La terza rivoluzione industriale
- 19 Settembre 2019
- Posted by: VectorWM
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«È stato il matrimonio fra il greggio, abbondante e a basso prezzo, e l’automobile a fare degli Stati Uniti l’economia leader del mondo negli anni Ottanta»
Citazione tratta da La terza rivoluzione industriale di Jeremy Rifkin
Il greggio, che come scrive Jeremy Rifkin fu uno degli ingredienti del successo americano degli anni Ottanta, è oggi diventato una fonte di preoccupazione per la Casa Bianca. L’abbondanza dell’oro nero è infatti messa a rischio da attacchi, sabotaggi e tensioni che si susseguono in Medioriente. E con il recente attacco al più grande impianto di lavorazione del greggio del mondo (ad Abqaiq, in Arabia Saudita) la situazione è pesantemente deteriorata, arrivando al blocco di circa il 5% della produzione mondiale (5,7 milioni di barili al giorno) e facendo balzare il prezzo del petrolio di conseguenza. I sospettati principali sono gli Houthi, i ribelli sciiti filo-iraniani che stanno combattendo una guerra civile in Yemen contro la fazione sunnita vicina a Riyad. Gli Stati Uniti, invece, puntano il dito direttamente contro l’Iran. Il presidente americano, Donald Trump, ha detto che gli USA sono pronti a reagire alle aggressioni contro l’Arabia Saudita. L’inquilino della Casa Bianca, inoltre, tramite Twitter ha reso noto di aver «ordinato al segretario del Tesoro di aumentare in modo sostanziale le sanzioni contro l’Iran». E Trump ha anche autorizzato l’uso delle risorse petrolifere strategiche, «se necessario, in una quantità da determinare, sufficiente a mantenere forniti i mercati» e ha fatto sapere di aver «informato tutte le agenzie appropriate per accelerare l’approvazione» dell’uso degli oleodotti in Texas e in altri Stati.
Da Pechino, nei giorni scorsi, è arrivato un invito alla moderazione: la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying ha definito «non molto responsabile» accusare altri «in assenza di un’indagine o verdetto definitivo». «La posizione della Cina – ha proseguito – è che ci opponiamo a ogni azione che possa ampliare e intensificare il conflitto». Gli operatori seguono con attenzione la vicenda, in caso di escalation della tensione il prezzo del petrolio potrebbe balzare ulteriormente.
Politica monetaria: è arrivata la decisione del comitato di politica monetaria della Federal Reserve (Fomc) di tagliare i tassi d’interesse di 25 punti base, portandoli in una forbice tra l’1,75% e il 2%. Una decisione sofferta, dato che è stata approvata con sette voti a favore e tre contrari (due esponenti si sono espressi a favore di tassi invariati, mentre uno era favorevole a una riduzione di 50 punti base, proprio come avrebbe voluto Donald Trump). Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha detto di essere pronto al lancio di un nuovo Quantitative easing, ha escluso la possibilità di adottare tassi negativi e ha promesso nuove iniezioni di liquidità qualora si creassero ulteriori tensioni sul mercato monetario.
Dal punto di vista macroeconomico, ad agosto il numero di cantieri avviati per la costruzione di nuove case negli Stati Uniti è aumentato del 12,3% a livello mensile a 1,364 milioni di unità, mentre il consenso degli economisti si fermava a quota 1,3 milioni. I nuovi permessi per costruzioni, sempre ad agosto, sono cresciuti del 7,7% a 1,419 milioni. Infine, il dato di luglio sull’avvio di cantieri di nuove case è stato rivisto da -4% a -1,5% mese su mese.
Passando all’Europa bisogna sottolineare che è saltato un “matrimonio”, non tra greggio e automobile in questo caso, ma tra Hong Kong Exchanges and Clearing e London Stock Exchange. Il primo aveva infatti avanzato un’offerta da circa 37 miliardi di euro per l’acquisizione del secondo ma, come si legge in una nota ufficiale, il «consiglio di amministrazione» di Lse «nutre preoccupazioni significative sugli aspetti chiave della proposta: strategia, fattibilità, forma del compenso e valore. Di conseguenza il board respinge all’unanimità la proposta e, visti i suoi difetti fondamentali, non vede alcun valore in un ulteriore impegno con Hong Kong».
I principali listini europei hanno aperto stamattina in rialzo a seguito della decisione della Fed. Bisogna inoltre ricordare che la Banca Centrale Europea, nel suo board del 12 settembre scorso, ha reso più generose le operazioni di rifinanziamento delle banche.