L’insostenibile leggerezza dell’essere

“Non si può mai sapere che cosa si deve volere perché si vive una vita soltanto e non si può né confrontarla con le proprie vite precedenti, né correggerla nelle vite future. […]. Non esiste alcun modo di stabilire quale decisione sia la migliore, perché non esiste alcun termine di paragone. L’uomo vive ogni cosa subito, per la prima volta, senza preparazioni. Come un attore che entra in scena senza avere mai provato. Ma che valore può avere la vita se la prima prova è già la vita stessa? Per questo la vita somiglia sempre ad uno schizzo. Ma nemmeno “schizzo” è la parola giusta, perché uno schizzo è sempre un abbozzo di qualcosa, la preparazione di un quadro, mentre lo schizzo che è la nostra vita è uno schizzo di nulla, un abbozzo senza quadro”… tratto da “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera.

 

David Cameron chiamò a votare gli inglesi per consolidare la sua maggioranza su un tema: l’Europa. Perse. Gli inglesi votarono per la Brexit. Theresa May, annunciò nuove elezioni in Inghilterra, quando i  sondaggi la davano in vantaggio di 20 punti sui Labour, il maggior distacco tra i due principali partiti inglesi della storia. L’esito difficilmente sarà quello sperato. Anche in Italia, il governo Gentiloni nasce da obiettivi simili: la volontà dell’ex premier, Matteo Renzi, di giocarsi tutto per rafforzarsi in seguito con nuove elezioni.

La vita è effimera. Fugace. Non ritorna. Non si può riprovare, ricominciare da capo, rinunciare alla Brexit, alle elezioni inglesi e al referendum italiano, al Qe. Si vive una volta sola e ogni momento va vissuto e giocato in una sola puntata, senza ritorno. La storia non è mai la stessa. I trading system, 70% degli scambi borsistici,  si basano spesso sulle ciclicità del mercato. Ma lo scenario di fondo non è mai ciclico, è unchartable, ingraficabile.

 

Non è mai successo nella storia del mondo un Qe, Usa, europeo, giapponese e cinese di queste dimensioni. Wall Street, prima d’ora, non è mai arrivato a questo livello, neanche Francoforte e nemmeno gli utili delle società Usa. Anche i debiti, quelli governativi, sono sui massimi di sempre.

“L’insostenibile leggerezza dell’essere”.  I mercati hanno paura ma corrono: la domanda prevalente è quanto sia  sostenibile questo rally. Se è qualcosa di irripetibile o meno. La sfida è ritornare alla normalità con la stessa leggerezza con cui cade una piuma. I tassi italiani, indice del rischio Paese, sono  allo stesso livello di quelli Usa. L’insostenibile leggerezza dei mercati ai top verrà pesata già oggi, giornata densa di appuntamenti: elezioni inglesi, riunione BCE con conferenza stampa di Mario Draghi e testimonianza al Senato Usa dell’ex capo dell’FBI, James Comey, «licenziato» da Trump mentre indagava sui rapporti tra lo staff del presidente e la Russia.

Theresa May, quasi sicuramente, uscirà indebolita, con forti ripercussioni sulle trattative per la Brexit,  ma questo è un bene per i mercati. Draghi ribadirà la visione di una Bce ancora espansiva. Lo si sta già attuando, lasciando circolare l’indiscrezione cha taglierà le stime di inflazione, dunque nessuna fretta ad alzare i tassi.  Mentre per Trump i nodi arrivano al pettine con una forte ripercussione sulla sua effettiva forza nel portare avanti le riforme promesse.

L’impatto è evidente se si osserva la fase mediamente positiva che stanno attraversando i mercati obbligazionari core (Bund e Treasury), l’apprezzamento dell’oro e dello yen. Per l’ltalia si aggiunge il clima di incertezza politica, in vista di possibili elezioni anticipate e lo spread in rialzo.

Lo scenario più probabile è un mercato azionario da Wall Street all’Europa  che continua a muoversi in range, leggero, certo, ma non per tutti gli asset sostenibile nel lungo periodo.  Da tempo siamo convinti che le società davvero leggere, vedi software, cloud, internet, fintech, robotica, siano sostenibili. Amazon, Google, Microsoft, Apple sui massimi di sempre con le prime due che sfondano la soglia dei 1000 dollari per azione. “Insostenibili” invece le società che non innovano, rischiano un lento declino a favore dei big del software che conquistano sempre più nuovi mercati. La minaccia sull’automotive è concreta, quella sui  finanziari e assicurativi anche. Walmart sta cedendo il passo ad Amazon. Le banche tradizionali non hanno le spalle forti per contrastare ad esempio un servizio di pagamenti via Facebook o quello appena annunciato da Apple direttamente sul sistema operativo.

Sempre più leggero il prezzo del petrolio, il Brent, nel frattempo, ritorna sotto quota 47 dollari penalizzando il comparto azionario Oil&Gas.

Gestire portafogli leggeri ma sostenibili significa pesare con cura le scelte sapendo di non avere sempre doppie chance. Navigare sull’enorme liquidità delle banche centrali che non alzeranno i tassi così ripidamente come ci si aspettava. Leggeri per adattarsi alle nuove realtà senza rimanere imbrigliati: un Occidente meno coeso, un’Europa che cerca la sua Unione. Mentre aziende sempre più globali, non solo per presenza geografica ma per portafoglio prodotti, innovano, cancellando quelle tradizionali. Oro che si riscopre bene rifugio. I portafogli sono costruiti  per durare e quindi per cavalcare la fugacità dei mercati.