Il coraggio degli sconfitti

 “Volevo che tu imparassi una cosa da lei: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa succeda. È raro vincere, in questi casi, ma qualche volta si vince.”

Harper Lee

 

Trovo che sia magnifica questa definizione di coraggio. Infatti, in un mondo in cui la legge del più forte non è ancora stata abrogata, la conoscenza dei propri limiti è il primo passo per iniziare a vivere e per iniziare a costruire qualcosa di bello.

Accettare di essere sconfitti prima ancora di cominciare non è forse la vittoria stessa?

Immaginiamo che la nostra vita sia un castello in costruzione, pietra, di sabbia, o di carta sta a voi deciderlo. Dopo 20,40,60 anni fatica, quando questo castello è ormai quasi a lavoro ultimato, vi accorgete che non vi convince e che lo desiderereste diverso. A quel punto verrebbe spontaneo demolirlo e costruire qualcosa di nuovo.

Insomma. Riiniziare da capo. Ritenete che sia questa la soluzione giusta?

Lavorare è faticoso, e ancor di più sotto il sole di mezzogiorno.

Pare infatti essersi rasserenato il clima sui mercati e dobbiamo senza ombra di dubbio ringraziare il governatore della Fed. “Faremo tutto quanto necessario per sostenere l’economia Americana”. Le parole di Powell a Chicago ci fanno senz’altro escludere un rialzo dei tassi (a dicembre si parlava di due eventuali rialzi nel 2019) ed un eventuale (auspicato) taglio. È stato anche precisato che verrà monitorata l’inversione della curva.

La situazione dipinta pare rallegrare i mercati. Ci auguriamo allora che non si tratti di un trompe l’oeil. Dopo le innumerevoli pressioni di Donald Trump e dei falchi della Casa Bianca, questa notizia ci testimonia l’intenzione della Fed di rattoppare le aggressive politiche del presidente Usa. Il fronte trade war continua senza pietà e vede ormai feriti delle etnie le più disparate.

Trump da oltreoceano (in visita alla Regina) ha confermato i dazi sui prodotti made in Mexico esportati negli Stati Uniti a partire dal 10 giugno. In aumento anche i dazi sulla Cina.

Huawei avrebbe da ridire riguardo al fatto che “Avere coraggio significa sapere di essere sconfitti”.

L’India verrà finalmente tolta il 5 giugno dall’elenco USA dei paesi in via di sviluppo e assisteremo al suo contestuale ingresso nella lista Nera di Donald. Protezionismo alle stelle (e strisce?)

Il bel Paese deve rimettersi in riga, e questa volta, toccherà al Governo Conte negoziare una via d’uscita.

Bruxelles chiede all’Italia di ridurre la spesa pubblica netta dello 0.1% e un aggiustamento strutturale dello 0.6% del PIL. In questo post elezioni europee, il risveglio pare non essere dei migliori per l’Italia.

La vittoria della Lega e l’antieuropeismo dilagante potrebbero avere impatti non piacevoli.

Purtroppo in Italia, a differenza di ciò che è stato fatto in Spagna e Portogallo, è mancato un impegno a contenere il debito. L’alea di incognita circa la legge di bilancio, il rialzo dell’Iva e gli incontri al Viminale di questi giorni mantengono alta la volatilità dei mercati. Il rischio di un venir meno dei flussi esteri verso l’Italia non è da sottovalutare, vista la irrisoria capitalizzazione italiana (meno dell’1%) rispetto a quella mondiale.

Oggi si terrà il Draghi Day. Vi sono molte aspettative per questa riunione della Banca Centrale Europea. Analisti ed investitori sono infatti in attesa di dettagli circa il piano di stimoli monetari Tltro.

La giornata di ieri si è rivelata positiva per le borse statunitensi. Hanno infatti beneficiato delle parole di Powell del giorno precedente, che hanno inizialmente risollevato anche il petrolio. In Europa vi è un clima di positività diffusa nonostante Piazza Affari prosegua nel suo scivolo solitario. I listini asiatici sono invece in calo e ciò non può che essere risultato dalle incertezze causate dal protrarsi della guerra commerciale.

Da notare anche il ritiro della proposta di fusione con Renault da parte di FCA. Le cause sono state, oltre che le condizioni imposte dal governo francese (che detiene 15% di Renault), la posizione ostile di Nissan. I rappresentanti di quest’ultima nel board Renault hanno infatti ritirato l’appoggio alla fusione. I titoli FCA e Renault hanno aperto questa mattina in forte calo.

Io ritengo che il vero coraggio risieda in chi fa di quel castello in costruzione il suo Tesoro più grande. Seppur esso non sempre combaci con le nostre aspettative, dovremmo imparare ad abbracciare e apprezzarne difetti e mancanze.

Il coraggio è guardare questa vita senza filtri, fronzoli o accessori superflui. Fermiamoci un attimo ad ammirarla: prima da lontano e pian piano senza paura andiamole più vicino. Abbiate coraggio. È vero, non possiamo sconvolgerla, ma possiamo costruirci sopra. Nella sua difettosa nudità lei è così com’è. Non è forse questo il bello?