Critica della ragion pratica

 “Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me. Queste due cose io non ho bisogno di cercarle e semplicemente sup­porle come se fossero avvolte nell’oscurità, o fossero nel trascendente, fuori del mio orizzonte; io le vedo davanti a me e le connetto immediatamente con la coscienza della mia esistenza.

Agisci in modo da considerare l’umanità, sia nella tua persona, sia nella persona di ogni altro, sempre anche come scopo, e mai come semplice mezzo.”

“Opera in modo che la massima della tua volontà possa sempre valere in ogni tempo come principio di una legislazione universale.”

Citazione tratte da “Critica della ragion pratica” di Immanuel Kant.

 

Peggiore dicembre dal ’29, poi il miglior gennaio dagli anni 80 e ora un febbraio che punta ai massimi, quelli storici, dell’S&P500 di ottobre 2018, basta solo un +5%. Che fine hanno fatto i timori di un rallentamento economico, le tensioni commerciali tra Usa e Cina insieme a quelle Usa- Europa, il calo del greggio, il crollo dei tech Usa, le politiche monetarie restrittive? Tutto alle spalle, tutto dimenticato, almeno nei prezzi.

I dati macro raccontano una storia diversa, fotografando segnali di una crescita economica meno vigorosa. Eppure le Borse corrono. Il Vix, l’indice della volatilità, ribattezzato anche l’indice della paura, è ritornato a livelli molto contenuti: sui 14 punti.

Gli investitori, quelli un po’ più sofisticati, stanno combattendo una lotta interiore. I rialzi sono stati spinti dalla solita dinamica, dati macro negativi  dunque, Federal Reserve interventista. E’ un déjà vu, neanche troppo lontano. Loretta Mester, membro Fed non votante quest’anno e considerato lo scorso anno uno dei “falchi” più aggressivi, ha dichiarato di essere favorevole ad un approccio “wait-and-see” sulla politica monetaria ed a favore di uno stop o di un rallentamento del piano di riduzione del bilancio nel 2019. Analogamente John Williams, membro votante, ha dichiarato di non vedere per ora la necessità di aumentare i tassi ulteriormente.

In questo scenario si è aggiunto il cambio di toni di Donald Trump sul fronte delle trattative cinesi,  “le negoziazioni stanno andando bene” ha dichiarato il presidente Usa, ribadendo l’apertura alla possibilità di spostare in avanti la scadenza della tregua. “Il 1° marzo non è una data magica”, ha affermato. Fino a ieri questa era la deadline che avrebbe fatto scattare rialzi automatici dei dazi senza un accordo.

Ora la lotta dell’investitore è tra ragion pratica e ragion pura. Tradotto: la ragion pratica consiglia politiche monetarie espansiva, quella pura s’interroga fino a quanto la Federal Reserve può continuare a stampare, quali sono le conseguenze di tanta liquidità immessa nel sistema? La stessa domanda vale anche per la Bce. Finora l’inflazione non è un ostacolo, calma e sotto controllo.

Per Kant, la ragione non serve solo a dirigere la conoscenza ma anche l’azione. Kant distingue tuttavia fra una ragion pura pratica (cioè che opera indipendentemente dall’esperienza) e una ragione empirica pratica (che opera sulla base dell’esperienza). Questa seconda Critica non sarà però una critica della ragione pura pratica.

Mentre infatti nella Critica della Ragion pura Kant ha criticato le pretese della ragione teoretica di trascendere l’esperienza, nella Critica della Ragion pratica ha criticato invece le pretese opposte della ragion pratica di restare legata sempre e solo all’esperienza.

Tornando al reale. Le banche centrali stanno seguendo la loro ragion pratica: niente inflazione, mercati che rallentano, è meglio intervenire, con stimoli monetari.

Soprattutto se non vi è il freno dell’inflazione. La ragion pura suggerisce altro, s’interroga su qual è il limite delle banche centrali a queste iniezioni di liquidità da cavalli? E non solo per le banche centrali, anche per i mercati. Tornando ai mercati  la domanda è  se ci sono asset class che rischiano una bolla? La ragion pratica seleziona questi asset class, vedi i bond Usa che rischiavano un downgrade sotto il livello di investment grade, o i governativi dei Paesi periferici e consigli di acquistarli.

Lo stesso vale per le materie prime, il petrolio è sui massimi da  novembre, record del palladio, arrivato a Singapore a 1.501 dollari l’oncia. Negli ultimi tre anni, il prezzo si è triplicato (il palladio viene utilizzato per ridurre le formazione degli ossidi di azoto nella combustione a gasolio).

Ragion pratica e ragion pura si scontrano in questo scenario. Ed è proprio da questa interazione che emerge come i modelli econometrici del passato, la curva di Phillips in primis, non sono più in grado di descrivere un reale che è ormai cambiato. Servono nuovi paradigmi. E le banche centrali li stanno cercando. Ora pensare di sfondare quota massima per l’S&P500 è diventato un sogno razionale.  Come quello di una Cina forte quest’anno grazie a nuovi accordi sui dazi. Usa che possono salire ancora prima di affrontare una frenata economica. Mentre l’Europa è la più debole, troppo imbalsamata su se stessa.

In questo contesto il gestore deve guardare al lungo periodo: Opera in modo che la massima della tua volontà possa sempre valere in ogni tempo come principio di una legislazione universale.