Gringo, affari ed etica

«I due gringo dedicarono gran parte della loro vita agli affari di banca che, come è noto, si possono affrontare in due modi: o facendo il banchiere o il rapinatore. I due gringo optarono per la seconda possibilità, perché, in quanto gringo, avevano nelle vene un puritanesimo che li faceva restare fermamente legati a certi principi etici.»

Citazione tratta da Patagonia express, di Luis Sepúlveda

 

Le banche non sempre godono di una buona reputazione, ed è emblematica la storia narrata da Luis Sepúlveda. «Due gringo dedicarono gran parte della loro vita agli affari di banca», tuttavia, tra il fare i banchieri o i rapinatori scelgono quest’ultima via, poiché «avevano nelle vene un puritanesimo che li faceva restare fermamente legati a certi principi etici». Ma se spesso le banche sono malviste, bisogna anche ricordare che la loro attività – quando svolta con trasparenza – è fondamentale per i sistemi economici moderni. Inoltre, oggi sentiamo parlare sempre più spesso di “finanza etica”, un terreno su cui si gioca una partita importante per l’evoluzione dei modelli di sviluppo, tra osservatori scettici e altri più ottimisti.

Su questo tema è intervenuto (nuovamente) l’economista Muhammad Yunus, in un’intervista pubblicata da Elle nei giorni scorsi. Secondo l’esperto, il Covid-19 ha messo in luce tutti i limiti dell’attuale sistema: «Quando la macchina economica si è fermata per colpa del virus, la sua debolezza è apparsa più evidente che mai. Ci è stato detto che il sistema ha liberato milioni di persone dalla povertà e abbiamo celebrato questo successo. Era illusorio: la pandemia ha rapidamente risospinto quelle persone nella povertà e ha mostrato che la macchina economica è costruita per consegnare la ricchezza a un gruppo ristretto di persone». In particolare, Yunus si rifà ai dati che indicano, dalla diffusione del Covid-19, una forte crescita della povertà da un lato, e l’aumento del patrimonio di pochi ultramiliardari dall’altro.

Per questo l’economista ha rilanciato la proposta di nuovi modelli di «social business». Yunus sostiene che «si potrebbe creare un’economia» etica su «due livelli di business: uno con la massimizzazione del profitto personale, l’altro con zero profitto personale. È un’idea che piace a molti» perché le persone si «rendono conto che fare soldi può dare la felicità, ma rendere felici altre persone garantisce una felicità ancora maggiore». Secondo alcuni osservatori si tratta di un’utopia, ma, sul versante opposto, non mancano buoni esempi del connubio tra gli aspetti economici e gli aspetti etici (pur rimanendo ancora lontani dal “sogno” di Yunus).

Si pensi alla Fondazione Finanza Etica: nel suo Terzo Rapporto sulla finanza in Europa (2020), ha messo in evidenza che le banche socialmente responsabili presentano una redditività maggiore degli altri istituti. Hanno infatti un Roa (Return on Asset, cioè un rapporto tra l’utile netto e il totale dell’attivo) medio dello 0,4%, contro lo 0,26% delle banche tradizionali.

Risultati concreti, così come quelli che si aspetta la Banca centrale europea dal Next Generation Eu. Nel corso della settimana, in occasione in occasione del Generation Euro Students’ Award 2021, Christine Lagarde ha infatti ribadito l’importanza del piano. La numero uno dell’Eurotower ha detto che l’Europa ha dimostrato un forte senso di cooperazione, perché con il Next Generation Eu ha accettato per la prima volta di collocare debito comune. Lagarde ha poi sottolineato l’importanza della politica espansiva adottata dalla Bce: «Quando è scoppiata la pandemia abbiamo dovuto dimostrare coraggio per lanciare una risposta senza precedenti per sostenere l’economia e stabilizzare i mercati». La banchiera ha poi detto che «rimane importante non ritirare troppo presto le misure di sostegno all’economia».

Passiamo ora agli Stati Uniti. Nella scorsa riunione del FOMC (Federal Open Market Committee), i funzionari della Federal Reserve si sono trovati d’accordo sull’attuale politica monetaria accomodante, sui rischi di una ripresa irregolare e sulle aspettative di una crescita dell’inflazione transitoria. È quanto emerso dal verbale – pubblicato questa settimana – della riunione del 27-28 aprile. Ed è stato sollevato anche un altro punto importante: per alcuni funzionari, durante i prossimi incontri, potrebbe essere il caso di discutere del tapering, ovvero della riduzione delle misure straordinarie di politica monetaria messe in atto (in particolare il ritmo degli acquisti di asset).