investimenti noi investiamo nella crescita futura».
Nei giorni scorsi, i mercati sono stati sostenuti anche dagli utili positivi di società come General Motors. La casa automobilistica ha chiuso in rialzo dopo l’annuncio dei risultati trimestrali: i ricavi si sono attestati a 43 miliardi di dollari (+7,6% su base annua) con un EBIT rettificato di 3,9 miliardi (+1,8%).
Inoltre, General Motors ha migliorato la guidance sugli utili per l’intero anno 2024. Ora ci si attende un EBIT rettificato compreso tra 12,5 e 14,5 miliardi di dollari, in crescita dai 12-14 miliardi previsti in precedenza. E l’utile netto attribuibile agli azionisti dovrebbe arrivare in un range compreso tra 10,1 e 11,5 miliardi, in aumento dalla precedente forbice (9,8-11,2 miliardi).
Sullo sfondo delle trimestrali, il sentimento e la visione degli investitori continuano dipendere anche dall’evoluzione delle condizioni macroeconomiche, soprattutto in vista delle decisioni di politica monetaria delle banche centrali. La maggior parte degli operatori sta dando ormai per scontato che la Federal Reserve attenderà settembre per decidere su un taglio dei tassi di interesse.
Il presidente della Fed di Chicago, Austan Goolsbee, durante una recente conferenza è stato chiaro: «Nel 2024 i progressi sull’inflazione sono in fase di stallo. In questo momento, ha senso aspettare e ottenere maggiore chiarezza prima di muoversi».