L’opera e il suo doppio, di Gustave Flaubert

«Il meglio della vita si passa a dire “È troppo presto”, poi “È troppo tardi”».

Citazione tratta da L’opera e il suo doppio, di Gustave Flaubert

 

Gustave Flaubert scrisse che «il meglio della vita si passa a dire “È troppo presto”, poi “È troppo tardi”». Ricordandoci così che ci sono due cose da tenere sempre a mente: numero uno, il tempismo è fondamentale, numero due, attenzione al disfattismo. Ed è una dinamica importante anche per chi opera sui mercati, perché investire o disinvestire in maniera remunerativa significa capire le tempistiche giuste, evitando di agire “troppo presto” o “troppo tardi”.

Così, per tenersi pronti a cogliere le opportunità, è utile considerare alcune analisi relative all’andamento delle Borse, a partire dal Vecchio Continente. Recentemente, Luca Finà, Head of Active Equity di Generali Asset Management, ha detto di aspettarsi che nel 2024 l’Europa sarà l’area con la più alta distribuzione di liquidità agli azionisti, prendendo in considerazione sia i dividendi sia le operazioni di riacquisto.

Più nel dettaglio, l’esperto ha previsto dividendi in crescita di circa il 6,5%, mentre i buyback dovrebbero rimanere a livelli elevati (circa il 2%), grazie ai bilanci solidi, agli alti rendimenti da free cash flow e alle valutazioni basse. Stimando quindi un rendimento complessivo di oltre il 5,6%. «Sebbene le banche e l’energia siano ancora in cima alla classifica dei requisiti previsti nel 2024, anche le società appartenenti ai settori più difensivi come le telecomunicazioni e i beni di consumo primari contribuiranno al totale», ha detto Finà.

Particolare attenzione è da rivolgere al comparto dell’Intelligenza Artificiale, che secondo l’esperto si confermerà un trend di lungo periodo. I titoli legati all’IA nel 2023 hanno mostrato un andamento in netto rialzo e quotano a livelli piuttosto elevati in termini storici e relativi, tuttavia nei prossimi anni si stimano utili in costante crescita, probabilmente con una sensibilità ridotta al ciclo macroeconomico.

«Ci attendiamo peraltro di trovare opportunità non solo nel settore tecnologico, ma anche nei servizi ad alta intensità di conoscenza e nelle aziende manifatturiere che possono migliorare l’efficienza attraverso l’AI», ha evidenziato Finà.

Facendo uno zoom sul terzo trimestre del 2023, l’esperto ha spiegato che i margini delle aziende sono apparsi resilienti, e sia gli investitori che gli analisti hanno previsto per il 2024 un miglioramento o, a seconda delle aree geografiche, quanto meno una situazione stabile. A livello aggregato, Finà ha puntualizzato che la maggior parte delle aziende continuerà a generare margini netti superiori rispetto ai livelli pre-Covid.

L’esperto ha poi concluso: «Con l’inflazione in declino e la domanda di consumi più fiacca, che potrebbero limitare la capacità di scaricare gli aumenti dei prezzi sui consumatori, sarà importante focalizzare l’attenzione sui settori e, ancora di più, sulle società con modelli di business solidi, alto potere sui prezzi e flessibilità dei costi per difendere l’alto livello di redditività attuale».

Passando agli States, anche qui le azioni delle società che offrono dividendi costanti potrebbero tornare nelle grazie degli investitori nel corso del 2024. Segnando così un cambio di rotta rispetto allo scorso anno, quando i titoli da dividendi erano in calo di popolarità.

Gli strateghi di Morgan Stanley, in una nota pubblicata di recente, hanno scritto che «gli investitori sono alla ricerca di dividendi durevoli e a più alto rendimento». Mentre Larry Adam, Chief Investment Officer di Raymond James, ha spiegato che, stando alle sue previsioni, bisognerebbe puntare sui titoli da dividendi di settori come quello tecnologico e sanitario, per la loro qualità di crescita, rispetto a categorie tradizionalmente difensive come le utility. La sua società investe con una filosofia precisa: «Cerchiamo non solo buone valutazioni, ma anche la capacità di continuare a crescere», ha dichiarato Adam.

Gli investitori, in generale, tendono a premiare le società che aumentano i dividendi. Lo si capisce dai rialzi che solitamente seguono gli annunci in tal senso. Per esempio, di recente è capitato alle azioni Lennar, premiate dal mercato dopo che l’azienda di costruzioni edilizie ha aumentato il suo dividendo annuale a 2 dollari per azione da 1,5 dollari, incrementando inoltre il buyback di 5 miliardi di dollari.

Gli operatori possono dunque analizzare i probabili scenari futuri per scegliere la propria strategia e le tempistiche migliori, consapevoli che non dovranno agire né troppo presto né troppo tardi.